CLASS ACTION: PARTE LA PRIMA AZIONE COLLETTIVA ITALIANA. SE SEI CORRENTISTA DI UNICREDIT E INTESA SANPAOLO PUOI ADERIRE ANCHE TU ALL’AZIONE. ECCO COME!!!

Saremo noi del Codacons a presentare la prima class action italiana.

Proprio in questi giorni – di entrata in vigore dell’azione collettiva nel nostro paese – abbiamo notificato due citazioni in Tribunale contro due colossi bancari: Unicredit e Intesa Sanpaolo.

Vi farà piacere sapere che il firmatario della prima class action che aprirà la strada a migliaia di utenti intenzionati a far valere i propri diritti contro le banche sono proprio io.

Questa azione collettiva poggia le basi sulle rilevazioni dell’Antitrust secondo le quali le banche (e c’era da aspettarselo!!!) avrebbero compensato l’eliminazione della Commissione di massimo scoperto introducendo nuove e più costose commissioni a carico degli utenti, anche 15 volte più care rispetto al massimo scoperto.

Comportamento illegittimo che produce un danno economico ingente ai consumatori, come dimostrato anche dall’Autorità della concorrenza e del mercato.

Di qui la class action notificata al Tribunale di Torino (per Intesa SanPaolo) e a quello di Roma (per Unicredit) contro le due banche di cui sono personalmente correntista, e alle quali si chiede un risarcimento di 1 miliardo di euro ciascuna.

Se i giudici dovessero accogliere le nostre istanze, migliaia di correntisti dei due istituti potranno aderire alla class action chiedendo di essere risarciti per le maggiori spese sostenute e senza necessità di rivolgersi al Giudice

Invito pertanto tutti coloro che dispongono di un conto corrente presso Unicredit o Intesa SanPaolo a conservare gli estratti conto e a compilare il modulo di preadesione alla class action al link di seguito pubblicato.

Tale operazione servirà nel caso in cui i Tribunali dovessero accogliere le nostre domande, e vi consentirà di partecipare all’azione legale e ottenere il giusto risarcimento economico.

Compila il modulo a questo indirizzo:

www.termilcons.net/index.php?pagina=page_publicForm&idForm=39&css=1

8 Commenti

  • ho un conto corrente con CREDito EMiliano
    mi hanno rubato un sacco di soldi. oltre a pagare un tasso di interesse debitore (anche giusto) ho pagato 2,5€ al giorno per scoperto.

    a quando una class action contro Credem?

  • Sono correntista BPM e, per 2 giorni di scoperto, mi sono vista addebitare: 50 Euro di addebito fisso per scoperto di valuta e 2 euro al giorno di interessi. In totale, uno scoperto di 230 Euro durato 2 gg di calendario mi è costato 54 Euro. Pare che la condizione che hanno applicato risalga addirittura al documento di sintesi dell’agosto 2008…

  • In tema di crisi economica e di come le banche stanno “aiutando ” le imprese in crisi , segnalo in comportamento di una Banca del Gruppo Intesa .
    La commissione di massimo scoperto su di una apertura di credito di 52.000 € che aveva la mia azienda (garantita da ampie fidejussioni dei soci ) era di 0,125 nel 2008 . Nel 2009 a seguito della nota legge che aboliva la Comm.di Max. Scoperto la Banca cambiava il nome da Commissione Massimo Scoperto a commissione Disponibilità Fondi portandola a 0,5 che dopo richiesta scritta veniva ridotta a 0,375 .
    Veniva cambiato nome e TRIPLICATA .
    L’azienda solo saltuariamente ,per poche migliaia di euro e solo per giochi di valuta è andata fuori fido .
    Sino al 2008 ciò comportava l’applicazione di un tasso maggiore (12-14%) su tale sconfino . Sull’estratto conto al 31/12/2009 mi è stata applicato il tasso del 12% non sulla cifra dello sconfino ma sulla cifra Affidata e cioè € 52.000 ……!!!
    Se questo non è Signoraggio bancario …. ditemi voi cosè .
    Volevo intraprendere qualche iniziativa insieme ad altri compagni di sventura del tipo denuncia alla Procura .
    Gradirei dei consigli .

  • ciao collega, mi piacerebbe entrare nel tuo team, io opero nel foro di bari ed ho un’avversione innata contro le malefatte delle banche, anche perchè l’azienda di mio padre sta attraversano un momento difficile e le banche invece di aiutarlo, come tutte quelle leggi pro-imprse in crisi impogono di fare, fa ostruzionismo.
    sono a tua completa disposizione per qualsiasi aiuto io possa, nel mio piccolo, fornirti.
    cordilia slauti
    avv. nunzia marilù morgese

  • ciao collega, sono l’Avv. Morgese Nunzia Marilù ed opero nel foro di Bari.
    Mi piacerebbe fare parte del tuo team avendo un’avversione innata per le malefatte delle banche.
    Nel mio piccolo spero di poterti essere di aiuto.
    cordiali saluti
    avv. Nunzia Marilù Morgese

  • Ho sottoscritto un fondo con unicredit banca, ma a distanza di quattro anni il mio fondo ha perso il 25% invece di guadagnare; ho chiesto spiegazioni, ma nessuno sa su quali titoli o obbligazioni abbia investito la banca. In poche parole non si conosce la composizione del paniere. spero che cambino le leggi altrimenti consiglio a tutti di mettere i soldi sotto il mattone; non siamo dei polli da spennare!

  • Ci sono varie sentenze di vari giudici di tribunali italiani, ma ce n’è una in particolare della Corte Suprema di Cassazione Sezione II Penale del 10 Febbraio 2010 (Sentenza nr° 12028) che ha eliminato uno dei principali ostacoli alla corretta interpretazione della normativa contro l’usura prevista dall’articolo 644 del c.p. con le relative sanzioni penali (fino a 20 anni di carcere per il reato di “usura bancaria”) e civili (applicazione del tasso zero ai prestiti usurari).

    Forse è il caso di far valere/rispettare tale sentenza della Suprema Corte di Cassazione.

    Saluti

    Maurizio

  • Questa sentenza (12028) ha affermato però che “il chiaro tenore letterale del comma IV dell’art. 644 c.p. (secondo il quale per la determinazione del tasso di interesse usurarlo si tiene conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate all’erogazione del eredito) impone di considerare rilevanti, ai fini della determinazione della fattispecie di usura, tutti gli oneri che un utente sopporti in connessione con il suo uso del credito. Tra essi rientra indubbiamente la commissione di massimo scoperto, trattandosi di un costo indiscutibilmente collegato all’erogazione del credito, giacché ricorre tutte le volte in cui il cliente
    utilizza concretamente lo scoperto di conto corrente, e funge da corrispettivo per l’onere, a cui l’intermediario finanziario si sottopone, di procurarsi la necessaria provvista di liquidità e tenerla a disposizione del cliente. Ciò comporta che, nella determinazione del tasso effettivo globale praticato da
    un intermediario finanziario nei confronti del soggetto fruitore del credito deve tenersi conto anche della commissione di massimo scoperto, ove praticata.”

    Tradotto, la Commissione di Massimo Scoperto (oggi Commissione Disponibilità Fondi pari allo 0,5% trimestrale dell’importo accordato INDIPENDENTEMENTE DAL FATTO CHE SI SCONFINI O NO) rientra “indiscutibilmente” nel calcolo dei tassi di usura!

    Maurizio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *