Vorrei porre delle domande allo Stato italiano e alla comunità internazionale.
Uno Stato ha il dovere di difendere, cioè in sintesi di recuperare, solo i propri connazionali che vengono rapiti o comunque imprigionati da Paesi stranieri teocratici e dittatoriali oppure è un dovere non solo morale, ma anche giuridico universale – per qualsiasi Stato, in ogni tempo – di attivarsi in ogni caso, di fronte a qualsiasi abuso? Io, evidentemente, propendo per la seconda: altrimenti non parleremmo di diritti umani, ma di diritti per nazionalità, di diritti per passaporto.
Se ciò è vero chiedo al ministro Nordio e allo Stato italiano, compresa la presidente del consiglio Giorgia Meloni, di attivarsi in maniera immediata per la liberazione dell’attivista curda Azizi – che altrimenti sarà impiccata nello stesso carcere di Cecilia Sala, la prigione Evin di Teheran.
Ora sì che possiamo togliere il velo a ogni ipocrisia. Che senso ha, infatti, dire – come ripetuto dai TG e dai giornali per giorni e giorni – “abbiamo recuperato la Sala, bravi tutti, bene bravi bis“? No, bravi proprio per niente, visto che – tra l’altro – per liberare la Sala si è fatto un piacere all’Iran (che ha usato una libera giornalista, impegnata nell’assolvimento del proprio dovere, per ricattare gli altri Stati) restituendogli un ingegnere esperto di droni. Mica bruscolini.
Davvero incredibile che sui giornali nessuno si scandalizzi di fronte a questo scambio, palese, che in questi termini non avrebbe mai dovuto esser portato a termine. E ora vedremo cosa accadrà all’attivista curda, che non ha la fortuna di essere nata a Bergamo o a Canicattì: se sarà impiccata il sottinteso sarà, ma tanto a noi che importa, mica è italiana..
Ecco quello che non funziona nell’umanità: la bilancia del dovere, del dare, del diritto, della giustizia, si è inceppata. Non funziona praticamente più niente: ormai si esulta e si aderisce con entusiasmo anche a un atto vergognoso – come vogliamo chiamare la scelta di riprendersi una propria connazionale in cambio di un delinquente terrorista? – mentre si lasciano tutti gli altri a crepare nelle carceri di questi Paesi senza ritirare gli ambasciatori, sbarrare i consolati, bloccare qualsiasi tipo di commercio e chiudere i rapporti per sempre.
Queste sono le cose che fa uno Stato democratico, civile, come il nostro, cara presidente Meloni. Si interessa dei diritti umani, a prescindere dai confini nazionali e dal passaporto del soggetto in questione. Non gli scambi che salvano solo quelli con il passaporto giusto, e al contempo mettono in libertà probabili terroristi..