Commercio in caduta libera, ma il governo se ne frega


La situazione del commercio nel nostro Paese sta peggiorando a vista d’occhio tanto che le vendite al dettaglio segnano un nuovo, preoccupante minimo. I dati parlano chiaro: i consumi non solo non ripartono, ma continuano a sprofondare, e il silenzio delle istituzioni comincia ad assumere contorni inquietanti.

Secondo i dati, su base annua:

  • I volumi di vendita crollano del -2,5% rispetto allo stesso mese del 2024;

  • Il valore delle vendite diminuisce del -1,5%, toccando il peggior dato registrato negli ultimi dieci mesi.

Numeri che confermano un quadro drammatico: l’Italia si sta spegnendo sul piano dei consumi, e il governo non sembra intenzionato ad affrontare con la necessaria urgenza questa deriva economica e sociale. E non parliamo neanche dei dazi..

Tutti i principali osservatori economici e analisti indipendenti parlano apertamente di una crisi dei consumi sempre più grave, acuita da un’inflazione ancora elevata, salari stagnanti e un generale aumento del costo della vita. Le famiglie italiane tagliano spese su tutti i fronti, orientandosi sempre più verso soluzioni low-cost, come i discount, spesso a scapito della qualità e della varietà dell’offerta.

E mentre il tessuto commerciale – fatto di negozi, artigiani e piccole attività – si impoverisce giorno dopo giorno, la risposta del governo è assente. Nessun piano organico di sostegno alla domanda interna, nessuna strategia per rafforzare il potere d’acquisto, nessuna azione concreta per arginare un crollo che ormai riguarda l’intera economia reale.

La situazione è sotto gli occhi di tutti: l’Italia sta affondando nella crisi dei consumi, ma chi dovrebbe intervenire continua a voltarsi dall’altra parte.

Non si tratta solo di numeri: dietro alle fredde tabelle ci sono famiglie che non riescono più a sostenere le spese quotidiane, imprese che chiudono, interi territori che si spopolano e si impoveriscono. Eppure, nonostante gli allarmi lanciati da economisti, associazioni di categoria e istituti di ricerca, l’esecutivo sembra vivere in un’altra dimensione.

Serve un intervento urgente, strutturato e mirato, capace di:

  • sostenere le famiglie più colpite dall’aumento dei prezzi;

  • incentivare i consumi interni;

  • mettere in sicurezza il comparto del commercio al dettaglio, vera colonna portante dell’economia italiana.

Ogni giorno che passa senza risposte politiche è un giorno perso per l’Italia. E a pagare il prezzo dell’inerzia saranno, come sempre, i cittadini.

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