I dati sulla povertà? Drammatici, ma già superati!


I dati sulla povertà in Italia continuano a essere allarmanti, nonostante promesse e annunci (vi ricordate Di Maio, quando diceva “aboliremo la povertà?“). Invece i numeri, che non mentono mai, dimostrano la realtà delle cose: la strada per eliminare le disuguaglianze sociali ed economiche nel nostro Paese è ancora molto lunga. Lunghissima.

I dati, appunto. Nel 2019 si contano in Italia 4,6 milioni di individui poveri, un dato che seppur in calo rispetto all’anno precedente appare ancora immenso. Basti pensare che nel 2008 il numero di individui in condizione di povertà assoluta era fermo a 2,8 milioni; ciò significa nel periodo 2008-2019 i poveri in Italia sono aumentati del 64%.

Restano inoltre forti differenze sul territorio, con il Mezzogiorno che registra l’8,6% di famiglie povere, quasi il doppio rispetto al Centro (4,5%), a dimostrazione di come le regioni del Sud restino indietro rispetto al resto d’Italia. Scatta il solito “allarme Sud”, che è lo stesso da una vita (quanti allarmi ho sentito, in vita mia!) e che non porta mai a soluzioni coraggiose, innovative e percorribili: rimane sempre nell’ambito delle cose che “vanno dette”, ma che nessuno poi si prende la briga di ascoltare.

Il ritratto del Paese, insomma, non è affatto buono. E c’è di peggio: questi dati sono destinati ad essere spazzati via e appaiono già superati. L’emergenza COVID19 determinerà una impennata della povertà nel nostro Paese, con numeri che purtroppo risulteranno in forte crescita nel 2020.

Spero di sbagliare, credetemi: ma purtroppo so che non è così.

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