Unioni civili: si o no?

Cari amici,

fino a qualche giorno fa il Governo sembrava fermo sulle sue decisioni: prima della pausa estiva, il provvedimento sulle unioni civili sarebbe stato approvato in Senato. All’ipotesi di un “ingorgo istituzionale” e di uno slittamento del provvedimento stesso, Micaela Campana, responsabile Diritti del Partito Democratico, aveva categoricamente risposto che: “questo rischio non sussiste”. E invece l’incontro previsto per ieri tra Pd e Ncd sul destino del disegno di legge è slittato a data da destinarsi. Già, perchè il Governo ha dato priorità alla riforma della televisione pubblica: come a dire, prima la Rai e poi i diritti, nonostante il Premier, di ritorno dall’Eurosummit di Bruxelles, avesse dato mandato ai suoi di provare ad accelerare i tempi.

Ma qui non si tratta solo di tempi: il Governo inizia a dare segni di vera e propria schizofrenia. L’Avvocatura di Stato, infatti, per conto del Governo e del Ministero dell’Interno, ha depositato appello al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar del Lazio che, accogliendo il ricorso presentato dal Codacons, bocciava la circolare del Ministro Alfano contro la trascrizione delle nozze gay contratte all’estero. La sentenza, giusto per ricordarlo, stabiliva che la cancellazione dei matrimoni omosessuali trascritti nel Registro degli atti di matrimonio fosse prerogativa esclusiva dell’Autorità giudiziaria.

Gravi ed offensive sono, inoltre, le affermazioni contenute nel ricorso d’appello presentato dall’Avvocatura in cui si legge che l’interesse pubblico all’unitarietà dell’ordinamento giuridico attuale rischierebbe di essere compromesso laddove “fosse consentita l’introduzione surrettizia di una tipologia di matrimonio al momento non prevista dall’ordinamento”.

Noi del Codacons, anche in questo caso, siamo intervenuti in giudizio chiedendo di rigettare le richieste totalmente assurde e insensate presentate dall’Avvocatura. Ma alla luce di questa contraddizione, mi chiedo, a questo punto, quale sia la reale posizione del Governo sulle unioni civili e se il disegno di legge, slittato forse a settembre, verrà mai approvato.

A presto,

Carlo

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