INFORMATORI SCIENTIFICI: ALCUNE PRECISAZIONI

A seguito di spiacevoli “comunicazioni” ricevute devo precisare quanto appresso.

PURTROPPO HO DOVUTO PROPORRE QUERELA PER DIFFAMAZIONE CONTRO ALCUNI CHE USANO – ANCHE IL BLOG – PIU’ PER SFOGARE PROPRIE FRUSTRAZIONI E INGIURIARE CHI FA IL PROPRIO DOVERE DI DENUNCIA E ESPRIME LIBERE OPINIONI NELL’ambito dell’art 21 della costituzione che per contribuire fattivamente a un dibattito sicuramente utile.

Gli informatori farmaceutici possono essere utili se onesti e corretti e se non hanno rapporti con le case farmaceutiche…ma come puo’ essere possibile cio’?

Oppure devono essere controllati di più e espellere dalle loro file chi infanga, non io, la loro professione, come nei casi che, solo a titolo di minimo esempio, riporto di seguito:
1) Procure di Busto Arsizio e Rimini:
la cosiddetta operazione “medici puliti” in cui 67 medici in 15 diverse regioni risulterebbero indagati per aver ricevuto dall’azienda farmaceutica Sandoz somme di denaro, viaggi all’estero e oggetti di valore con l’obiettivo di incrementare le vendite di alcune tipologie di farmaci.
Nel corso delle indagini sembrerebbe essere stata scoperta l’esistenza di una rete formata da dodici informatori scientifici e dirigenti della casa farmaceutica Sandoz incaricata di prendere accordi con i camici bianchi.
-Gli informatori avrebbero sollecitato i medici indagati (tra cui anche specialisti in nefrologia e endocrinologia) ad aumentare le prescrizioni di alcuni farmaci, con l’inserimento in terapia di nuovi pazienti. “In alcune circostanze – sottolineano gli investigatori – i medici non esitavano ad aumentare le somme pretese” e “alti dirigenti dell’industria farmaceutica incontravano personalmente i medici”.
– Per giustificare lo scambio di denaro, sembrerebbe, che gli informatori scientifici producessero false documentazioni che attestavano le somme per attività di consulenza o di studio, di contributi a congressi o seminari e viaggi per partecipare a meeting internazionali.
– Tra gli indagati, infatti, sembrerebbe esserci anche il titolare di una agenzia di viaggi.
– Dai documenti acquisiti nel corso delle indagini, sembrerebbe inoltre, essere emerso un vero e proprio tariffario, oltre duemila euro per ogni nuovo bambino a cui veniva somministrata la cura. Complessivamente i medici avrebbero ricevuto oltre 500 mila euro tra regali e denaro.
– I reati contestati potrebbero andare dall’associazione a delinquere, alla corruzione, all’istigazione alla corruzione, alla truffa in danno del Servizio Sanitario Nazionale, dal falso al comparaggio.
2) Procura di Milano
Sistema che vede coinvolti due manager della società che vivono a Formia e diversi medici di base del servizio sanitario nazionale che svolgono la loro attività in provincia di Latina nonché informatori scientifici della “Recordati”. Un sistema fatto di prescrizioni anche a chi non ne aveva bisogno, di farmaci “gonfiati” in cambio di soldi, benefit di lusso, viaggi all’estero per congressi di aggiornamento (http://www.informatori.it/informatori/recasl.htm da il Messaggero on line del 21.06.2006).
3) Il Comparaggio

In data 22 Marzo 2012 è andato in onda durante la trasmissione “Le Iene” su Italia 1, un servizio scandalo su questo fenomeno.
Alcuni passaggi dell’intervista effettuata dalla giornalista Nadia Toffa ad un informatore scientifico del farmaco, fotografano con estrema precisione questo aberrante fenomeno.

– “Se trovo i dottori disposti a spingere i miei farmaci, ricambio il favore” dice.
– “Tipo?” chiede la Iena.
– “Gli faccio un regalo” risponde l’informatore.

– “Che significa ‘spingere un farmaco’?”.
– “Il medico deve prescrivere il mio farmaco e poi, quando può, deve addirittura iperprescriverlo, cioè prescriverlo anche quando non ce ne sarebbe bisogno”.
– “Che cosa chiede in cambio?” chiede Nadia Toffa.
– “Regali” risponde l’uomo “E poi congressi in posti esclusivi”.
– “Ma come fate a controllare che il medico davvero abbia prescritto le vostre medicine?” chiede l’inviata di Italia 1.
– “O il medico ti fa vedere le prescrizioni che ha fatto, oppure vai dal farmacista a vedere i dati vendita”.
– “Ma si può fare questa cosa?” domanda la Iena.
– “Bè, direi proprio di no. Però il farmacista si fa pagare per quella che lui chiama ‘consulenza’”.
– “Ma come giustificate l’uscita di tutti questi costi?”.
– “Fondi neri” risponde l’informatore scientifico
– “Il venditore con il capoarea, con la connivenza della casa madre, sovrafatturano i pasti… addebitano costi inesistenti, in modo da avere una disponibilità di fondi neri per pagare questi regali…
– “È un’iniziativa personale dell’informatore quella di corrompere una medico?” domanda la Iena.
– “Diciamo che l’azienda ha tutto l’interesse che tu faccia felice i medici in cambio di iperprescrizioni, e ti da tutti i mezzi per farlo”

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– “Ma l’azienda ti obbliga?”.
– “Può capitare” risponde l’intervistato “che chi si rifiuta di farlo venga preso di mira e venga proprio ghettizzato”.
– “Tipo mobbing?”. “Sì”.
– “Quanti sono gli informatori scientifici che lavorano così? La stragrande maggioranza… diciamo almeno il 70%” afferma l’uomo.
– “E i medici che si fanno fare regali?”.
– “Anche lì, almeno il 70%”.

4) MOLFETTA – 16.4.2005

Sessanta ordinanze di custodia cautelare, di cui 4 in carcere e 56 ai domiciliari emesse dal gip Chiara Civitano della Procura pugliese su richiesta del pm Ciro Angelillis sono state eseguite ieri mattina dai carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Napoli e Bari e dai rispettivi Comandi Provinciali nei confronti di altrettante persone accusate di appartenere a diverse organizzazioni dedite al comparaggio, al falso, alla corruzione e a truffe ai danni del Sistema sanitario nazionale.

«Siamo avviliti – ha detto il capo della Procura di Bari Emilio Marzano – nel verificare che, nonostante nel 2003 sia stata fatta un’inchiesta di questo genere, il fenomeno si è riprodotto ed è continuato in termini ancora più ampi». Secondo quanto accertato dagli inquirenti, le aziende farmaceutiche avrebbero lucrato sulle iper-prescrizioni di farmaci da parte di medici compiacenti che sarebbero stati corrotti dagli informatori scientifici.

5) Farmaci, savonese nei guai

Informatore coinvolto nello scandalo, è indagato per corruzione e truffa

È Ivano Calandrelli, 45 anni, l’informatore farmaceutico savonese coinvolto nello scandalo sulla corruzione di alcuni medici che avrebbero prescritto, dietro compenso, farmaci non inseriti nel progetto di monitoraggio sulla cura della psoriasi “Psocare”. Calandrelli, separato e con due figli, è stato raggiunto dalla notifica di divieto a esercitare l’attività imprenditoriale di divulgazione dei farmaci per due mesi, mentre le indagini proseguono. L’uomo, manager della Wyeth Lederle (assimilata dalla multinazionale Pfizer), insieme ad altri dodici colleghi di altrettante cause farmaceutiche, avrebbe versato compensi ai medici inseriti nel circuito, che a loro volta prescrivevano i medicinali “sponsorizzati” a centinaia di pazienti malati di psoriasi ed inseriti nel progetto “Psocare”.

1 Commento

  • Salve,sono un informatore scientifico e’ davvero grave ciò che afferma. Dovrebbe essere inutile ricordarle che esempi di cattivo comportamento sono possibili e si verificano in qualsiasi caregoria. E non possono essere condannati ed etichettati tutti i componenti della stessa.
    Ma a lei va ricordato!! Come e’ necessario ricordarle che quando si attinge a fonti di notizie giudiziarie adducendole ad esempio come ha fatto lei ci si deve informare bene prima sulla veridicità e sulle conclusioni di esse. La informo che per alcuni casi da lei citati, si è già giunti alla fine dei procedimenti per non aver commesso i fatti contestati!! È’ grave e vergognoso il suo comportamento teso ad infangare la professionalità e la serietà di migliaia e dico migliaia!! Di Informatori scientifici.
    Con tutto lo sforzo di comprensione che posso non riesco a capire come faccia a non comprendere queste elementari nozioni di correttezza,eticità e buona informazione e sopratutto rispetto per circa 20.000 informatori attualmente in servizio della comunità scientifica.
    La invito cordialmente a riflettere meglio.

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