L’apparenza inganna!

Cari amici,

quanto entusiasmo per le Olimpiadi del 2024!

Proprio l’altro ieri al Palazzo dei Congressi di Roma è stato presentato il progetto per la candidatura della Capitale e le parole di Malagò e Montezemolo fanno sperare – purtroppo – in una vittoria “schiacciante”.

Il 70% delle strutture è già pronto, quelle abbandonate da tempo – come il degradato stadio Flaminio e la Vela di Calatrava – saranno recuperate e una struttura nuova, moderna e all’avanguardia sarà costrutita in breve tempo: il Villaggio olimpico di Tor Vergata, futuro campus universitario da 17.000 posti letto. La città avrà solo da guadagnare. Sono, infatti, previsti 177mila posti di lavoro.

Tutto questo ci costerà pochissimo: il budget stabilito è di 5,3 miliardi di euro, “uno dei più bassi nella storia dei giochi estivi” a detta di Malagò.

Ma, cari amici, non fatevi ingannare dalle apparenze.

Quei 5,3 miliardi sono solo il frutto di una magagna organizzata ad hoc per accaparrarsi consensi. Dal progetto presentato, infatti, sono state escluse tutte le spese relative al turismo, alle infrastrutture, alle metropolitane e agli aeroporti. Costi accessori e non strettamente riconducibili alla manifestazione che, tuttavia, la città dovrà sostenere. Sono d’accordo con quanto sostenuto da Roberto Perotti, professore ordinario di economia politica alla Bocconi di Milano: quei dati valgono meno di zero e quella di Malagò e Montezemolo è davvero una bella “furbata”.

Alcuni interventi sono imprescindibili per l’organizzazione di un evento come le Olimpiadi e il budget inevitabilmente salirà. Altro che manifestazione low cost!

Il progetto di Roma 2024 che, a giudicare dalla locandina, sembra tutt’altro che moderno, non è molto diverso da quello di Roma 2020, affossato dal governo Monti nel 2012. All’epoca il totale di spesa preventivato si aggirava intorno ai 13 miliardi di euro, comprensivo di tutte le spese. I costo “secchi”di organizzazione ed impianti sportivi ammontavano a 5,3 miliardi di euro. La stessa cifra prevista per Roma 2024.

Insomma, cosa è cambiato? Un bel niente! Lo stesso comitato organizzatore ha, per questo, deciso di mettere le mani avanti preventivando un possibile sforamento del budget del 35%. Come a dire, se invece di spendere 5,3 miliardi, ne spenderemo un (bel) po’ di più noi ve l’avevamo detto!

La mia paura è che ci ritroveremo nuovamente indebitati – ricordate cosa è successo con i mondiali di calcio del 1990? – per sostenere le spese di un evento di cui Roma può tranquillamente fare a meno.

Non abbiamo bisogno della scusa delle Olimpiadi per creare nuovi posti di lavoro né di false promesse, come quella dell’impossibile recupero di opere abbandonate da tempo.

Ma soprattutto non vogliamo essere presi in giro!

A presto,

Carlo

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