SEI UNA DELLE MIGLIAIA DI ITALIANE VITTIMA DI UN IMPIANTO DI PROTESI AL SENO PIP?

AGISCI CON IL CODACONS E ARTICOLO 32 PER OTTENERE GIUSTIZIA!

Puoi agire anche se non hai subito danni fisici a causa dell’impianto delle protesi, semplicemente per averle impiantate in Italia, dal 2001 al 2010!

Iscriviti entro il 31 marzo 2012!

PARTECIPERAI ALL’AZIONE COLLETTIVA CONTRO IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE CHE NON HA CONTROLLATO ADEGUATAMENTE ED EVENTUALMENTE CONTRO LE STRUTTURE SANITARIE CHE HANNO IMPIANTATO LE PIP PER OTTENERE:

  • LA RIMOZIONE GRATUITA E LA SOSTITUZIONE DELLE PROTESI PIP;
  • IL RISARCIMENTO DEL DANNO MORALE, ESISTENZIALE, ALLA VITA DI RELAZIONE, IN VIA EQUITATIVA, PER €. 10.000,00, OLTRE ALLE SPESE DEL PRIMO INTERVENTO;

AVRAI, ANCHE, LA VALUTAZIONE GRATUITA DELLA POSSIBILITA’ DI AGIRE PER IL RISARCIMENTO DI TUTTI GLI EVENTUALI DANNI INDIVIDUALI DI VARIA NATURA SUBITI.

E’ dal 2001 che in Italia vengono importate queste protesi PIP di marca francese, le quali sono state impiantate in circa 4.300 donne italiane.

Nel 2010, l’autorità francese ha riscontrato, in un sopralluogo effettuato presso l’azienda produttrice, che i materiali utilizzati per il confezionamento delle protesi non corrispondevano a quelli per cui vi era stata l’autorizzazione CE, ma, invece, venivano utilizzati componenti molto pericolosi e non autorizzati dalla CE.

Pertanto, il Ministero della Salute francese, dietro segnalazione del fatto da parte dell’autorità preposta, ha ordinato che tali protesi venissero tolte dal mercato e che l’operazione di espianto delle protesi PIP fosse posto a carico del servizio sanitario nazionale per tutte le donne che le hanno impiantate, non solamente per quelle che hanno subito danni fisici.

In Italia, in data 01/04/2010 l’Autorità Italiana, dopo numerose segnalazioni di donne italiane di rottura di protesi PIP, fastidi, irritazioni, noduli al seno, diramava una circolare con cui si invitavano tutti gli operatori sanitari interessati a non utilizzare i dispositivi PIP.

In data 30 giugno 2010, il Ministero della Salute comunicava a tutti gli operatori sanitari di richiamare le loro pazienti a cui erano state applicate PIP per sottoporle a visita clinico-diagnostica e per effettuare un follow-up ravvicinato.

Successivamente, il Consiglio Superiore di Sanità, in data 22/12/2011, esprimeva il seguente parere: “le protesi mammari cosiddette PIP sono composte da materiale che non corrisponde agli standard internazionali…. Per le protesi PIP non esistono prove di maggior rischio di cancerogenicità, ma sono state evidenziate maggiori probabilità di rottura e reazioni infiammatorie…. Il S.S.N. si farà carico degli interventi medico-chirurgici, laddove vi sia indicazione clinica specifica”.

In data 29/12/2011 seguiva l’Ordinanza del Ministero della Salute, la quale, tuttavia, nulla riferiva in ordine agli interventi di rimozione e sostituzione delle protesi da porsi a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

Ma il Ministero della Salute e quello dello Sviluppo Economico, in base all’art. 17 del D.lgs 24.2.1997, n. 46, per come modificato da ultimo dal D.lgs.25.1.2010, n. 37, AVREBBERO DOVUTO DA TEMPO CONTROLLARE LA COMMERCIALIZZAZIONE DI QUESTE PROTESI. Infatti questi Ministeri, direttamente o tramite organismi autorizzati, possono in ogni momento effettuare controlli presso il produttore, i grossisti, gli importatori, i commercianti e gli utilizzatori, con accesso nei luoghi di fabbricazione o con esame di laboratorio sui campioni.


MA PER OLTRE 10 ANNI NESSUN CONTROLLO E’ AVVENUTO, nonostante le numerose segnalazioni di rotture delle protesi PIP e di effetti secondari e nonostante già nel giugno 2000 la Food and Drug  Administation avesse  riscontrato a seguito di ispezione seri problemi nella produzione e nel sistema di qualità della fabbrica, seppure con riferimento a protesi saline.

 

PERTANTO ORA FAI MOLTA ATTENZIONE:
 

Se hai avuto un intervento di impianto delle protesi PIP, anche se non hai subito ancora danni fisici, iscriviti subito all’AZIONE, al costo di €. 380,00 (comprensivo dell’iscrizione al Codacons per un anno) per ottenere:

 

  1. Esame specifico ed individuale della tua situazione, da parte di un pool di avvocati e medici specializzati;

 

  1. La partecipazione ad un’azione collettiva per ottenere:

    1. la rimozione e la sostituzione, a carico del Servizio Sanitario Nazionale, delle tue protesi pericolose e dannose per la salute e l’impianto di nuove protesi;

    2. il risarcimento dei danni esistenziali, morali ed alla vita di relazione subiti a causa dell’impianto, da quantificarsi in via equitativa in €. 10.000,00 oltre alle spese del primo intervento.

 

  1. Valutazione individuale al fine della possibile fattibilita’ di una causa individuale per ottenere il risarcimento dei danni di varia natura eventualmente gia’ subiti (a costi e condizioni che verranno successivamente indicati, a seconda dell’esito della valutazione del danno subito).

 

 

CLICCA QUI per agire, versando come contributo all’Associazione TER.MIL.CONS., ente delegato dal CODACONS, la somma di €. 380,00, comprensiva dell’iscrizione al Codacons come socio.

CHE SUCCEDE DOPO CHE TI ISCRIVI?

  • Successivamente all’iscrizione, dopo il versamento dell’importo previsto, dovrai scaricare i moduli che ti verranno indicati, compilarli, firmarli e, assieme ai documenti richiesti, inviarli a TER.MIL.CONS. Nel caso in cui dovesse mancare qualche documento verrai contattato. Pertanto, è importante indicare l’indirizzo e-mail ed il numero di telefono corretti. Il pool di avvocati esaminerà tutta la tua documentazione e ti ricontatterà telefonicamente.

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