Oggi a Taranto distribuiamo 155mila euro di risarcimento ai cittadini


Parliamo, finalmente, di una buona notizia: oggi – giovedì 16 maggio, alle ore 12:30 – consegneremo a 30 parti civili dell’ex Ilva una somma complessiva da 155mila euro ottenuta dal Codacons a titolo di risarcimento dinanzi la Corte d’Assise di Taranto nell’ambito del processo “Ambiente svenduto”. Lo faremo presso il Centro polivalente Giovanni Paolo II (Via Lisippo n. 8) nel quartiere Tamburi di Taranto, in un quadrante tra i più colpiti dai frutti tossici dell’acciaieria.

In una città dove ormai è vietato fare figli e dove da tempo non ci si aspetta più nulla, per una volta a incassare sono quelli che di solito pagano sempre: i cittadini, rappresentati nel processo dall’Associazione. Ricevono un assegno a titolo di indennizzo per i danni sanitari subiti a causa delle emissioni inquinanti dell’acciaieria: un risarcimento, sacrosanto, liquidato dalla Corte – che ha condannato la famiglia Riva e altri soggetti imputati di reati ambientali.

Che bella giornata, amici: mentre gli imputati si affannano in appello e tentano vergognosamente di bloccare i soldi cui i tarantini hanno diritto, mentre la politica fa solo promesse (che non mantiene) sulla bonifica del territorio inquinato, qualcosa finalmente si muove – ed è un qualcosa per cui ci siamo battuti, ci abbiamo messo la faccia, la perseveranza, la passione.

E adesso non arretreremo, ma anzi duplicheremo lo sforzo: non solo ci opporremo a questa vergognosa richiesta, ma chiederemo formalmente di raddoppiare le somme già liquidate dal giudice di primo grado ai tarantini, e ci stiamo preparando per le cause civili che dovranno quantificare il danno effettivo subito dai nostri assistiti.

E non solo: a breve il Consiglio di Stato deciderà sulla richiesta (che abbiamo avanzato) di realizzare finalmente le misure ambientali, come l’eliminazione dei cumuli di amianto cancerogeno (decise ma rinviate senza data), entro 90 giorni. Non molleremo proprio adesso: per una volta, amici, a Taranto si vede una luce alla fine del lungo tunnel. Vediamo di non farla spegnere ancora.

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