Doveva essere una festa, visti anche i 100 anni dalla fine della Grande Guerra. E invece, tutto il contrario, con la morte di Raol, il cavallo della Giraffa, abbattuto a seguito delle ferite: ancora una volta il Palio di Siena si è macchiato di sangue, tanto che dal 2000 sono finora otto i cavalli morti.
Quanto accaduto ci ha spinto a segnalare il tutto alla Procura della Repubblica di Siena, cui abbiamo chiesto di aprire una indagine sull’accaduto. Non è la prima volta: già in passato ci siamo rivolti alla magistratura per denunciare l’abbattimento di cavalli a seguito del Palio di Siena, una manifestazione che rappresenta un indubbio pericolo per l’incolumità degli animali e che ormai (dispiace dirlo) appare obsoleta e immotivatamente cruenta.
Nello specifico abbiamo chiesto alla Procura “di utilizzare ogni strumento investigativo consentito dalla legge e dal rito allo scopo e di predisporre tutti i controlli necessari per accertare e verificare se nei fatti esposti possano celarsi a carico del Comune di Siena, degli Organizzatori della Manifestazione, nonché di tutte le Amministrazioni e/o Società interessate e/o contrade interessate e a carico di soggetti, privati e/o istituzionali, addetti ad attività di controllo e di sicurezza e di quanti risulteranno responsabili tutte le fattispecie criminose che verranno individuate dalla S.V. oltre alla valutazione seria della possibilità di imporre il divieto a questa e altre manifestazioni analoghe che possono provocare danni e lesioni agli animali.”
Per la cronaca, è stata la contrada della Tartuca a trionfare sul tufo di Piazza del Campo grazie a una corsa avvincente del suo cavallo Remore. Ma a noi questo non interessa più: uno spettacolo di crudeltà sugli animali, al solo scopo di far divertire gli esseri umani, non ci interessa granché.
CR