Che bello, per una volta – dopo tante notizie di speculazioni e ruberie varie nei confronti dei consumatori – raccontare una storia diversa e, a mio avviso, bellissima.
Ne sono stato protagonista diretto, come si dice: testimone oculare. E per una volta, sono davvero felice di fare i nomi, anzi il nome: Luigi Lo Russo, capotreno del Bari-Taranto delle 17:40 di oggi – di cui sono stato passeggero. Breve inciso: sono partito per Taranto per la clamorosa iniziativa con Fedez, che suggella un “nuovo inizio” nel rapporto tra il rapper e l’Associazione; un “nuovo inizio“ all’insegna della solidarietà, volto a sostenere la comunità di Taranto, ancora colpita dagli effetti devastanti dell’inquinamento industriale dell’ex Ilva.
Chiarite le ragioni del viaggio posso tornare a Luigi Lo Russo. È lui il protagonista di un attimo di antica, rara intensità: dopo aver sentito infatti che desideravo un caffè, dato che a Taranto il bar della stazione è chiuso da tempo, questo brav’uomo ha deciso di intervenire. È quindi sceso, ha comprato un caffè e me lo ha offerto. Il tutto senza sapere chi fossi: solo per aiutare una persona anziana con un bisogno.
Ecco: ce ne vorrebbero tanti, in circolazione, di professionisti e uomini come Luigi Lo Russo: queste attenzioni alla persona, che sembrano minori ma hanno un significato immenso nelle nostre vite, sono quello che più ci è stato tolto dal mondo in cui viviamo.
Magari è una piccola storia, ma serve a dare valore a un piccolo, grande gesto: e questo fulgido esempio di gentilezza pugliese che pensavo scomparso, lo dico con il cuore colmo di gratitudine, mi aiuta a essere oggi un po’ più ottimista di ieri.