Oggi il Ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, ha snocciolato dati allarmanti relativi alla sicurezza stradale.
Il Ministro ci dice che il 44% del totale dei morti sulle strade e il 73% del totale dei feriti si concentrerebbero nelle aree urbane.
La città, quindi, si conferma come il posto meno sicuro per pedoni e automobilisti.
Lancio quindi oggi una proposta in un certo senso paradossale, ma dai risultati certi: E SE ELIMINASSIMO QUALSIASI TIPO DI SEGNALETICA DALLE STRADE URBANE?
Si tratta del cosiddetto “shared space”, ossia spazio condiviso, che consiste nell’eliminazione su una strada di qualsiasi forma di segnaletica, dai semafori alle strisce pedonali, dai cartelli alle linee che separano i sensi di marcia, ecc.
Non solo.
A sparire sarebbero anche tutte le barriere che allo stato attuale separano pedoni e automobilisti, a cominciare dai marciapiedi.
L’unica regola in vigore sarebbe quella di non superare un prefissato limite di velocità, e ogni incidente che coinvolgerà pedoni e automobilisti avrà come responsabili questi ultimi.
In tal modo gli automobilisti, grazie all’assenza di segnaletica stradale, sarebbero costretti inevitabilmente a prestare più attenzione alla strada e alla guida.
Pensate che io sia impazzito? Chiediamolo ai nostri cugini europei.
In Danimarca, in Olanda e in Inghilterra, paesi dove il sistema è stato sperimentato, l’eliminazione in alcune strade della segnaletica ha favorito una forte riduzione del numero di incidenti e dei morti, dal 35% al 100%.
Visto che in Italia non siamo in grado far rispettare il Codice della Strada, perché non provare così?
Secondo me la città a 30 all’ora di Chiamparino&C. è una porcata. I 30 all’ora vanno bene per piccole e isolate aree residenziali all’Interno della città. Infatti in Danimarca, Olanda, Inghilterra non mi risulta che si vada dappertutto a 30 allora. Il traffico nella città deve scorrerre, i semafori devono essere sincronizzati altrimenti il ragazzo delle consegne (un esempio) fa meno consegne e costa di più. Questo frena l’economia frena la produttività e alza i costi. Si creano dei disoccupati che si buttano apposta sotto le macchine per intascare l’assicurazione. Guardate che la gente è istruita e li capisce i giochetti di quelli che paralizzano il traffico di superficie per facilitare quello sotterraneo gestito in monopolio. A Torino per esempio chi gestisce la superficie è padrone della metropolitana ed è un privato con una partecipazione del comune, che visto i debiti, prima o poi venderà. ‘Sti miopi, per non dire altro, paralizzano sia il traffico privato che commerciale. Ma quando tutti non avranno più da mangiare chi prenderà l’autobus o la metro?
Ma poi, perchè prendere esempio da nazioni come Olanda, Inghilterra e Danimarca visto che non si che fine faranno con questa crisi del loro sistema. Hanno smantellato tutte le loro attività prodittuve per i servizi! Vedrete tra poco i servizi che bel servizietto ci faranno.
Sono la moglie di una persona disabile al 100% da vent’anni , più volte mi sono scontrasta con le istituzioni per la difesa di mio marito pedone investito da automobilisti perchè lento nell’attraversare la strada. Ultima beffa investito mentre prendeva l’autobus da un motociclista, è stato multato per non aver dato la precedenza al mezzo. Ho ricorso ancora una volta e ho avuto ragione ma non è finita qui. Qualsiasi intervento a favore dei pedoni è doveroso e la sua proposta mi sembra un valido inizio.
In Germania ci sono più vigili,fanno più multe,se i pedoni non passano sulle strisce pedonali vengono multati.Se ci fosse più severità e ligio dovere,non succederebbero tutti questi episodi tristi.