Appalti truccati, strade dissestate: ma che ci sta a fare Gualtieri?

Gualtieri

Era nell’aria, e come sempre puntualmente è accaduto: le indagini della Procura di Roma sui fondi per la manutenzione stradale confermano purtroppo le tante denunce sul pessimo stato in cui versano le strade della Capitale. Una situazione – non c’è dubbio – di cui deve rispondere anche il sindaco Gualtieri, inspiegabilmente risparmiato da una stampa locale agguerrita a giorni alterni, capace di scagliarsi contro la Raggi – che, pure, a mia volta criticavo – con inusitata violenza e toni al limite del sessismo (ricordate il titolo “Patata bollente“, vero?).

Altro che dirsi “indignati“, come fatto rapidamente dal sindaco di Roma, tirandosi così fuori dalla lista dei responsabili. Da tempo è evidente, infatti, come qualcosa non quadri sul fronte della manutenzione dell’asfalto, con buche rattoppate in modo approssimativo e con materiali scadenti, che si riaprono alla prima pioggia. A pagare il prezzo di appalti irregolari e lavori eseguiti male sono i cittadini, che subiscono danni continui alle vetture a causa delle buche sull’asfalto e un aumento della incidentalità da dissesto stradale che, in alcuni casi, può avere esiti tragici portando alla morte di motociclisti, ciclisti e automobilisti.

Il trucco, ora si è capito, era questo: tramite una serie di espedienti lo spessore del manto di asfalto e le quantità di materiale impiegato si facevano passare per conformi (ovviamente, senza esserlo). Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, per evitare problemi nei collaudi e nelle verifiche era tutto un ungere tramite “denaro e altre utilità“. Così i pubblici ufficiali non facevano il loro dovere e tacevano, omettendo eventuali atti d’ufficio. Un meccanismo semplice, ma rodato: i gruppi coinvolti avrebbero partecipato a “numerose procedure di gara” per importi di circa 100 milioni di euro. Di fronte a numeri del genere troppo poco, davvero troppo poco, l’indignazione.. Ora, in rappresentazione della collettività romana, ci costituiremo parte offesa nell’inchiesta della Procura per corruzione, turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture, e chiederemo un equo risarcimento nei confronti dei soggetti che saranno ritenuti colpevoli di illeciti. Al tempo stesso è ora di pretendere dal sindaco Gualtieri una qualche presa di coscienza delle sue responsabilità. Le dimissioni, caro Gualtieri, sono un dovere per un primo cittadino incapace di accorgersi delle irregolarità che avvenivano sotto al suo naso: altrimenti, lì, che ci sta a fare?

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