Olimpiadi 2024: incubo di una notte di mezza primavera!

Cari Amici,

oggi voglio parlarvi di un sogno che ho fatto. Ho sognato un’Italia guidata da una classe dirigente responsabile, un’Italia gestita da amministratori virtuosi, un’Italia talmente sicura del proprio valore nello scacchiere internazionale da rifiutare un impegno che, in cambio di un’effimera autostima, causerebbe uno sforzo superiore alle sue possibilità. Questo, purtroppo, è solamente il sogno; mentre la realtà è immersa in un incubo ben peggiore.

L’incubo di cui sto parlando è la candidatura di Roma a capitale delle Olimpiadi 2024: l’ennesima follia partorita dai vertici del Coni e dal Governo. Si dice che il saggio impara dai propri errori, eppure nessuno sembra aver imparato dal passato! Come abbiamo ricostruito noi del Codacons, gli ultimi eventi sportivi organizzati in Italia sono stati un colossale fallimento; anzi una vera e proprio corsa all’appalto. Per organizzare i famosi Mondiali del ’90 sono stati spesi 7.230 miliardi di lire, molti dei quali – non dimentichiamoci – continuiamo ancora a pagare noi cittadini. Chi, come me, ha una certa età (ma anche una buona memoria), si ricorderà delle stazioni Vigna Clara e Farneto, della costosissima ristrutturazione dello Stadio Olimpico di Roma e del colossale spreco dell’Air Terminal Ostiense: pochi nomi che ci ricordano la follia delle “notti magiche”.

Dopo questi illustri esempi, che resteranno foto indelebili nell’album degli orrori di quegli anni, desideriamo candidarci per le Olimpiadi 2024 e riaprire la ferita non ancora suturata dei conti in rosso dovuti allo sport? La risposta, purtroppo, è affermativa, perché la classe politica se ne frega delle tasche degli italiani e spende e spande i soldi dei cittadini che pagano le tasse investendo in un progetto che getterà Roma e l’intera Italia nel baratro del debito pubblico.

I nipoti dei nostri figli si chiederanno per quale motivo saranno costretti a pagare per un evento sportivo che l’Italia – ad esclusione dei soliti – non ha mai voluto. Che risposta riceveranno?

A presto,

Carlo

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