2016, l’anno della green economy

Cari amici,

da domani entrano in vigore le “Disposizioni in materia di ambiente per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali” previste dalla legge 28 dicembre 2015.

Approvate dopo un lento e lungo percorso parlamentare, le norme del Collegato ambientale mirano a rendere l’Italia più attenta all’ambiente e alla salute dei cittadini, puntando sulla cosiddetta green economy e sull’economia circolare. Insomma, il nostro Paese si impegna – almeno sulla carta – a seguire le direttive tracciate dalla Cop21.

Ermete Realacci, Presidente dell Commissione Ambiente della Camera, ci dice che, ad esempio: “gettare cicche di sigarette per terra e altri piccoli rifiuti sarà sanzionato con pesanti multe sino a 300 euro, uno stimolo per il nostro senso civico; non si possono più pignorare gli animali da compagnia, a partire da cani e gatti, una pratica priva di senso a cui si mette fine grazie a un impegno condiviso con Tessa Gelisio e la Lega Nazionale per la difesa del cane; sarà finalmente riconosciuto l’incidente in itinere anche a chi va al lavoro con la bicicletta, una norma attesa da tempo dalle numerose associazioni di ciclisti, Fiab e Salvaiciclisti in primis”.

Altri provvedimenti riguardano le cosiddette “carrette del mare” che causano inquinamento marino: i proprietari dovranno rispondere anche in base all’inadeguatezza dell’imbarcazione rispetto al carico trasportato; la raccolta dei dati ambientali, così da avere informazioni sempre più complete ed aggiornate, e l’introduzione delle pratiche della green economy anche nella pubblica amministrazione, con la promozione degli appalti “verdi” e dei “criteri minimi ambientali” negli acquisti.

Persino i semafori saranno più “green”, consumeranno meno energia grazie all’uso delle lampade a basso consumo.

Misure particolari sono previste, poi, per piccole isole che disporranno di maggiori risorse per la raccolta dei rifiuti, la cura del territorio e l’autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Oltre a questi importanti provvedimenti, immediatamente operativi, ve ne sono altri, forse i più importanti, che però necessitano di decreti attuativi come gli incentivi alle imprese per l’economia circolare o per la riduzione della produzione di rifiuti.

Infine, non si può non parlare di fondi: 10 milioni stanziati per l’abbattimento dei manufatti abusivi e 35 milioni ai Comuni per progetti di mobilità sostenibile, con particolare attenzione ai percorsi casa-scuola e casa-lavoro.

Insomma, l’Italia ha a disposizione un bel pacchetto – ambiente per provare a diventare più pulita, efficiente e verde.

Le premesse sono senz’altro buone, i provvedimenti – almeno sulla carta – sembrano ragionevoli ma fa sorridere che entrino in vigore proprio nei giorni in cui la presenza di polveri sottili nell’aria che respiriamo è arrivata alle stelle.

Forse prima di cambiare le lampadine ai semafori, il governo e le amministrazioni locali dovrebbero preoccuparsi di attuare misure anti-smog più efficaci delle semplici targhe alterne!

A presto,

Carlo

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