Cari amici,

come Gotham City con Batman, anche Roma ha il suo supereroe.

Non ha superpoteri, un costume o un nome d’arte. Le sue armi segrete sono bitume, piccone e tanta buona volontà!

Ma per chi abita a Roma è un vero e proprio eroe moderno.

Si chiama Cristiano Davoli, ormai famoso come “l’angelo delle buche”.

Cristiano ha messo su un’associazione che si chiama “Tappami” ed insieme ad altri 5 volontari raccoglie, sull’omonima pagina Facebook, le segnalazioni che gli arrivano e, quando ha un minuto libero, corre a tappare le buche.

Con questo sistema è riuscito a chiudere una cinquantina di voragini in tutta Roma, le ultime a Tor Bella Monaca dove il manto stradale casca a pezzi ad ogni singola goccia di pioggia.

Cristiano non chiede soldi ai cittadini, si autofinanzia, anche se un contributo da parte delle aziende che producono il bitume sarebbe gradito e doveroso!

Così come doveroso sarebbe un plauso all’iniziativa da parte del Commissario Tronca, che sul tema ha dimostrato la sua totale incapacità unita ad una buona dose di menefreghismo.

Ma il problema delle buche a Roma è serio e grave e non può essere rimandato in eterno. E la cronaca, in questo, mi è testimone. Nel 2012 un uomo di 81 anni è inciampato in una buca in via Girolamo Cocconi, nel quartiere Centocelle, e la caduta gli è stata fatale: dopo poco più di due mesi di coma è morto. E, come sempre in questi casi, si gioca allo scarica barile: di chi è la colpa? Del Comune? Dell’azienda che doveva occuparsi della manutenzione del manto stradale?

Ancora non lo sappiamo. Sappiamo, però, che così non si può più andare avanti. Ci troviamo infatti nell’assurda situazione in cui i vigili urbani sono costretti a presidiare le voragini perchè non c’è nessuno che le chiude, il nuovo bando per la manutenzione delle strade ancora non arriva e nessuno si prende la responsabilità di avviare le procedure.

Tronca, cosa facciamo? Continuiamo a sperare che la buona volontà dei cittadini colmi le inadempienze e incapacità di chi governa Roma?

I supereroi prima o poi si stancheranno di salvarci…

A presto,

Carlo