La raffica di cancellazioni dei voli, che di giorno in giorno si aggrava, impatta inevitabilmente anche sui viaggiatori italiani, specie in occasione delle vacanze estive e delle partenze dei cittadini. Come se non bastasse il caro-bollette, come se non incombesse un’inflazione da record, ci mancavano i disagi in aeroporto per chiudere il cerchio di un’estate da incubo – un’estate che partiva già zoppicando, visto che si tratta della “più cara degli ultimi 50 anni“.
Ora questo caos totale: una situazione che potrebbe coinvolgere centinaia di migliaia di utenti i quali rischiano non solo di perdere il volo, ma anche di non riuscire a raggiungere le mete di villeggiatura, perdendo quanto già pagato per soggiorni e servizi. Sono circa 41mila i voli cancellati, solo in questi ultimi giorni, dalle compagnie aeree per il periodo estivo, tagliando circa 6,5 milioni di biglietti e riducendo fortemente i collegamenti. Avevamo già lanciato l’allarme qualche giorno fa: la causa sarebbe da ricercarsi nella carenza di personale presso aeroporti, società di handling, smistamento bagagli, gestione dei passeggeri a terra, sicurezza privata, ecc., cui fa fronte una impennata di prenotazioni per le vacanze estive da parte dei viaggiatori di tutta Europa, i quali hanno ripreso a volare a pieno ritmo dopo due anni di pandemia.
Mentre questo caos imperversa, per garantire una prima tutela ai passeggeri coinvolti, è bene ricordare alcuni principi fondamentali che molti cittadini non conoscono o non “masticano” a sufficienza:
La cancellazione del volo o il ritardo aereo legati ad uno sciopero non esonerano la compagnia aerea dal pagamento della compensazione pecuniaria e dall’obbligo di prestare assistenza ai passeggeri a terra . Anche nel corso di uno sciopero i vettori aerei sono tenute a garantire al passeggero:
– bevande e pasti durante tutto il periodo di attesa;
– sistemazione in albergo, qualora la cancellazione del volo faccia sorgere la necessità di uno o più pernottamenti;
– trasferimenti da e per l’aeroporto all’occorrenza a mezzo taxi o autobus;
– chiamate telefoniche o messaggi via telex, fax o e-mail.Come previsto dal Reg. (CE) n. 261/04 in caso di cancellazione del volo il passeggero ha diritto alla scelta tra le seguenti tre opzioni:
– rimborso del prezzo del biglietto per la parte del viaggio non effettuata;
– imbarco su un volo alternativo quanto prima possibile in relazione all’operativo della compagnia aerea;
– imbarco su un volo alternativo in una data successiva più conveniente per il passeggero.Se la cancellazione del volo non è stata comunicata con almeno due settimane di preavviso, il passeggero ha inoltre diritto ad una compensazione pecuniaria pari a:
– € 250 per tutte le tratte aeree inferiori o pari a 1500 km
– € 400 per i voli intracomunitari che superino i 1500 km e per tutte le altre tratte comprese tra 1500 e 3500 km
– € 600 per le tratte aeree superiori ai 3.500 Km al di fuori dell’Unione EuropeaDiritti questi che valgono anche in caso di sciopero, come stabilito dalla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 6 ottobre 2021, secondo cui lo sciopero del personale aereo non è da considerarsi una “circostanza eccezionale”, come può essere invece un incidente o delle condizioni meteo improvvisamente divenute proibitive, perché si tratta di “un evento inerente al normale esercizio dell’attività del datore di lavoro interessato”, e perciò “non è né insolito né imprevedibile“. In poche parole, il diritto allo sciopero dei lavoratori non può interferire con il diritto al risarcimento dei passeggeri che rimangono coinvolti dalle agitazioni.
Codacons, “In caso di volo cancellato i passeggeri hanno diritto a un indennizzo”
A parte l’auto-tutela, però, è lampante la necessità di tutelare interessi e diritti diffusi, anzi diffusissimi: quelli dei passeggeri, degli utenti, dei cittadini comuni. In questo senso, pensavamo fosse ovvia e indispensabile l’apertura di un tavolo di confronto con Enac, Mims, associazioni dei consumatori e compagnie aeree, volto a studiare le misure per tutelare al meglio i diritti dei viaggiatori in questa delicata situazione e rispristinare con effetto immediato le ADR (Alternative Dispute Resolution) con i vettori aerei, così da permettere agli utenti che dovessero subire disservizi di ottenere il modo facile e veloce rimborsi e indennizzi. E invece no: incredibilmente, gli utenti sono stati esclusi dal tavolo di confronto indetto dal ministro Giovannini. Eppure sarebbero proprio gli utenti, ossia coloro che pagano i biglietti aerei e rischiano di subire enormi perdite economiche a causa delle cancellazioni dei voli, a dover essere chiamati per primi dal Ministro Giovannini attraverso le associazioni che li rappresentano. Misteri della vita!
Una situazione del genere, di totale immobilismo e di totale sordità nei confronti delle istanze di chi i voli li ha pagati, ci costringe a prendere posizione e – di conseguenza – ad avviare le dovute azioni e iniziative, visto che non c’è all’orizzonte nessuna tutela alternativa per i cittadini. Ecco perché siamo pronti a raccogliere le adesioni per un’azione collettiva da parte di tutti i passeggeri che da qui in avanti dovessero subire disagi sul fronte delle partenze, al fine di vedersi risarciti nei loro diritti lesi.
Chiunque abbia subito o subirà danni da vacanza rovinata a causa della cancellazione del volo può segnalare i disservizi subiti e avviare le dovute iniziative nei confronti delle compagnie aeree. Si tratta di un risarcimento che si aggiunge a quello previsto dalla normativa Ue e riguarda chi non riuscirà a raggiungere la meta di villeggiatura o perderà giorni di vacanza.
A mali estremi, estremi rimedi: ne va della tutela dei nostri diritti. E noi, su questo, non ci tiriamo mai indietro!