Stare a casa va bene, ma i cittadini non vanno abbandonati!


Negli ultimi giorni Conte, traducendo il senso dei dpcm più recenti, raccomanda caldissimamente agli italiani di “stare a casa”. Di non intasare i pronto soccorso, di restarsene per quanto possibili separati e distanti, in attesa che il picco passi. Niente di male, dicono i più: è buon senso. E noi tutti, specialmente in questo momento, siamo per le decisioni di buon senso.

Stupisce, però, che nessuno si ponga il problema delle conseguenze di un messaggio del genere. Proviamo allora a vederla da un altro punto di vista. L’art. 1 del nuovo Dpcm del Governo che, al comma 9 (lett. a), prevede l’obbligo per chi ha fino a 37,5° di febbre di rimanere a casa e contattare solo il medico curante.

Bene, giusto: così si limitano i contagi. Peccato però che il più delle volte il medico curante, in visita dal paziente, non ci vada proprio. E a volte non risponde neanche al telefono: una circostanza, questa, che denunciammo già nel 2009, quando scoprimmo che solo il 15% dei medici di base rispondeva al telefono in orario lavorativo.

Ecco, il fatto è tutto qui: nel pericolo dell’isolamento, dell’abbandono completo del cittadino, isolato e affidato unicamente a sé stesso. Limitando fortemente la libertà dei cittadini di fruire delle strutture del SSN, insomma, si rischia di lasciare quegli stessi cittadini di fatto senza alcuna assistenza, in una condizione di solitudine e abbandono completa e totale.

Una domanda viene spontanea, ripensando ai mesi passati: ok rimanere in casa, nei limiti del fattibile, e nel rispetto dei diritti dei cittadini – tra cui quello a recarsi in pronto soccorso, se necessario. Ma quanti anziani sono morti a casa – o perché ricoverati in ritardo, a patologia sviluppata – nei mesi scorsi, proprio perché spaventati dai continui allarmi sull’impossibilità di ricoverare nuovi malati?

Vi ricordate quegli assurdi annunci sugli anziani lasciati morire sulle barelle, a quelle voci incredibili sulla precedenza per il ricovero riconosciuta ai più giovani per carenza di posti letto? Quanti anziani sono rimasti in casa da soli e senza assistenza alcuna, a causa di queste notizie criminali? In quanti sono andati incontro a conseguenze fatali, terrorizzati anche solo all’idea di chiedere aiuto a un medico?

Stare a casa va bene, ma il buon senso è necessario averlo sempre. Questo Paese ha già pagato un tributo di sangue immenso, con una strage di anziani che ha inferto una ferita enorme alla memoria storica nazionale.

Non possiamo davvero permettercene una seconda.

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