SAPETE QUEL CHE MANGIATE?

Non c’è pace per i consumatori italiani.

Dopo lo scandalo del latte all’ITX un nuovo allarme alimentare arriva nel nostro paese: si tratta stavolta dei cereali da colazione che – riporta una dettagliata inchiesta del settimanale Il Salvagente – risultano contaminati da un inchiostro contenuto nella confezione del prodotto.

Dai controlli effettuati in laboratorio dal Salvagente su 21 marche diverse di cereali venduti in Italia, un prodotto, il Choco-Honey della marca Crown field (frumento soffiato con cioccolato venduto nella catena LIDL) è risultato contaminato dal 4-Mbp (agente chimico contenuto nella confezione del prodotto), con una quantità di 1,58 mg per chilo di prodotto.

Ossia quasi tre volte sopra il limite (che è di 0,6)!!

In Europa l’allarme è scattato lo scorso febbraio, e ha portato diversi paesi (Belgio, Spagna, Portogallo e Grecia) al ritiro dal commercio dei prodotti considerati a rischio.

In Italia, invece, ancora si dorme.

Solo pochi giorni fa era il pesce a finire nell’occhio del ciclone, grazie ad un’operazione della Guardia Costiera che ha portato al sequestro di una tonnellata di pesce topo, spacciata per cuoricini di merluzzo.

Ripercorrendo gli ultimi scandali alimentari che hanno coinvolto il nostro paese c’è poco da star sereni: uova, latte, carne di pollo, carne bovina, formaggi, olio, vino, passate di pomodoro, mozzarelle di bufala, sono i prodotti protagonisti di seri allarmi alimentari, cui ora si aggiungono pesce e cereali.

Mi chiedo allora cosa facciano di concreto le nostre autorità sanitarie, e come possano i consumatori difendersi e tutelare la propria salute.

Noi, nel nostro piccolo, una vittoria l’abbiamo ottenuta: solo pochi giorni, fa, infatti, il giudice di pace di Giarre ha condannato Nestlè e Tetrapack a risarcire due genitori (da noi difesi) che avevano somministrato alle proprie figlie latte contaminato da Itx, riconoscendo loro il danno, patrimoniale e non, derivante dalla preoccupazione di possibili conseguenze per le loro bambine.

A prescindere dal fatto che la sostanza contaminante sia dannosa o no, e noi non siamo in grado di confermarlo ad oggi, ciò che è certo è che, quando un alimento viene alterato o contaminato da altre sostanze, ci troviamo in presenza di una frode in commercio, perché viene somministrata ai consumatori una sostanza che questi non hanno comprato e che non risulta indicata in etichetta.

Adesso vi chiedo di rispondere a questa domanda: siete proprio sicuri di sapere cosa c’è nel vostro piatto?

Ecco a disposizione la sentenza del Giudice di pace di Giarre che ha condannato Nestlè e Tetrapack

sentenza GdP Giarre

1 Commento

  • salve,Avv Rienzi ieri ho letto del fatto denunciato da salvagente, oggi nel super con mio stupore ho visto il prodotto liberamente in vendita, mi domando ma com’è possibile, se il cereale è risultato contaminato e quindi come minimo sarà senz’altro dannoso per la salute,se poi si presuppone che il consumo sia in larga parte dedicato per una nutrita clientela di minori; non si ritira il prodotto ma si vende? Ma le nostre strutture sanitarie dove sono? Ma siamo il paese dei navigatori poeti, comici, infatti stiamo tutti ridendo per le stupidate che succedono. E noi poveri italiani che cosa facciamo subiamo sempre? Grazie salve

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *