I delinquenti (mascherati da persone perbene) sono tra noi

delinquenti

Un episodio che è indicativo sia della nostra umanità che soprattutto della nostra “giustizia” è avvenuto proprio al Codacons, cioè a noi.

In sintesi: l’Associazione aveva deciso di finanziare un progetto di recupero degli ex carcerati acquistando un immobile da una certa signora, che sembrava una brava persona e che lo aveva fatto – a sua volta – in precedenza. Ebbene, questa signora prima si è fatta dare un acconto di 30.000 euro (pari al 15% del totale della somma pattuita) e poi ha cominciato a insistere per avere un altro acconto prima del rogito di acquisto. A questo punto il Codacons si è insospettito e bloccato, ma avendo sempre fiducia nell’umanità ha fissato appuntamento dal notaio dove la signora, beata lei, si è presentata e ha detto candidamente: “Ma guardate che l’immobile per la metà almeno è abusivo! Non so… Se si può vendere..“. E infatti il notaio ha detto che il contratto non si poteva fare, ed è saltato tutto.

Abbiamo chiesto cortesemente a questa delinquente che gira libera per l’Italia di restituire i 30.000 euro ma lei è sparita. Anzi, ha preso i soldi ed è andata a installare un simile centro di accoglienza, ma in un posto diverso. Ora: a questo punto abbiamo cercato di capire come faceva costei a sopravvivere con cospicui introiti in un mondo che dovrebbe essere permetato di legalità – soprattutto visto che il compito di mandarle in recupero gli ex detenuti compete al ministro che fa della legalità la sua ragion d’essere, il Ministro di Grazia e Giustizia. Abbiamo quindi fatto una istanza di accesso al Ministro di Grazia e Giustizia per sapere se e come mai continuava a mandare ex detenuti a questo soggetto poco affidabile e dedito alla delinquenza. Anche in questo caso non abbiamo avuto risposta, nonostante la legge preveda che entro 30 giorni l’Amministrazione debba rispondere alle istanze di accesso; tant’è che ora siamo in appello contro il rifiuto di accesso e abbiamo avviato una azione civile per riottenere i soldi sottratti ai bisogni quotidiani delle persone più fragili che il Codacons assiste.

Ebbene, cosa ci insegna questa storia? Che in Italia, se rubi 30.000 euro da un’Associazione benefica la fai franca sicuramente. Innanzi tutto perchè non c’è un giudice degno di questo nome: devo dire che la Procura di Tivoli è stata maestosa nel fregarsene completamente della denuncia e, nonostante la richiesta di sequestro preventivo che abbiamo avanzato, non ha fatto assolutamente nulla, perché evidentemente ritiene legittimo questo comportamento o non considera la vicenda così importante da smuovere le pacche del didietro dei giudici, che (almeno in teoria) sono lì seduti per fare qualcosa e ristabilire un minimo di giustizia. E invece, niente.

Adesso aspettiamo solo che Striscia La Notizia riesca a fare un servizio e sin d’ora dichiariamo la nostra gratitudine. Non perché con il servizio di Striscia la Notizia riusciremo a riavere i soldi per i cittadini, ma perché la gente deve sapere chi gira per la città, per il Paese, chi gira in mezzo a noi: delinquenti comuni mascherati da persone perbene. Ecco. Lo scopo è solo questo. Perciò grazie in anticipo, Striscia.

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