Inarrestabili gli aumenti dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa. L’unica possibilità – in attesa che il Governo si decida ad intervenire – è consumare meno carburante e cercare di risparmiare qualcosa, sia quando si fa rifornimento, sia quando si usa l’automobile.
Vi invito dunque a seguire questi semplici consigli, che vi permetteranno di risparmiare il 15% sulla spesa relativa a benzina e gasolio, senza lasciare l’auto a casa.
Ovviamente, qualsiasi altro consiglio da parte dei lettori è ben accetto.
Velocità. Non conviene avere il piede pesante sull’acceleratore. Oltre agli incidenti e alle multe, consumate molta più benzina. Specie in città, tra un semaforo e l’altro, è dimostrato che non si recupera praticamente nulla.
Guida morbida. Ossia, non tirare le marce, accelerare senza strappi, non superare mai i 3000-3500 giri del motore, cercare di viaggiare a velocità costante, non frenare bruscamente e rallentare scalando le marce (ad esempio prima di affrontare una curva).
Luci. Accendere i fari fa consumare più benzina e nelle strade in cui non c’è l’obbligo di tenerle accese, come in quelle urbane, è possibile risparmiare.
Aria condizionata. Anche l’uso inutile del condizionatore richiede consistenti quote di potenza. Spegnendolo si può risparmiare fino al 10 per cento.
Benzinai. Non entrare nel primo distributore che capita. Anche se le differenze tra una compagnia e l’altra sembrano minime. Il maggior risparmio si ottiene facendo rifornimento presso i distributori indipendenti, il cui elenco completo suddiviso per regioni è disponibile sul sito www.codacons.it.
Pressione delle gomme. Gonfiate le gomme in modo corretto. Non è solo un fatto di sicurezza. Per ogni 0,2 bar di differenza rispetto alla giusta pressione i consumi aumentano dell’ 1-2 per cento.
Efficienza del veicolo. Mantenere l’auto in perfetta efficienza, curando in particolare la pulizia e la taratura del carburatore, la pulizia del filtro d’aria e delle candele.
Usare l’auto se necessario.
No al bagagliaio. Alcuni tengono il bagagliaio durante tutta la vacanza per evitare di doverlo rimontare. In tal modo peggiora la caratteristica aerodinamica del veicolo. Non caricare l’auto, poi, con pesi inutili. Più l’auto è pesante più consuma.
Marce alte. L’inserimento di un rapporto superiore consente, mediamente, di risparmiare il 10 per cento del carburante.
Semafori e soste brevi. In città si può risparmiare fino al 30 per cento del carburante se, quando si è fermi al semaforo, si spegne il motore. Inoltre non si inquina.
io preferirei qualcuno che sia pronto a fare qualcosa di concreto a questo soppruso e nn che si limitino a dire che questi ricari a i cittadini costerà 1200 euro all’anno . BISOGNA FARE QUALCOSA AL PIù PRESTO PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI
fate bene a fare qualcosa verso questi aumenti disgustosi!
io invece preferirei più cose concrete invece di sparare consigli inutili a destra e a manca, consigli che anche il più sprovveduto guidatore sà e adotta!
a che serve poi dico io la ricerca di pompe no logo? se io ne ho una a 100km da casa, mi faccio 100km per risparmiare 2 o 3€? e la benzina per arrivarci? la rete è troppo monopolizzata specie nei paesi della provincia di napoli. Nel resto d’italia il prezzo è 1.57 circa, in campania 1.61;
in campania siamo più speciali? addirittura in sicilia dove ci sono le raffinerie pagano quanto in campania! che scelta scellerata è mai questa? devono tenere le raffinerie in città e pagare il prezzo più alto d’italia?
Il COSACONS si dichiara anche difensore dell’ambiente. In questo senso, non si può schierare in maniera così battagliera contro l’aumento delle accise sulla benzina.
Se c’è un consumo nocivo per la salute, l’incolumità delle persone e dell’ambiente è proprio l’eccessivo consumo di benzina.
E un modo per indurre i cittadino ad usare i mezzi pubblici e, per brevi tragitti, ad andare a piedi, è proprio la tassazione della benzina.
Del resto, ai tempi della lira la benzina era già arrivata a oltre 2300 lire; quindi, mentre tanti beni e servizi hanno raddoppiato il costo, la benzina è aumentata relativamente poco. Tanto che nessuno oggi evita più di usare la macchina per risparmiare la benzina.
Gent. Sig. Rienzi,
Con la premessa di non voler far polemica la inviterei a riflettere su quanto sto per scriverle.
Sono un padre di famiglia facente parte di quelle 5000 famiglie di lavoratori impiegati presso gli enti lirici, che hanno corso il rischio di trovarsi sul lastrico grazie ai pesanti tagli imposti dal governo che hanno praticamente azzerato il fus.
Aggiungo inoltre che sono precario da trent’anni e sempre conseguentemente ai provvedimenti regolamentati dal decreto Bondi, ho già sperimentato sulla mia pelle drammatici periodi di disoccupazione senza speranze per il futuro.
Grazie alla sensibilizzazione suggerita dal Maestro Muti che ha riportato alla ragionevolezza sull’indegna fine che avrebbe fatto una parte importante della cultura del nostro paese, si è giunti ad una soluzione che francamente appare poco penalizzante per gli automobilisti di cui anch’io faccio parte.
Con l’occasione ricordo che le accise sulla benzina comprendono tasse a dir poco assurde ma delle quali sembra che nessuno se ne accorga o ne dia l’importanza adeguata:
# 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935;
# 14 lire per la crisi di Suez del 1956;
# 10 lire per il disastro del Vajont del 1963;
# 10 lire per l’alluvione di Firenze del 1966;
# 10 lire per il terremoto del Belice del 1968;
# 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976;
# 75 lire per il terremoto dell’Irpinia del 1980;
# 205 lire per la missione in Libano del 1983;
# 22 lire per la missione in Bosnia del 1996;
# 0,020 euro per rinnovo contratto autoferrotranviari 2004
Il tutto per un totale di 486 lire, cioè 0,25 euro!
Detto questo, invito alla riflessione per una questione che relativamente all’elenco di cui sopra e che mette in evidenza situazioni inesistenti ed in parte già risolte, appare ancora in pericolo per la salvaguardia del patrimonio culturale italiano in primis e per la salvezza dei lavoratori del settore per ultimo.
Cordiali saluti,
Andrea Bartoli
io vorrei aggiungere che aumentando il costo del biglietto dei treni, incentivano ad usare di più l’auto, consumando più benzina così che lo Stato incassa + tasse! Datemi torto se non la pensate così, ma questo aumento dei servizi pubblici arriva proprio giusto giusto
Gentile sig. Rienzi,
Il problema della benzina in Italia ormai e decollato nel rubare di più rispetto a prima (hanno combiato il sistema) .
Cioè prima scendeva il barile e calava la benzina alle pompe era tutto normale. Attualmente ivece un mese fa e aumentato il barile a105 dollari portando la benzina quasi a 1€e 70centesimi .
Attualmente con la crisi dei mercati finaziari mondiali il barile e sceso a 82dollari. e la benzina non è calata, se continua cosi il barile scende ancora e la benzina rimane invariata.
Se i mercati finaziari riprenderanno a salire in futuro comincerà l’aumento del barile e sotto alle pompe cominceranno ad aumentare dal prezzo su indicato cioè 1€e70centesimi. (come si ruba bene è) con questo situazione attuale lascia capire che in Italia non c’è ne antitrast che controlli ne ministro competente della materia.
cordiali saluti
Mario mosca.