“Al primo summit per parlare del Giubileo 2025 mancava la sindaca Virginia Raggi”. C’erano il Premier Giuseppe Conte, il Governatore Nicola Zingaretti e Monsignor Rino Fisichella: non c’era, invece, il primo cittadino della Capitale, che nessuno si è preso la briga di invitare. La notizia è subito rimbalzata per la città di Roma, insieme al corollario inevitabile: i riferimenti allo “sgarbo istituzionale”, alla riunione “del tutto irrituale” presenti nel comunicato di risposta della sindaca. Che ha tuonato: “il coinvolgimento della città e dell’amministrazione capitolina da parte del Governo non dovrebbe mai tener conto del colore politico di chi ha l’onore e il compito di rappresentare tutti i romani”.
Insomma: la polemica è servita. Eppure, valutando i fatti, c’è poco da meravigliarsi: considerati i danni arrecati alla città dall’amministrazione Raggi, quella di non coinvolgere la sindaca nella riunione sembra una scelta saggia. Proviamo a spiegare perché.
A Roma ormai da una vita sembra che non governi nessuno. A ogni monitoraggio, anzi, peggiorano e si aggravano le già enormi criticità emerse in passato. Certo, direte voi: a Roma deludere gli elettori è una prassi consolidata, non è la prima e non sarà l’ultima volta che accade. Eppure, stavolta la musica doveva cambiare davvero: la candidatura della sindaca in carica era stata accompagnata da indimenticabili promesse di discontinuità totale. Promesse che, stando a quanto emerso nel tempo, non hanno purtroppo trovato nessun seguito.
Ci si chiede, anzi, come faccia Virginia Raggi a mostrarsi soddisfatta del suo operato: basta farsi un giro per la Città Eterna per valutare a occhio nudo lo stato pietoso in cui, purtroppo, la Capitale oggi versa. È sotto gli occhi di tutti il peggioramento subito dalla città sotto la guida della sindaca, che anzi farebbe bene non solo a non ripresentare la propria candidatura, ma anche a dimettersi prima della scadenza del suo mandato. E allora, la domanda è lecita: perché invitare Virginia Raggi a una riunione del genere?
L’attuale giunta capitolina non può apportare alcun contributo all’importante appuntamento, ma anzi potrebbe danneggiare anche l’organizzazione del prossimo Giubileo. Bene quindi che venga messa da parte, a tutela dell’interesse supremo: quello dei cittadini romani. Che non possono certo permettersi altre occasioni perse, altre promesse tradite.