E SE ROMA FALLISSE?


Oramai lo stato di dissesto di Roma non è più accettabile, con il debito che ha raggiunto quota 12 miliardi di euro e il concreto rischio di gravi problemi di liquidità futura per il Campidoglio – spiega Carlo Rienzi – Esiste tuttavia una norma che, in caso di situazione di dissesto di un comune, consente di ricorrere all’istituto del fallimento: si tratta dell’ articolo 244 del Testo unico degli enti locali, secondo il quale si ha dissesto finanziario quando un ente non è più in grado di assolvere alle “ordinarie” funzioni ed ai servizi definiti indispensabili, e quando nei confronti dell’Ente esistono crediti di terzi ai quali non si riesce a far fronte”.
Altri comuni importanti, come quello di Alessandria, hanno fatto ricorso al fallimento per ripianare la propria situazione critica.

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