Presi con le mani in pasta…

Le maggiori aziende italiane della pasta in Italia sono state perquisite oggi dalla Guardia di finanza nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura di Roma sul rincaro dei prezzi di tale alimento. E indovinate un po’ da dove nasce tuta la vicenda?
L’inchiesta avviata dalla Procura di Roma sui prezzi della pasta nasce proprio da un esposto del Codacons inviato nel mese di novembre 2007 al Procuratore aggiunto Nello Rossi e al Sostituto Stefano Pesci, nel quale si ipotizzava il reato di aggiotaggio relativamente ai listini al dettaglio della pasta.
Nella segnalazione abbiamo sottolineato, attraverso un nostro dossier reperibile al link (http://www.codacons.it/articolo.asp?idInfo=56979) l’andamento anomalo dei prezzi della pasta in relazione alle quotazioni del grano, e abbiamo smentito dati alla mano le giustificazioni fornite dai produttori per motivare i rincari, che a nostro avviso erano del tutto speculativi. Non solo. Abbiamo anche evidenziato alla Procura di Roma il ricarico che si verifica sui prezzi della pasta nei passaggi dal campo alla tavola, spiegando quanto incide il costo della materia prima sul prodotto finale”.
A mio avviso contro gli speculatori non bastano le sanzioni ma serve il carcere. Solo con il carcere si potrà mettere fine alle speculazioni sulla pasta e nell’intero settore alimentare che impoveriscono le famiglie attraverso aumenti ingiustificati dei listini e ricarichi dal campo alla tavola fino al 1000%.
Vi invito a commentare la notizia e vi informo che chi lo vorrà potrà costituirsi parte civile in caso di processo e chiedere il risarcimento dei danni per aver pagato penne, spaghetti, bucatini, rigatoni, ecc. più del dovuto.

4 Commenti

  • commentare? cosa c’e da commentare, che ci prendono costantemente per i fondelli veda dott. rienzi io sono del parere che il carcere sia un po troppo ma piu controlli da parte di:
    1) polizia locale;
    2) carabinieri;
    3) guardia di finanza. nelle aziende possa prevenire queste cose abberranti. distinti saluti dott. commercialista lorenzo moretti.

  • Vorrei dire che quando c’e un reato, una condizione anomala, un’infrazione, è sbagliato stare a dire: ” il vigile è cattivo, oppure “sono un perseguitato” cercando così una sponda alle proprie malefatte. Se il fatto l’infrazione, la truffa è stato commessonon è importante chi la scopre, ma è INVECE IMPORTANTISSIMO SAPERE CHI L’HA COMMESSO E PUNIRLO….

  • Vorrei dire che quando c’e un reato, una condizione anomala, un’infrazione, è sbagliato stare a dire: ” il vigile è cattivo, oppure “sono un perseguitato” cercando così una sponda alle proprie malefatte. Se il fatto l’infrazione, la truffa è stato commessonon è importante chi la scopre, ma è INVECE IMPORTANTISSIMO SAPERE CHI L’HA COMMESSO E PUNIRLO….E COSì I PRODUTTORI DI PASTA ONESTI E CORRETTI DOVREBBERO ESSERE CONTENTI NEL COSTATARE CHE CHI TRUCCA LE CARTE, DANNEGGIANDO ANCHE LORO NON LA FA FRANCA. Io, da consumatore, la vedo così.

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