Era nell’aria e infine è successo: nei giorni scorsi il Tar della Liguria ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto alla Rai da parte del Comune di Sanremo dell’organizzazione del Festival di Sanremo per i prossimi anni.
Una rivoluzione: in 58 pagine è stata messa nero su bianco una sentenza che potrebbe cambiare la storia dell’evento televisivo italiano per eccellenza.
Finalmente la magistratura si è pronunciatata su una questione annosa e controversa: una situazione di incomprensibile monopolio che favoriva la rete di Stato a discapito della concorrenza di altri operatori, un vulnus su cui ora i giudici si sono espressi una volta per tutte.
Ora la Rai può gettare acqua sul fuoco quanto vuole (ballano una sessantina di milioni l’anno di audience e pubblicità, mica bruscolini) e ipotizzare lo spostamento della kermesse in qualsiasi città del globo ma il sasso – ormai – è lanciato.
Il mondo è cambiato, e bisogna farsene una ragione: l’affidamento diretto, per chi non ha i paraocchi, è un residuo del passato che non ha più senso di essere.
Per i prossimi anni dovrà essere quindi indetta una apposita gara legata al Festival e solo chi presenterà l’offerta migliore – in termini sia economici che di proposta – potrà ottenere l’affidamento della manifestazione canora. Ne guadagnerà la qualità, ormai ridotta ai minimi termini: a beneficio, è chiaro, di tutti i telespettatori (e dello stesso Festival).
Finalmente, amici, assisteremo – magari – a qualcosa di nuovo: ormai non ci siamo abituati ma le cose cambiano pure, ogni tanto. E a me, stare lì a rimpiangere i bei tempi andati, fare la vedova di quello che fu, no – non è davvero mai piaciuto.