Dov’è la libertà (di stampa)?

Cari amici,

un diritto fondamentale come quello della libertà di stampa nel nostro Paese è diventata una meta da raggiungere con fatica, non una condizione già esistente. Il rapporto annuale di Reporter senza frontiere parla chiaro: l’Italia si piazza al 77° posto per libertà di espressione, perdendo quattro posizioni rispetto al 2014. libertà di stampa
Ma non è tutto, anche all’interno dei confini europei il nostro Paese occupa i gradini più bassi. Peggio di noi fanno soltanto Cipro, Grecia e Bulgaria. Nessuna consolazione, semmai molta amarezza, considerando che persino Paesi come Moldova, Nicaragua, Armenia e Lesotho sono messi meglio.
Di chi sarà la colpa? Dei leader politici – secondo Reporter – che a causa delle loro paranoie compromettono l’informazione indipendente. Che siano media privati o pubblici poco importa, c’è comunque un controllo dall’alto.
In Italia nell’occhio del ciclone finiscono sopratutto quei giornalisti che conducono inchieste su casi di corruzione e criminalità organizzata. Le recenti vicende del giornalisti Emiliano Fittipaldi, redattore dell’Espresso e Gianluigi Nuzzi, conduttore di La7 lo confermano. Entrambi sono indagati dalla Città del Vaticano per aver scritto libri sulla corruzione e gli intrighi all’interno della Santa Sede. E non rischiano nemmeno poco: 8 anni di prigione!
Purtroppo non si tratta di poche gocce nell’oceano. Come rivela il giornale La Repubblica, nel 2015 risulterebbero sotto protezione un numero oscillante tra 30 e 50 giornalisti, perché minacciati.
In generale, si attesta un livello di violenza in continua crescita, tra attacchi verbali, intimidazioni fisiche e minacce di morte.
Per assaporare un po’ di autonomia, lontana da ingerenze esterne, meglio emigrare! In Finlandia, ad esempio, dove i giornalisti professionisti vengonoo tutelati, o in Norvegia e Olanda, che si aggiudicano rispettivamente il secondo e il terzo posto della classifica come luoghi in cui la libertà di stampa non è un’utopia.

A presto,

CR

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