CAOS TAXI: MA CHI PENSA AI CITTADINI?


Riassunto di una settimana di ordinaria follia romana: un emendamento della senatrice Linda Lanzillotta (Pd) approvato nel decreto «Milleproroghe» all’esame della Commissione Affari costituzionali del Senato sospende(va?) il ritorno in garage dopo aver portato il cliente a destinazione per i noleggiatori con conducente (NCC).

Fino a questo momento, infatti, la legge imponeva un ritorno obbligatorio nelle rimesse al termine del servizio: un principio assurdo, macchinoso ed evidentemente anacronistico, frutto di una serie di regole introdotte nel corso degli anni (il famoso «articolo 29 comma 1-quater») e cariche di obblighi che rappresentano vere e proprie “distorsioni concorrenziali” a danno dei noleggiatori.


1. Il servizio di noleggio con conducente si rivolge all’utenza specifica che avanza, presso la rimessa, apposita richiesta per una determinata prestazione a tempo e/o viaggio.

2. Lo stazionamento dei mezzi deve avvenire all’interno delle rimesse o presso i pontili di attracco.

3. La sede del vettore e la rimessa devono essere situate, esclusivamente, nel territorio del comune che ha rilasciato l’autorizzazione”.


L’emendamento della senatrice sospendeva appunto questi assurdi obblighi, rimandando la questione fino al 31 dicembre per dare tempo al Governo di intervenire e riordinare (finalmente) una normativa ferma a una vita fa.

Fin qui i fatti. Quello che è successo dopo è cronaca pura: uno sciopero selvaggio e illegale, città bloccate, minacce verbali (e non solo), tirapugni, la presenza inquietante di figuri appartenenti a Forza Nuova, disagi e problemi di ogni tipo per la cittadinanza.

Al termine di questo spettacolo triste, di cui avremmo fatto volentieri a meno, ecco il dietrofront del Governo – che puntualmente si è impegnato a mettere mano alla questione, placando così gli animi dei tassisti (almeno per ora).

Tutto bene, quindi? No, niente affatto. Ecco perché.

LE DISTORSIONI DELLA CONCORRENZA. I tassisti parlano di “concorrenza sleale” da parte degli NCC, il “Noleggio con conducente”. Sui problei di concorrenza hanno ragione, ma non nel senso che credono. In passato, infatti, Antitrust e Autorità di regolazione dei Trasporti avevano contestato le norme che i tassisti vorrebbero fossero applicate, rilevando “distorsioni concorrenziali”.. A danno degli NCC!

Le Autorità, quindi, invitavano l’esecutivo a prevedere la cancellazione delle distorsioni concorrenziali introdotte nel 2008 (criticate anche dallo stesso ministero dei Trasporti). Proprio quelle che ancora una volta, oggi, i tassisti vogliono difendere.


Al fine di rimuovere tale distorsione è necessario abolire gli elementi di discriminazione competitiva tra taxi e Ncc in una prospettiva di piena sostituibilità dei due servizi… Anche in considerazione delle nuove possibilità offerte dall’innovazione tecnologica che ha determinato l’affermarsi di nuove piattaforme online che, agevolando la comunicazione tra offerta e domanda di mobilità, consentono un miglioramento delle modalità di offerta del servizio di trasporto di passeggeri non di linea, in termini sia di qualità che di prezzi”.


LA LEGGE, QUESTA SCONOSCIUTA. Quando un’Autorità parla di “distorsioni concorrenziali” il discorso dovrebbe essere già abbastanza chiaro. Ma lo è ancora di più alla luce del fatto che lo sciopero è stato portato avanti nella piena illegalità, come riconosciuto dal Garante degli Scioperi.


L’authority “ha scritto alle organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative eccependo la violazione della legge sull’esercizio del diritto di sciopero, con riferimento al mancato rispetto dell’obbligo del preavviso di 10 giorni, della mancata predeterminazione della durata dell’astensione e del mancato rispetto della garanzia delle prestazioni indispensabili”.


Non c’è altro da aggiungere, se non che le leggi che regolano lo sciopero sono state scritte per tutelare i diritti dei cittadini. Come i tassisti chiedono garanzie e regole a sostegno della legalità del settore, allo stesso modo devono garantire legalità anche quando manifestano, al pari di tutte le altre categorie professionali.

Per non ledere, come accaduto nel corso di queste lunghe giornate, i diritti dei cittadini.

L’ACCORDO. L‘accordo siglato tra il Ministro dei Trasporti Graziano Delrio e le sigle sindacali dei tassisti rischia peraltro di essere annullato. Il Codacons ha deciso infatti di impugnare l’intesa, presentando una denuncia all’Autorità Anticorruzione e alla Procura della Repubblica di Roma.

Scrive l’Associazione:

L’intesa raggiunta ieri non si è basata infatti sulla libera volontà delle singole parti, ma è stata determinata dalla violenza e dalle devastazioni messe in atto dai tassisti, che di fatto hanno messo il Governo sotto ricatto. Per tale motivo l’accordo firmato dal Ministero potrebbe essere annullato, soprattutto se la magistratura, come nostra richiesta, aprirà indagini per il reato di violenza e minaccia a corpo politico e amministrativo”.

IL RIORDINO DELLA NORMATIVA. Ciò detto, è evidente che il legislatore deve intervenire. La riorganizzazione del settore, attesa invano da più di 8 anni (ma in realtà, ritocchini a parte, dal lontano 1992) è ormai necessaria. Il mondo è cambiato, ma per la legge sui trasporti siamo ancora fermi a mezzo secolo fa.

Ce la faranno i nostri eroi? Ho i miei dubbi.

C’è il rischio, serio, che neanche i cambiamenti in atto in tutto il resto del mondo convincano i nostri governanti a intervenire, per timore di scatenare un altro caos o per totale incapacità.

I costi, come al solito, ricadranno sugli utenti, sui consumatori, sui cittadini: le consuete vittime sacrificali di ogni tentativo di mantenere lo status quo.

A presto,

CR

 

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