Giornata mondiale dell’acqua: problemi e cattive abitudini

Cari amici,

oggi è la Giornata Mondiale dell’acqua. Non intendo però annoiarvi con la solita predica sull’acqua come bene prezioso e risorsa indispensabile. Non perché non sia effettivamente così, ma perché il richio è di ripetere frasi e concetti che ormai sanno più di trovata pubblicitaria che non di autentico appello alla responsabilità (individuale e collettiva).
Preferisco soffermarmi sugli ultimi dati dell’Istat, relativi alla precipitazione media totale annua e all’erogazione dell’acqua nelle abitazioni.acqua
In generale, piove di meno; solo il 2010 è stato l’anno delle precipitazioni più abbondanti. Per quanto riguarda, invece, la disponibilità di acqua nelle case, nel 2015 sono aumentate le irregolarità per il 9,2% delle famiglie italiane (rispetto all’8,7% del 2014). Come c’era da aspettarsi, le zone più disagiate restano le regioni meridionali e le isole. In Calabria il 37,7% delle famiglie si lamenta per la mancanza di acqua nelle proprie residenze. La situazione non migliora in Sicilia, dove le famiglie in difficoltà ammontano al 24,1%, o in Sardegna che sfiora una percentuale del 21,1%.
Se poi guardiamo alla quantità di acqua potabile distribuita per abitante, l’erogazione avviene in maniera pressochè eterogenea sull’intera penisola: con 280 litri per abitante al giorno per il nord ovest, che vanta la maggiore diffusione di acqua potabile pro capite, mentre, fra le regioni, Toscana e Puglia presentano un valore che è poco al di sotto dei 200 litri per abitante, ancor più basso dei 210 litri giornalieri per abitante distribuiti ai residenti delle isole.
Per quanto riguarda il rapporto che l’utente ha con l’acqua nella propria dimora, risulta che le famiglie italiane sono poco propense a bere quella del rubinetto. Lo confermano i dati relativi al 2015 in cui tre famiglie su dieci (30%), poco meno di una su tre, hanno manifestato questa sfiducia (sopratutto Calabria, Sicilia e Sardegna). Come dar loro torto!
Ricordiamo il caso “Acqua sporca”, riguardante il bacino artificiale dell’Alaco. Tra Vibo Valentia e Catanzaro l’acqua che sgorgava dai rubinetti di tanti Comuni calabresi non era buona neanche per fare la doccia! In quell’occasione siamo intervenuti in prima linea a difesa dei cittadini calabresi e solo dopo tre anni di indagini finalmente abbiamo assistito al sequestro del bacino artificiale dell’Alaco. Ironia della sorte, proprio domani, esattamente il giorno successivo alla Giornata Mondiale dell’acqua, si terrà l’udienza preliminare nei confronti delle 16 persone coinvolte nello scandalo Alaco.
Al di là dei problemi dei singoli territori – scarsità d’acqua o acqua sporca – e delle giuste proteste a riguardo, sembra che gli italiani non abbiano proprio delle buone abitudini: uno su tre non fa attenzione agli sprechi. Lo afferma lo studio In a bottle, condotto su 1.300 persone, di età compresa tra i 20 e i 55 anni di età. Solo il 13% degli italiani avrebbe un comportamento “virtuoso”, un po’ pochino, direi. Come dice una celebre canzone: “Si può fare di più”!

A presto,
CR

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *