STESSA SPIAGGIA, STESSO FIUME


Il Tevere è il fiume che attraverso Roma, ma purtroppo non rappresenta una parte viva e pulsante della città a differenza di molte città europee, per questo per la prossima estate ci sarà un progetto che riguarderà un’area di diecimila metri quadrati vicina a a Ponte Marconi con una spiaggia e campi sportivi”.

Una cosa è certa, cari amici: alla prima cittadina della Capitale non manca certo la fantasia. Anche se, va detto per completezza, quella di Virginia Raggi non è un’idea del tutto originale: già Bertolaso, ai tempi della candidatura, butto lì una cosa del genere. Disse allora l’ex direttore della Protezione Civile: “Se sistemiamo bene tutti i depuratori e si fa una gestione delle fogne migliore di quell’attuale, il Tevere può diventare balneabile. Cinque anni di mandato ci vogliono tutti, ma a fine mandato, prima di salutare, farò il bagno nel fiume, come Mister Okay” (per chi non sapesse chi è “Mister OK”, qui c’è una spiegazione esaustiva).

E ancora prima, scavando, si trovano altre suggestioni marittime per il fiume dei romani: era il 1956 quando il regista Dino Risi girava le scene di Poveri ma belli, in cui due amici lavorano in uno stabilimento balneare proprio sul Tevere.

Ora: la nostalgia è uno stato d’animo nobile, e fantasticare è meraviglioso. Ma la realtà, vogliamo vedere qual è?


Ecco, in sintesi la realtà è questa: nessuna spiaggia potrà essere realizzata senza autorizzazione dell’Asl e delle autorità competenti, che dovranno eseguire approfondite verifiche sulle acque del Tevere. Questo perché il fiume capitolino è stato più volte al centro di denunce legate al forte inquinamento delle sue acque, notoriamente caratterizzate dalla presenza di topi, sporcizia e rifiuti vari. Se tali condizioni persistono/persisteranno, realizzare una spiaggia in riva al Tevere rappresenterebbe un rischio per la salute dei cittadini che si ritroverebbero a stretto contatto con agenti inquinanti, e nessun permesso potrebbe essere rilasciato dal Comune in questo senso.


Bello sognare. E bello immaginare una spiaggia in piena Roma, aperta a tutti, colorata e vivace. Io ci sto, purché la realizzazione del tutto sia condizionata alla totale assenza di pericoli per la salute pubblica.

Perché, diceva qualcuno, l’unica maniera per realizzare i propri sogni è svegliarsi.

A presto,

CR

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