AGENZIA DELLE ENTRATE: IL TAR DEL LAZIO RESPINGE IL RICORSO PER L’ANNULLAMENTO DEL CONCORSO ANCHE IN PRESENZA DÌ GRAVISSIMI DISORDINI DURANTE LO SVOLGIMENTO DELLE PROVE

SECONDO IL TAR DEL LAZIO È IMPOSSIBILE MEMORIZZARE TUTTE LE DOMANDE E TRASMETTERLE DA UNA SEDE ALL’ALTRA. IL CODACONS PRESENTERA’APPELLO

Il Tar del Lazio con le sentenze n. 4547/13 e n. 4548/13 ha respinto ieri i due ricorsi presentati dal Codacons e da numerosi candidati con cui si chiedeva di annullare le prove per il concorso indetto dall’Agenzia delle Entrate, tenutesi l’8 giugno del 2012 e, come noto, caratterizzate da una serie di disordini e fughe di notizie.

Secondo i giudici del Tar (sez. II, Pres. Luigi Tosti, Rel. Silvia Martino) non vi sarebbe alcuna prova “circa le interferenze che si sarebbero verificate fra le sedi, o, comunque circa possibili illeciti consistenti in comunicazioni dei candidati con l’esterno, volte a conoscere anticipatamente il contenuto delle prove” e che “neppure risulta verosimile che siffatti illeciti siano stati commessi considerando la cadenza temporale degli eventi.”

Tuttavia, anche il Tar Lazio ammette che ci sono stati ritardi tra le diverse prove ma li giustifica affermando che il ritardo con cui sono iniziate le prove, nelle varie sedi, non era né previsto né prevedibile, di talché non è neanche possibile ipotizzare l’esistenza di accordi fraudolenti o piani concordati per conseguire notizie da altre sedi circa il contenuto delle prove.”

Infine, secondo Tar sarebbe stato impossibile per i concorrenti memorizzare tutte le domande e trasmetterle da una sede all’altra, atteso che molti di loro erano ormai isolati dall’esterno.

Il Tar non ha tenuto minimamente conto degli illeciti commessi durante le prove, dell’uso del cellulare da parte dei concorrenti, della possibilità di comunicare verso l’esterno, del continuo via vai verso i bagni e soprattutto dell’inizio sfalsato delle prove tra le diverse sedi d’Italia, circostanze che determinano una violazione delle norme e dei principi generali inerenti lo svolgimento delle prove selettive in materia di pubblici concorsi – afferma il Presidente Carlo Rienzi – Per tale motivo sarà inevitabile per il Codacons e per i candidati ricorrere in appello al Consiglio di Stato”.

13 Commenti

  • Grazie per averci fatto perdere un anno di tempo inutilmente come era facile prevedere in quanto il ricorso era evidentemente pretestuoso. SI VERGOGNI !!!!! Spero che a questo punto tutti si siano resi conto di che pasta è fatto!!

  • Si siano rese conto anche quelle persone che hanno speso dei soldi nella illusoria speranza che qualcosa potesse cambiare. Che vi serva di lezione!!!

  • La sentenza dice soprattutto che: “In definitiva, reputa il Collegio che il Codacons sia, nella presente controversia, carente di legittimazione sotto un duplice profilo: sul piano soggettivo, in quanto (avuto riguardo alle finalità statutarie), esso non è legittimato a rappresentare la “categoria” per la quale dichiara di agire (ovvero, l’intera, indifferenziata platea dei cittadini – contribuenti); sul piano oggettivo, in quanto manca un qualsivoglia collegamento con un’attività di produzione e/o erogazione di beni o servizi pubblici, tale da rendere almeno teoricamente ipotizzabile la lesione ovvero la messa in pericolo di interessi facenti capo ai consumatori e/o utenti.” E poi: “Orbene, dal più approfondito esame proprio della sede di merito, è emerso che il ricorso è stato originariamente notificato soltanto ad alcuni dei controinteressati inseriti nelle graduatoria di Lombardia, Lazio e Toscana. Relativamente alla restanti graduatorie regionali, esso è, pertanto, radicalmente inammissibile (ai sensi dell’art. 41 comma 2, c.p.a.), in quanto affetto da un vizio che, come noto, non può essere sanato nemmeno dalla successiva integrazione del contraddittorio, e ciò a prescindere dall’ulteriore questione, sollevata dalla difesa erariale, della ritualità della notificazione per pubblici proclami.”

  • Nella sentenza è scritto anche questo:

    “dal più approfondito esame proprio della sede di merito, è emerso che il ricorso è stato originariamente notificato soltanto ad alcuni dei controinteressati inseriti nelle graduatoria di Lombardia, Lazio e Toscana.
    Relativamente alla restanti graduatorie regionali, esso è, pertanto, radicalmente inammissibile (ai sensi dell’art. 41 comma 2, c.p.a.), in quanto affetto da un vizio che, come noto, non può essere sanato nemmeno dalla successiva integrazione del contraddittorio, e ciò a prescindere dall’ulteriore questione, sollevata dalla difesa erariale, della ritualità della notificazione per pubblici proclami.”

    E anche questo:

    “1.1. Relativamente alla legittimazione del Codacons, non è chiaro, in primo luogo, quale sia l’interesse a base dell’impugnativa.”

    E pure questo:

    “In definitiva, reputa il Collegio che il Codacons sia, nella presente controversia, carente di legittimazione sotto un duplice profilo: sul piano soggettivo, in quanto (avuto riguardo alle finalità statutarie), esso non è legittimato a rappresentare la “categoria” per la quale dichiara di agire (ovvero, l’intera, indifferenziata platea dei cittadini – contribuenti); sul piano oggettivo, in quanto manca un qualsivoglia collegamento con un’attività di produzione e/o erogazione di beni o servizi pubblici, tale da rendere almeno teoricamente ipotizzabile la lesione ovvero la messa in pericolo di interessi facenti capo ai consumatori e/o utenti.”

  • Che vergogna!!!!!!! Cosa si è capaci di fare per fregare soldi alla gente!..la verità è che l’Italia permette a certuni di fare e sfare quello che vogliono..a spese del prezioso tempo di centinaia di ragazzi che hanno studiato e che speravano di non perdere tempo prezioso……

  • “Il Tar non ha tenuto minimamente conto degli illeciti commessi durante le prove, dell’uso del cellulare da parte dei concorrenti, della possibilità di comunicare verso l’esterno, del continuo via vai verso i bagni e soprattutto dell’inizio sfalsato delle prove tra le diverse sedi d’Italia, circostanze che determinano una violazione delle norme e dei principi generali inerenti lo svolgimento delle prove selettive in materia di pubblici concorsi – afferma il Presidente Carlo Rienzi – Per tale motivo sarà inevitabile per il Codacons e per i candidati ricorrere in appello al Consiglio di Stato”.

    Invece ha tenuto conto di tutto, basta leggere la sentenza. Lei lo ha fatto?

  • Caro Avvocato
    è necessario ricorrere ancora in merito, siamo stati di nuovo bistrattati sono usciti i risultati e noi non siamo stati inclusi, dicono che i riservisti non deveno essere pubblicati..aiuto..facciamo ricorso al Consiglio di STato

    • Sono d’accordo con te, bisogna fare ricorso.
      Ma poi, la sentenza nulla dice sul fatto che funzionari dell’agenzia hanno partecipate per il medesimo ruolo nella stessa regione, è vergognoso.

    • ovvio che se il ricorso è respinto non si possono ammettere i ricorsi. Buon appello, tanto le spese vengono compensate e per l’Ag. Entrate le pagano i contribuenti (cioè noi, cioè quelli che il Condacons dovrebbe tutelare).
      fate ridere.

  • Condivido e confermo ciò che dice Rosalba e l’avv. Rienzi.
    Bisognare fare appello, anche perché l’agenzia fa tutta la precisa con i contribuenti e non lo è per niente con noi che abbiamo fatto il concorso.
    Gentile avvocato per favore ci dica si dobbiamo firmare qualcosa in quanto io voglio ricorrere in appello.
    Grazie di tutto.

  • Ma queste sentenze del Tar sono uscite giusto 2 giorni prima della pubblicazione delle graduatorie, è un po’ strana questa coincidenza!!!!!!!!!!!
    E non dicono nulla dice sul fatto che funzionari dell’agenzia hanno partecipate per il medesimo ruolo nella stessa regione come la sig.ra Calabrese in Lombardia.

  • Dal sindacato alla politica il passo è breve, ma pernicioso!

    Se prima c’era qualche sospetto oggi ve n’è piena contezza: sindacato e politica sono andati da sempre a braccetto! Così dopo il fallito tentativo di portare al Quirinale un ex sindacalista, oggi il Pd affida le sorti piuttosto incerte di quel che resta della propria Segreteria nazionale all’ex numero uno della Cgil, Guglielmo Epifani! E allora, senza stare lì a “sindacalizzare” le “onorevoli” poltrone cui sono approdati nel corso degli anni i vari Lama, Benvenuto, Bertinotti, Marini, Del Turco, D’Antoni, Cofferati, Polverini e via discorrendo, viene il sospetto che certi accordi, certi contratti, talune manifestazioni di piazza e diverse iniziative sindacali non siano state portate avanti solo e soltanto nell’escluisvo interesse dei lavoratori, ma piuttosto sotto dettatura della politica, in base alle convenienze dei partiti. E in un tempo in cui si reclama a gran voce l’autonomia della magistratura e la netta separazione tra i poteri dello Stato, forse passa fin troppo sotto tono il fatto che il sindacato sia diventato ormai da anni il serbatoio naturale dei partiti politici. Insomma la sensazione è che i sindacalisti, a fine mandato, male che vada vengano sempre ricompensati con un posto a Montecitorio per i servigi resi al “Palazzo”! La percezione che si ha dei sindacalisti è quella che si tratti di “gente” – non tutta ad onor del vero – messa lì per tenere “buoni” i lavoratori con salari da “terzo mondo” secondo le direttive dei partiti politici di riferimento! Ma forse è solo una “sensazione”! Naturalmente, la stessa che si avverte per certi magistrati, taluni giornalisti e gente che comunque gode di una certa visibilità pubblica, che è pagata con denari pubblici per garantire un “servizio pubblico”, ma che invece “lavora” per uno sponsor! E’ forse anche per questo che l’Italia è il fanalino di coda dell’Europa? E’ forse anche per questo che il potere d’acquisto dei salari è crollato di botto, tanto che gli italiani sono i cittadini europei che guadagnano di meno e i più tar-tassati dell’eurozona? E’ forse anche per questo che il sistema pensionistico è stato violentato da provvedimenti che collocano un lavoratore in pensione quando ormai “non ne può più” e per giunta con un assegno previdenziale di gran lunga inferiore all’ultimo stipendio percepito? E’ forse anche per questo che in Italia cresce la disoccupazione, il precariato, il debito pubblico, le tasse, l’evasione e per contro i diritti dei lavoratori vengono sempre meno? E’ mai possibile che anni ed anni di battaglie sindacali siano stati barattati per una poltrona a Montecitorio? Allora diviene più che legittimo il sospetto che l’Italia e gli italiani stanno come stanno perché anche il sindacato in questi anni non ha fatto a pieno il proprio dovere: stare dalla parte dei lavoratori e non da questa o da quella parte politica! Ma non sarebbe meglio per tutti se i politici tornassero a fare per davvero i politici, i sindacalisti i sindacalisti, i magistrati i magistrati e perchè no, i giornalisti i giornalisti?

  • L’AE ci è ricascata! Alla 2°prova tenutasi il 19 aprile ha somministrato ai candidati quiz non inediti! Appartenevano alla banca dati Ripam già utilizzata al concorso per il Comune di Napoli,parecchi candidati avevano imparato le soluzioni a memoria e avevano partecipato al concorso a Napoli!Che pagliacciata!Un concorso falsato!

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