Sicuramente, come da tradizione, tra i componenti della Camera e del Senato della Repubblica è facile scovare chi ha in corso processi penali per reati gravi e altre rogne da risolvere. Tutti fatti che, una volta certificata la colpevolezza di questo o quell’onorevole, dimostrano alla perfezione la mancanza di coerenza e l’inidoneità a dirigere un Paese. Ma il degrado (massimo) della nostra classe politica non emerge solo nelle aule di tribunale e negli atti dei processi: si è rivelato pubblicamente pure durante il XXVII Concerto di Natale tenuto da Riccardo Muti, quando qualcuno – più di una volta – ha lasciato squillare il cellulare in sala. Tanto che, da bravo napoletano, il maestro ha liquidato con una battuta (“Stutatelo ‘sto telefono..“), a metà tra eleganza e irritazione, la cosa. In un modo diretto che, ovviamente, solo un personaggio così autorevole può permettersi.
Noi non sappiamo se qualcuno – i presidenti di Senato e Camera, i capigruppo – avesse dato indicazione di spegnere i cellulari durante il concerto. Non sappiamo se a qualche assistente, portaborse o faccendiere è stato dato incarico di piazzare un cartello di avviso per evitare la frittata. Ma in ogni caso, la domanda viene spontanea: era forse necessario scriverlo o dirlo ad alta voce? A questo punto siamo arrivati, nella vita politica del nostro Paese: a dover trattare i deputati che paghiamo salatamente come scolaretti in gita?
Se questa è la qualità dei nostri politici, delle persone che scelgono gli indirizzi per il nostro Paese, a livello nazionale (non parliamo di chi, a livello locale – come il sindaco Gualtieri – crede di lavarsi la coscienza sul tema della violenza contro le donne trasferendo un concerto da un posto all’aperto a uno al chiuso) allora veramente viene voglia di scappare oltreconfine. Di espatriare in Svizzera, come si faceva una volta. Il posto più vicino e migliore per uno come me, che ha raggiunto un’età rispettabile e non può più sopportare la vergogna che si prova a incontrare amici stranieri e a dover rendere conto di questi e altri sfaceli della nostra classe dirigente.
Visto che nessuno l’ha fatto, in nome e per conto dei membri di Camera e Senato chiedo scusa io per questo vergognoso comportamento nei confronti di un’opera d’arte: il concerto del maestro Muti. Per il resto, essendo arrivato il Natale, mi affido alle forze celesti affinché aiutino gli italiani a sopravvivere in questo Paese dominato dai maleducati, dagli incoerenti e direi pure dai rincoglioniti. Farcela per un altro anno, in questo scenario, non è mica una passeggiata da niente..