Un (altro) Natale in tono minore


No, non è ancora finita, e chissà quando finirà.

Mentre in Italia nessuno ricorda che i non vaccinati non hanno infranto leggi di sorta, mentre nella confusione della quarta ondata qualcuno propone un assurdo tampone per i vaccinati, ci apprestiamo a vivere un (altro) Natale in tono minore. E mentre nessuno se ne accorge, le abitudini cui eravamo abituati si allontanano sempre di più, ormai lontane nelle nebbie del tempo.

Il Covid-19, aggiornato e vitalizzato nelle numerose varianti, continua ad avere effetti sulle scelte delle famiglie. Due esempi su tutti: per il tradizionale cenone della Vigilia e pranzo di Natale gli italiani spenderanno quest’anno poco più di 2,5 miliardi di euro tra cibi e bevande, contro i 2,7 miliardi di euro spesi nel 2019. Per cibi e bevande gli italiani spendono nel 2021 poco più di 2,5 miliardi di euro, contro i 2,7 miliardi del 2019, con una contrazione di spesa che sfiora i 200 milioni di euro rispetto al periodo pre-pandemia. In altri momenti avremmo parlato di catastrofe commerciale. Ora tutto sembra normale: anzi, quasi scontato.

L’escalation dei contagi registrata nel nostro Paese e le zone gialle disposte per alcune Regioni, unitamente all’incertezza sulla situazione economica e sanitaria e all’incremento di prezzi e bollette, stanno reiterando il loro tremendo impatto anche sulla spesa legata alle festività natalizie. La paura di assembramenti e il timore di prossime misure restrittive da parte del Governo modificano la tavola di Natale degli italiani, che in occasione del cenone del 24 dicembre e del pranzo del 25 vedranno un numero minore di ospiti rispetto al periodo pre-Covid-19. Mettiamoci pure i maxi-rincari delle bollette di luce e gas e la crescita dei prezzi al dettaglio: la maggiore prudenza (eufemismo) da parte dei consumatori in occasione delle festività 2021 è perfettamente spiegata.

Tutto, insomma, quest’anno sarà meno, a volte molto meno, di prima. Se le tredicesime se ne vanno tutte in spese per la casa, risparmio, tasse e bollette invece e non rimane niente o quasi per i regali, se un italiano su quattro preferisce evitare incontri per non fare regali o per via del peggioramento della propria condizione economica, la situazione è molto, ma proprio molto chiara. Ma qualcosa, nel panorama di macerie, resiste ancora; pur in piena pandemia, impoveriti e isolati, gli italiani si aggrappano alla tradizione e non mancheranno in tavola i prodotti tipici delle feste: 7 famiglie su 10 che realizzeranno un menù a base di pesce, e i tradizionali panettoni e pandori (quest’anno sempre più artigianali o realizzati in casa) saranno presenti sull’80% delle tavole italiane.

Almeno, con qualcosa, ci si consola sempre.

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