Durante la finale dell’ennesima edizione del Grande Fratello, Alfonso Signorini ha annunciato in pompa magna che il reality tornerà a settembre. Una promessa per i fan più accaniti (sempre di meno), ma che suona come una minaccia per chi – da anni – denuncia il degrado culturale promosso dal programma.
Questa edizione ha confermato tutti i peggiori difetti di un format che ormai è arrivato alla fine della corsa: problemi col televoto, litigi preconfezionati, volgarità gratuite e un costante messaggio diseducativo spacciato per intrattenimento. Il pubblico ha espresso il suo dissenso in modo chiaro: petizioni, proteste e mobilitazioni sul web, tanto da innescare l’intervento del Codacons – con la lettera a Pier Silvio Berlusconi per chiedere la chiusura definitiva del programma – e il conseguente tapiro di Striscia.
Il Grande Fratello non è più (se mai lo è stato) un esperimento sociale di qualche interesse, ma è diventato un circo di bassezze che abbassa gli standard televisivi e normalizza comportamenti discutibili o addirittura censurabili. Mediaset aveva promesso una TV più responsabile (di “qualità e rispetto” parlò proprio Piersilvio Berlusconi), ma per ora sono solo parole: continuare a puntare su questo format significa infatti andare esattamente nella direzione opposta.
Rinnoviamo dunque un appello ai vertici di Mediaset: abbiate il coraggio di porre fine a questo spettacolo ormai superato e dannoso. È tempo di dimostrare che l’intrattenimento televisivo può crescere in qualità, senza scadere nel trash più spinto.
Se, malauguratamente, il programma dovesse essere confermato, continueremo a vigilare con estrema attenzione sulla trasmissione, raccogliendo le segnalazioni dei telespettatori indignati e intervenendo in tutte le sedi opportune per tutelare il pubblico. La battaglia per una televisione migliore non si ferma qui.