CAOS TRENI: POSSIBILE ESSERE RISARCITI PER I BLOCCHI FERROVIARI DI QUESTE ORE

IL CODACONS RACCOGLIE LE ADESIONI DEI PASSEGGERI ALLE AZIONI RISARCITORIE  E’ vero e proprio caos nel trasporto ferroviario. Maltempo, neve, alberi caduti e guasti tecnici stanno mettendo in ginocchio la circolazione su rotaie, coinvolgendo migliaia di passeggeri costretti a rimanere ore e ore bloccati nei convogli. Come il caso dell’Intercity 615 Bologna-Taranto, rimasto fermo quasi 8 ore in mezzo alla neve nei pressi di Forlì, con oltre 600 viaggiatori “intrappolati” nelle carrozze.Tutti i passeggeri dei treni rimasti bloccati sui binari, hanno diritto ad essere risarciti. Esistono già diverse sentenze dei Tribunali che per casi analoghi riconosco agli utenti il risarcimento per i danni materiali e morali subiti.In queste circostanze, infatti, si configura non solo il danno materiale da ritardo, ma anche quello esistenziale, rappresentato dal disagio, dallo stress e dalla paura subiti per essere rimasti ore e ore fermi all’interno di un treno, magari senza luce e senza riscaldamenti. Noi del Codacons stiamo avviando le pratiche per far ottenere il giusto indennizzo ai passeggeri dei treni che in queste ore hanno subito blocchi e guasti.  Se anche tu sei stato coinvolto nel caos ferroviario da maltempo, puoi aderire alle prossime azioni dell’associazione raccontando dettagliatamente su questo blog la tua disavventura e i disagi subiti.

Compila il form a questo link per agire con il CODACONS:

http://www.termilcons.net/index.php?pagina=page_publicForm&idForm=110&css=1&access=ok

E segnalate qui le vostre esperienze!

79 Commenti

  • Ringrazio innanzitutto la Codacons per la celerità con cui ha preso in mano la situazione.

    Non voglio tediare nessuno con un papiro, mi limiterò ad elencare alcuni fatti.

    Salgo su un treno alle 13.00 e passa, quando sarei dovuto salire alle 12. Ma ci sta, c’è la neve. Maledico me stesso per essere uscito di casa quella mattina, ma cosa posso farci: dopotutto avevo degli affari in sospeso in laboratorio. Nell’arco di venti minuti questo treno parte, lasciando però appiedati molti passeggeri arrivati per tempo che avrebbero voluto salire. Il tutto di fronte agli occhi sbigottiti dei “fortunati” (poveri noi!) che invece erano già saliti.

    Con amarezza partiamo. Ormai dimentichi di tutto, passiamo una stazione dopo l’altra. Fino a Forlì. Dopodiché il fattaccio.

    A 50 metri dalla stazione di Villa Selva (uno scalo merci, suppongo) il treno si blocca. Un ansioso, indeciso ed imbarazzato capotreno ci informa del guasto. Passano tre quarti d’ora prima che ci venga comunicato che il personale non è in grado di provvedere alla risoluzione del problema e che dunque è stato mobilitato il personale di Rimini affinché presti soccorso con un nuovo locomotore. Qualche decina di minuti dopo veniamo informati della partenza del locomotore. Tre quarti d’ora dopo il solito capotreno, ormai (immagino) madido di sudore ed inerme, ci informa che anche questo locomotore ha subito il medesimo guasto del nostro. Intanto vediamo sfrecciare altri treni al nostro fianco, tranquilli e beati. La solita voce ci racconta quella che ormai tutti riteniamo una favola, cioè che un locomotore diesel è in preparazione a Bologna per venirci a trainare. Nel frattempo i primi controllori fanno capolino in mezzo alla folla che inizia ad agitarsi: non tutti sono stati fortunati come me, non tutti cioè hanno avuto la possibilità di passare le ore seduti e consapevoli che la propria casa dista 20 chilometri da quel posto. Qualcuno doveva andare a Pescara, qualcuno a Bari. Quando mai sarebbe arrivato a casa? Ed ecco che, ormai le 18 – quindi dopo più di 3 ore di sosta forzata – qualcuno inizia a perdere le staffe. Le risposte del personale sono vaghe (alla domanda “ma questo locomotore diesel ci spingerà fino a Rimini oppure ci trainerà fino a Forlì?” ho udito rispondere “non lo so se un locomotore possa anche spingere”).

    Dopo un periodo indeterminato di tempo, durante il quale si alternano risate isteriche alle solite invettive sulle “cose fatte all’italiana”, veniamo avvisati che il locomotore è partito da dieci minuti da Bologna. Le 18 sono passate già da tempo. A conti fatti, viaggiando anche a metà velocità di un treno normale, entro le 19.30-20 dovrebbe essere nei paraggi. A quell’ora e mezza si sopravvive come si può. Il servizio bar aveva esaurito le scorte di acqua già alle 16. I pochi uomini del Pronto Soccorso più che misurare la pressione ai passeggeri e portare in salvo donne incinte non possono fare. Il personale di bordo soffre della nostra stessa disinformazione, tant’è che il capotreno tace per ore. In tutto questo frangente, non è stata portata a bordo una singola bottiglia d’acqua, non un singolo pezzo di pane. Era impossibile recarsi alla toilette per un unico senso di altruismo: c’era gente a sedere persino nei bagni.

    Solo intorno alle 21, dopo che qualcuno aveva tentato la fuga tra la neve (per poi fare ritorno al treno, congelato), dopo che molte persone in piedi da ore avevano le gambe a pezzi perché l’unico soccorso ricevuto è stata la solidarietà degli altri passeggeri che, seduti, hanno ceduto volentieri il posto; solo dopo che per ore ruspe e camion lavoravano per la liberazione di un fantomatico “varco” nella neve attraverso il quale i passeggeri sarebbero stati portati in salvo grazie a dei pullman; solo allora il treno ha ridato segni di vita ed ha iniziato a trainarci indietro, alla stazione di Forlì.

    Scaldati unicamente dalla speranza di terminare quella disavventura (poiché in quelle sette ore il riscaldamento ovviamente non ha dato segni di vita), ripartiamo col miraggio di una coperta, di una bevanda e di un pasto caldo.

    Chiedo venia, avevo promesso di non scrivere un papiro, ma ahimé le cose da dire erano davvero tante (senza considerare le diverse omissioni).

    Giorgetti Luca

  • C’ero anchio,
    concordo totalmente con quanto scritto dal “collega di sventura”.
    Aggiungo solo dei flash:
    capotreno inadeguato, balbettava frasi che alimentavano ancora più indecisione
    ed ansia nei passeggeri.
    Niente acqua, cibo, assistenza zero,
    inoltre mi hanno detto che al bar del treno il prezzo delle poche vivande
    non sia stato abbassato ( panini a 4 euro). Lo ritengo indegno.
    Spero che si faccia qualcosa per tutto quello che si è passato.
    Aggiugo che nella stazione di Forlì c’erano tutti: protezione civile, polizia, carabinieri, ma non c’era qualcuno di trenitalia a chiarire la direzione dei treni in arrivo o fermi.
    Spero si faccia qualcosa!

  • Io non ero sul quel treno ma su quelli dietro… bene son partito da Parma alle 14.30 e arrivato a Rimini alle 23.30…9 ore!!!
    Ritardo di 7 ore e mezza.
    Bloccati a Modena per ore.. e poi dopo Bologna in mezzo ai campi senza acqua nè cibo (tutto finito e a prezzi come sempre alti)..non c’era più nulla..i bagni fuori servizio..comunicazioni da parte del personale praticamente inesistenti.
    A un certo punto il capo treno che chiede la presenza di un medico a bordo per un signore che si era sentito male.
    Insomma situazioni allucinanti anche qui..
    Attendo anche io notizie.

  • Buongiorno,
    mi chiamo Stefania Russo, ieri 1/2/2012 sono partita con il treno Freccia Bianca 9823 alle ore 18.13 da Milano Centrale direzione Rimini.
    Il treno è partito con 40 minuti di ritardo, e subito ha presentato delle anomalie, le carrozze non erano numerate, per cui i passeggeri non sapevano dove sedersi, e le porte erano per la maggior parte tutte bloccate. Un Controllore ha cercato di sbloccarle con un martellino e uno spray, e siamo partiti.
    Dopo le prime fermate dalle quali siamo ripartiti in modo abbastanza regolare, siamo arrivati a Reggio Emilia con cinquanta minuti di ritardo e lì siamo rimasti fermi senza nessun tipo d’informazione per circa tre ore, addirittura il controllore di turno molto agitato si seccava e adirava fuori modo e con linguaggio poco consono al suo ruolo, alle insistenze di noi passeggeri di informazioni.Ripartiti siamo andati molto lentamente e tra soste più o meno lunghe siamo arrivati a Bologna verso le 23.15 circa. Altra fermata Faenza e poi Forlì e dopo essere ripartiti, il treno si fermato nuovamente in piena campagna tra forlì e Cesena, stessa tratta dove era rimasto fermo per ore il treno n. 615 nella stessa giornata. Siamo rimasti così fino alle 5.15 di questa mattina, sempre senza informazioni comprensibili (ci troviamo davanti un muro di neve…..ma altri treni ci passavano accanto regolarmente) e senza nessun tipo di sostegno morale e materiale da parte del personale che ha lasciato dei cartoni contenenti dei biscotti e bevande davanti alle porte del bagno e comunicandolo solo a poche persone, e non in maniera generale a tutti i passeggeri. Bagni ad un certo punto non funzionanti e sporchissimi, freddo e luce altalenante. Siamo ripartiti verso le 5.20 e arrivati a Cesena, siamo rimasti ancora fermi, finalmente il treno ha raggiunto la stazione di Rimini alle 6.13 contro le ore 20.35 previste dalla tabella di marcia.
    Morale 12 ore trascorse su quel treno, una notte allucinante sono distrutta fisicamente e moralmente, e disgustata dalla scarsa umanità del personale che ieri era di turno sul treno 9823. Mi auguro che ciò non succeda ad altre persone, non è giusto visto i costi che oggi hanno i biglietti dei treni.
    Confido nel Vs supporto e saluto

  • La nostra avventura inizia a Padova alle 11.29 di mercoledì 1 febbraio. Siamo preoccupati per quello che abbiamo sentito in televisione, ovvero che a causa delle nevicate in Emilia Romagna la circolazione dei treni PROCEDE, ma che subirà ritardi di mezz’ora-venti minuti. Che sarà mai, noi uomini e donne del sud siamo abituati alla sofferenza e ai disagi dei trasporti, ce ne siamo fatti una ragione. Partiamo. Se ci fosse stato un allarme della protezione civile, ci diciamo, avrebbero detto in tv di astenersi dagli spostamenti se non realmente necessari. Ci fidiamo, anche perchè vogliamo tornare a casa, dopo visite mediche effettuate fuori dalla nostra regione. Partiamo da Padova con un regionale diretto a Bologna.Chiedo informazioni ad un impiegato che si aggira in stazione, mi dice “parte, parte, signora, forse farete un po’ di ritardo a Bologna” (non sapevano nulla delle condizioni della stazione di Bologna?). Arriviamo a Bologna alle 13 e 40 invece che alle 12 e 48. La coincidenza per Lecce parte alle 13 e 42, un frecciabianca, l’abbiamo perso mi dico, ma spero sia in ritardo anche quello. Ed è qui che rimango scioccata. La stazione di Bologna è irriconoscibile, la gente si ammassa nei sottopassaggi, nei corridoi, nel piazzale delle biglietterie. Non si riesce a passare, c’è gente che piange, gente per terra, una giovanissima americana mi ferma disperata cercando informazioni per raggiungere verona, ma non c’è o non vedo uno sportello informazioni, sui monitor il suo treno non compare, il mio inglese è pessimo e devo farmi strada per risolvere la nostra situazione, la abbandono ma ancora mi pento di non averla potuta aiutare. Alle biglietterie la fila è di 20 minuti, la gente è nel panico, riesco a parlare con l’addetta che mi dice che il mio treno non passerà per chissà quante ore e mi autorizza a prenderne un altro, un fercciabianca in ritardo di 160 minuti, ma è un tempo forfettario, mi dice, e non reale. Scappiamo al binario, sono le 15, fa freddo e nevica ma siamo fortunati, mi dico, il terno c’è. Io e mio marito saliamo, la carrozza è senza riscaldamento e stracolma, ma non importa, l’importante è stare seduti e con un tetto sulla testa. Attendiamo la partenza per mezz’ora, quando all’altoparlante ci dicono di scendere perchè il treno è soppresso. Immaginate il caos, scendiamo tutti, giovani vecchi e bambini, non sappiamo cosa fare, non c’è nessuno che ci indichi dove aspettare, se aspettare o tornare nel piazzale della stazione, nessuno a dare informazioni. E’ il panico. Vediamo che esiste un intercity per Lecce, il 611, scappiamo al binario 11 con le valigie, saliamo su questo treno pieno come un uovo di gente che urla e bambini che piangono, troviamo fortunatamente due posticini, sono le 16. Il treno parte, per fermarsi subito dopo a Faenza. Non si muove più. Nessuno passa a dirci nulla, l’altoparlante tace. Restiamo coi giubbotti addosso sia perchè infreddoliti sia perchè abbiamo paura che ci buttino giù di nuovo da un momento all’altro. Dopo mezz’ora ripartiamo, ma di nuovo ci fermiamo prima di Forlì. La sosta più lunga sarà fuori Rimini, forse un’ora e mezza, non quantifichiamo più. Finalmente qualcuno dall’altoparlante ha il buon gusto di avvertirci che c’è un treno rotto davanti a noi e che aspettiamo che lo rimuovano. Cominciamo a capire che arriveremo a Lecce all’alba, avvertiamo i nostri cari che prenderemo un taxi, tutti ci telefonano dicendo che dal sito risultiamo fermi ( che scoperta) e che non risultano altri treni in discesa verso sud. Gli eurostar sono dietro di noi. I bambini strillano, hanno fame, la gente è ammassata nei corridoi, non si riesce ad andare in bagno (che è ovviamente una latrina). Una signora anziana nel mio scompartimento non ha acqua, la aiutiamo a chiamare la figlia, le compreremo qualcosa a Pesaro, scendendo in fretta e furia per usare un distributore. Siamo arrivati a lecce alle 5 di mattina dopo 18 ore di viaggio, non è mai passato un controllore, solo il ragazzo del bar all’altezza di Foggia ha distribuito acqua e crackers e quel gesto ci è sembrato un dono enorme quando era qualcosa di dovuto e di sacrosanto. Non siamo furiosi per i soldi spesi, ma perchè siamo stati lasciati soli in balia degli eventi, non abbiamo ricevuto una parola di rassicurazione da nessuno, eravamo convinti di non riuscire nemmeno a tronare a casa. Questo non è un paese civile, ma questo lo sapevamo già. Siamo stati più fortunati dei passeggeri del Bologna -Taranto, ma non per questo abbiamo patito di meno, soprattutto per una cosa, la mancanza di umanità. Grazie.

  • Anche io c ero questa notte… partito da Pescara alle 15.00 destinazione Padova sono dovuto tornare indietro per pii rientrare a casa solo alle h 5.30 di questa mattina.. senza parole, questo è il nostro caro e bel paese

  • Anch’io ero sull’intercity 615. Vogliamo parlare dei finestrini chiusi? Ho visto una ragazza con attacchi di panico, un altra che si sentiva soffocare, una studentessa piangeva…..e quei maledetti finestrini chiusi a chiave. C’è voluto l’intervento di due ragazzi venuti in possesso (c’è chi dice anche con l’uso delle mani ma non è una notizia certa) delle chiavi i quali hanno aperto i finestrini e ci hanno fatto respirare.

  • Salve a tutti,
    anche io sono uno sventurato del 615 e posso dire che qualsiasi racconto non basta per descrivere la situazione che si è creata in quelle ore, più calava il buio, più saltavano i nervi. Con me c’erano ragazzini della III media in gita, donne con bambini di pochi mesi, donne incinte…insomma di tutto.
    C’è da aggiungere che già dalle 16.30 tutti i bagni erano ormai inagibili (inagibili è un complimento), immaginate come si poteva stare su un treno con a bordo più di mille persone, non sto esagerando, nella maggior parte delle carrozze passare da una parte all’altra era un’impresa! Alle 19 ormai eravamo tutti stremati, le aperture di sicurezza non funzionavano, fuori avevamo un pubblico di polizia, carabinieri, vigili del fuoco, protezione civile, tutti in fila a guardarci…penosi!!! C’era chi davvero stava per rompere i finestrini! Ricapitolando, un viaggio che sarebbe dovuto durare 3.31 ore si è trasformato in un’odissea di 13 ore.

    Bisogna fare qualcosa!

  • Buonasera,
    scrivo per conto di mia figlia che ieri (1 febbraio) ha avuto la sfortuna di prendere a Parma il Frecciabianca n.9803 delle 8,48, direzione Termoli, volendo tornare a casa per un meritato riposo dopo un esame dato il giorno prima all’Università.
    Ovviamente la partenza da Parma ha avuto un ritardo di oltre un’ora, ma questo era prevedibile viste le condizioni climatiche. L’imprevedibile è accaduto a Rimini!
    Arrivati alle 12,31 a Rimini, i passeggeri sono stati invitati a scendere dalle carrozze in quanto il convoglio aveva dei problemi di natura tecnica (infatti già alla partenza alcune carrozze erano senza riscaldamento), dicendo loro di aspettare in banchina il Frecciabianca successivo che sarebbe arrivato di lì a poco (5 minuti!). Ovviamente non sono stati cinque minuti ma quasi 7 ore!!!
    Non sto a riferire il disagio, lo smarrimento e la sofferenza che mia figlia mi esprimeva ogni volta che la chiamavo al telefono per sapere se ci fossero novità!! La situazione era molto simile a quella raccontata dalle signore Stefania Russo e Sara Benincasa. Verso le ore 16,00, al limite ormai di ogni umana sopportazione, è stata intrapresa un’ azione di protesta, non senza aver prima tentato di avere il sostegno e l’aiuto da parte della Polizia ferroviaria che ovviamente non ha potuto fare nulla. Non mi dilungo su quanto mi ha riferito mia figlia circa la maleducazione, l’ incompetenza, la disinformazione e l’inadeguatezza del personale ferroviario (di quel poco che c’era in giro!!). Alla fine dell’odissea, finalmente sono riusciti a salire su l’Intercity n.605 che è partito da Rimini alle 19,00 circa. Mia figlia è arrivata a Termoli alle 10,45 circa dove c’ era ad attenderla dal primo pomeriggio il papà, per riportarla in macchina fino a Campobasso!
    Ringrazio per l’attenzione e resto in attesa di ricevere informazioni circa le azioni da intraprendere per avere il dovuto risarcimento.

  • Buonasera, io segnalerei anche il treno successivo all’intercity di ieri pomeriggio: il treno che è rimasto dalle 2 alle 6 di questa mattina (02.02.12) fermo nel medesimo punto del treno di ieri pomeriggio, tra Forlì e Cesena, partendo alle 19 da Piacenza. Quasi 12 ore di odissea, con fermate dispersi nella neve, nessuno aiuto e tanta tanta maleducazione da parte di chi, in teoria, dovrebbe aiutare in questi momenti. Io e il mio fratellino siamo stati rinchiusi, sequestrati, trattai come animali… Nessun soccorso, nessun aiuto, nessuna risposta, immobili… Solo la vicinanza di persone sconosciute che mi hanno aiutato a non sentirmi sola e abbandonata (GRAZIE). Un servizio davvero insopportabile… capisco la calamità naturale, ma è una situazione insostenibile e io non posso lasciare che questo passi inosservato. Come posso fare a chiedere i danni per questo squallore? vi prego aiutatemi!

  • Credo che il treno sia lo stesso di cui parla la Sig.a Stefania qui sopra di me. Tra l’altro, piccolo particolare non trascurabile, non ci hanno fornito nè acqua nè cibo, nonostante aver trovato (visto con i miei occhi), scatoloni pieni di wafer, acqua e succhi di frutta che non ci sono mai stati consegnati. VERGOGNOSO!

  • Salve, i disagi da me subiti con Trenitalia sono plurimi e variegati, relativi a tutto il 2011 nella tratta Torino- Taranto, Taranto-Torino, Torino-Brindisi, Brindisi-Torino, Torino-Milano, Milano-Torino. Non ho subito disagi sul convoglio bloccato nella neve soltanto perché non mi sposto più con Trenitalia. Sono in possesso di alcune prove fotografiche relative ad uno degli assurdi episodi di cui sono testimone.
    In estrema sintesi posso dire: è uno scandalo per un Paese annoverato tra gli Stati democratici dell’Unione europea. Un Paese in cui si parla del ponte sullo stretto di Messina e non si considera la pessima situazione delle infrastrutture ferroviarie della penisola. Mi riservo la possibilità di narrare in maniera articolata e dettagliata tutte le assurdità vissute con Trenitalia. Dobbiamo unirci e chiedere i danni! Non possiamo più tollerare supinamente di essere trattati come degli imbecilli che pagano, non si lamentano e accettano incondizionatamente situazioni che sfiorano il surreale!!!
    Patrizia Todaro

  • ieri sono salita sul treno 615, siamo già partiti da Bologna con 70′ minuti di ritardo dovuti alla cattive condizioni meteo ( il che era già strano perché il nostro treno si formava direttamente a Bologna e non veniva dal nord come gli altri treni che portavano anche loro ritardo) ma questo ci può anche stare.
    il problema è che ci hanno costretto a rimanere fermi per 8 ore dentro un treno in cui tutti i finestrini erano bloccati come le porte senza riscaldamenti e senza cibo e acqua.
    quello che io mi chiedo è, per quale motivo se il nostro treno ha avuto un problema elettrico hanno mandato un’ altra locomotiva elettrica che puntualmente ha avuto lo stesso nostro problema ed invece hanno aspettato 8 ore per far arrivare una locomotiva sostituiva disel?
    e poi dato che la circolazione nell’altro binario funzionava benissimo perché non ci hanno fatto trasbordare affiancando un’altro treno?
    dentro al treno c’erano donne incinte, una scolaresca, anziani che sono stati per 8 ore in piedi perché era impossibile muoversi per quanta gente c’era nei corridoi, ragazzi con attacchi di panico, cardiopatici. E poi perchè la protezione civile non è stata subita allertata ma è stata allertata da noi passeggeri?
    secondo me trenitalia ci deve delle risposte non basta qualche panino e un po’ di the caldo.

  • Anche io ero sul treno. una cosa imbarazzante ed indecente. ora sono qua a casa con 39 di febbre. Ricordo solo di essere stato preso in giro soprattutto quando hanno detto che stavano provvedendo ad agganciare la locomotiva che veniva da rimini e dopo mezz’ora “Non è ancora arrivata è rotta ad 1 km dal treno”. Qua la cosa non torna! se siamo partiti senza soccorsi si poteva fare lo stesso 4 ore prima, alla luce del giorno!

  • Ieri ero sulla frecciabianca 9823 in partenza da milano alle 17,35 (teoriche), sono arrivata ad ancona stamattina alle 7,30. Il tabellone segnalava 620 minuti di ritardo. Credo sia una condizione inaccettabile quella che in cui ci siamo trovati, io e gli altri passeggeri del treno. La cosa che più mi ha stupito è vedere passare di fianco al nostro convoglio, alla stazione di Cesena, un regionale vuoto che si dirigeva verso sud e non aver avuto la possibilità di cambiare treno. Ho avuto la netta impressione che l’unico interesse di trenitalia fosse stato il mezzo, senza tener conto delle persone che ci erano sopra. Come già detto dagli altri passeggeri, nessuno ci ha detto che c’erano dei sacchetti con viveri di prima necessità: io l’ho saputo per pasaparola e non l’ho preso perchè dicevano che non ce n’era per tutti. Ho sentito litigare il capotreno con i suoi colleghi al telefono perchè non era arrivata la protezione civile, come richiesto. L’impressione che ho avuto è che anche il personale di bordo sia stato lasciato a sè stesso. Di certo so che io e le altre persone abbiamo passato una notte in treno senza sapere quando e come sarebbe finito il viaggio, vedendo le strade a pochi metri da noi e treni sfilarci di fianco mentre ci continuavano a dire che era un problema di linee. Credo che meritiamo un risarcimento.Vi chiedo notizie su come potermi muovere. Grazie

  • anche io sono una passeggera dell’intercity 615 per Taranto,volevo dire che la strada per il fotografo l’hanno creata ma per portarci delle coperte o bibite calde o anche solo bibite non c’è stata possibilita, bagni intasati dopo 4 ore e l’acqua che scendeva dai finestrini quindi dovevamo allontanarci, bimbi piangenti, anziani,donne incinte,persone nel panico totale. Alle 16:30circa passa il primo treno affianco al nostro binario e non riuscivamo a capire perché non lo fermano per un trasbordo,pensandoci poichè non siamo in stazione sarà stato difficile, ma mettere dei pannelli anche di legno tra le 2 porte dei due treni anche in una sola porta del treno penso che saremo riusciti a passare,oppure organizzare l’arrivo di un treno solo per noi,non ci capacitavamo perchè non un trasbordo visto che da lì in poi sono passati almeno 6 treni e tutte le volte il nervosismo saliva sempre di più tra la gente.Ci siamo sentiti abbandonati.satemi sapere per i danni subiti.grazie

  • Buonasera, il viaggio in treno di ieri lo ricorderò per tutta la vita. In treno eravamo io e mio marito. Siamo partiti da Parma con il treno freccia bianca 9807 con dieci minuti di ritardo(accettabili). Prima di arrivare a Bologna ci hanno comunicato che un treno che ci precedeva, aveva dei guasti. Fermi in aperta campagna per ore. Dopo 4 ore arriviamo a Bologna. Ci comunicano che il nostro treno aveva un guasto e che dovevano sopprimerlo, quindi ci pregavano di scendere e di attendere ulteriori informazioni, che non arrivavano mai. Dopo aver chiesto a destra e a manca, ci catapultano su un intercity, strapieno di passeggeri. Siamo rimasti in piedi nei corridoi, ammassati come sardine. Durante il percorso, alle varie fermate continuavano a salire passeggeri, e non vi dico il panico totale. Saremmo dovuti arrivare a Lecce alle 18/37, e siamo arrivati alle 5 del mattino. Dalle 11 alle 5 del mattino, sono esattamente 18 ore di viaggio. Nessuno ,e dico nessuno si è preoccupato d ei passeggeri, bambini anziani soprattutto. Neanche una bottiglietta d’acqua. Dove era Trenitalia?

  • Buongiorno a tutti (oggi si può dire dopo una giornata come quella di ieri).
    Sono un passeggero dell’IC 615 che ieri ci ha tenuti prigionieri per oltre 7 ore.
    Ho deciso di proseguire il viaggio verso la mia destinazione (Giulianova) a cui sono giuntqa con quasi 13 ore di ritardo.
    La situazione invivibile è stata resa nota, perchè io e altri passaggeri abbiamo iniziato a mandare messaggi alle radio (io sono stata intervista da Radio Capital in diretta) e poi i miei collaboratori (noi passeggeri eravamo tutti senza batteria ed era quasi impossibile realizzare filmati ed immagini fotografiche) hanno iniziato a posdtare sui social media a tutto siano.
    Per questo sono stata contattata da Mentana de La 7, sky, Ansa, Rai 24.
    Ho creato un Hashtag su Twitter #trenoforlicesena al quale hanno cominciato ad arrivare messaggi di solidarietà e ancora ci sono movimenti di opinione. Su Twitter ho scoperto che molti passeggeri (sicuramente per la tensione, il freddo e le condizioni disumane) si sono ammalati come me! Io ho la febbre a 39 da questa mattina e non riesco ad alzarmi.
    Tra l’altro ho sentito il mio medico che mi ha detto di uscire e andare al Pronto Soccorso di Teramo per farmi vedere! Ma vi assicuro che dopo un’odissea come quella di ieri, un altro incubo quale 5 o 6 ore in Pronto Soccorso (questi sono i tempi di smaltimento all’ospedale di Teramo) con la febbre a 39 non mi sento di affrontarlo.
    Cosa consigliate per le persone come me che si sono ammalate dopo la giornata di ieri?
    Cosa possiamo fare perchè una situazione di questo tipo, in un paese che cresce e rinasce come dicono i tecnici, non accada mai più?
    #trenoforlicesena mi raccomando può esserci utile

    Grazie anche per il suo intervento di poco fa sulla trasmissione di Mediaset!
    Grazie dr Rienzi per quello che state facendo!
    Non sa quanto le siamo grati!
    🙂
    provo a rimandare

  • Buonasera a tutti.
    Anche io sono uno dei “prigionieri del 615”. Abito a Pesaro ma tutti i giorni mi reco a lavoro a Forlì con un regionale. Mercoledì, verso le 13, uscito dal lavoro, sono andato in stazione. Da lì il caos. Ho pensato di fare un supplemento al mio abbonamento proprio per prendere l’IC!!!! L’odissea vissuta dentro è stata già raccontata accuratamente ma vorrei segnalare che una volta RI-PARTITI da Forlì direzione Pesaro con un regionale (credo il 2921 o forse 2129) alle 21:30, questo è stato fermo per circa un’ora tra Rimini e Riccione ancora per un guasto al locomotore!!!!!
    Riassumendo: per percorrere 80 KM
    partenza mercoledì alle ore 14:30 circa da Forlì;
    arrivo giovedì alle 01:30 a Pesaro.
    No comment!
    Grazie Dr Rienzi per lo spazio concesso.
    Marco Faccendi

  • Ciao a tutti, anche io sono uno di voi. oltre all’intercity diretto a taranto io segnalerei anche uno dei treni successivi: il regionale 2069 linea piacenza-ancona. Io sono salito a Modena, dove il treno era arrivato con 95 minuti di ritardo: complessivamente accettabile, penso, dato la neve copiosa. il treno parte da modena alle 11.45 e dopo 5 minuti in prossimità di Castelfranco Emilia si arresta per guasto alla locomotrice; dopo 2 ore è ripartito e in poco prima di bologna si è di nuovo arrestato per altri 60 minuti a causa di un guasto del quadro elettrico della centrale che rallentava l’entrata dei treni presso la stazione di Bologna. da bologna riparte alle 15 e tra forlì e cesena si riarresta per un’altra ora e mezza per problemi a treni sulla stessa linea. si riparte e in prossimità della stazione di Savignano sul Rubicone abbiamo dovuto attendere che venisse rimorchiato il treno che ci precedeva (che aveva un guasto alla locomotrice) bloccando il binario per oltre 4 ore. arrivo alla stazione di rimini alle 20.45 dove dal finestrino vedo protezione civile che offre agli sfortunati passeggeri sui binari thè caldo e cibi e nel frattempo truppe del tg5 eseguono interviste. a noi non è stato fornito nemmeno mezzo bicchiere d’acqua. a rimini i passeggeri del treno in avaria che ci precedeva sono saliti sul nostro in attesa di proseguire verso ancona. il treno riparte e tra pesaro e fano si blocca: guasto alla locomotrice, stranamente! altre 4 ore sospesi nel nulla, con comunicazioni vaghe, in attesa di un locomotore proveniente da ancona che ci trainasse verso fano. si riparte e straziato arrivo a fano alle ore 01.25. morale: per fare un viaggio di 2ore e 40 minuti ci ho impiegato più di 13 ore e mezza! incredibile!

  • Salve, io ero sulla freccia bianca 9803 del 1 febbraio. Partito da Bologna con circa 70 minuti di ritardo, arrivato a rimini e’ stato soppresso abbandonando le persone su un binario al gelo, in attesa di un treno che non e’ passato. Faccio presente che c’erano persone anziane e bambini. Perché ci hanno fatto partire, se sapevano di avere problemi? Così ne hanno provocati molto di più alle persone.
    Saluti
    Angela

  • Buonasera a tutti io ero sul treno frecciargento delle 11,45 da Roma/Padova con arrivo programmato per le 15.05.
    SIamo arrivati a Padova alle 17,30 quindi dopo esser corsa presso l’azienda ospedaliera dove avevo un controllo alle16.00 al centro ematologico visto che sono affetta da leucemia il dottore era andato via.
    Sono tornata alla stazione di Padova chiedendo di poter tornare a Roma anticipando la partenza e all’assistenza mi hanno risposto che avendo fatto la promozione andata/ritorno non era possibile.
    Il mio treno doveva partire da Padova alle 19.57 ma in realtà siamo partiti intorno alle 21.30 arrivando a Roma all’una e trenta con 38 di febbre perchè in tutto questo i negozi e i bar all’interno della stazione erano chiusi lasciandoci al gelo.
    In tutto questo sono stata 5 ore tra l’andata e il ritorno davanti ad un tabellone a guardare i minuti di ritardo che si accumulavano di volta in volta…….

  • Salve a tutti. Stavo vedendo che l’intercity ha catalizzato l’attenzione, ma è successo un altro fatto grave e lo ha fatto notare la Sig.ra Nicoletta Polliotto. Mi trovavo anch’io sul quel Regionale. Sono salito a bordo alla Stazione di Cattolica intorno alle 21,30, dopo aver atteso due ore in Stazione (che alle 19,58 ha chiuso, lasciando me ed altri passeggeri al freddo). Alle ore 22,05, a poco meno di 1Km dalla Stazione di Pesaro il treno si è fermato per un guasto al locomotore (stavamo in riva al mare e non c’era neve o alberi caduti). Alle ore 23,30 circa è intervenuta una pattuglia dei Carabinieri per impedire (o intimidire) le persone a scendere). Verso mezzanotte si è affiancato un altro treno a cui la Capotreno ha chiesto di trasferirci, ma gli è stato negato il permesso. Molte persone, tra cui il sottoscritto, hanno invocato l’intervento della Protezione Civile ai Carabinieri, ma a nulla sono valse le nostre disperate richieste (sul treno si trovavano persone che non avevano mangiato nulla dalla mattina).
    Verso le ore 1,00 ci hanno agganciato con il nuovo locomotore ma non ci spostavamo a causa dei freni di emergenza inseriti. La Capotreno è scesa (pioveva) ed ha disinserito i freni manualmente e all’1,40 siamo ripartiti per la Stazione di Ancona.
    Prima di ripartire la Capotreno ci ha chiamati per segnare quante persone andavano alle varie destinazioni, da Ancona a Roma e da Ancona a taranto, dicendoci che ad Ancona avremmo trovato dei pullman e dei taxi ad attenderci e farci proseguire il viaggio.
    Inoltre ci è stato comunicato che ad Ancona avremmo trovato il bar aperto dove avremmo trovato panini ed acqua per tutti.
    All’arrivo ad Ancona (ore 2,30 circa) siamo andati al bar. C’erano SOLO 3 PANINI ed il proprietario non era stato avvisato che avrebbe dovuto mettere sul conto di Trenitalia le nostre consumazioni, anzi, mi ha detto, gli avevano detto se cortesemente potesse rimanere aperto, e basta. Chiarito l’equivoco abbiamo mangiato (chi i famosi 3 panini, chi si è accontentato di un cornetto) e ci siamo diretti verso i pullman, dove, con nostra enorme sorpresa, abbiamo saputo che arrivavano fino a Foligno (sarei dovuto arrivare a Roma). Un addetto alle pulizie mi ha fermato dicendomi che di lì a poco sarebbe partito un’altro Regionale che avrebbe fatto tutte le fermate fino a Roma. Con me c’era il responsabile dei pullman che, sentendo, è andato ai bus ed ha avvertito le altre persone della partenza del treno, anche perché non si sapeva a che ora lo avrebbero fatto partire e, stando alle voci, prima di Foligno la strada era interrotta per il maltempo.
    Siamo saliti sul Regionale che è partito alle ore 3,37 per arrivare a Roma Termini questa mattina alle ore 7,16.

    Un doveroso ringraziamento alla Capotreno, la Signora Giulia che ha saputo, nonostante tutte le difficoltà, gestire una situazione a dir poco esplosiva, espletando con professionalità la sua funzione (anche se ad un certo punto non ha retto neanche lei ed ha pianto).

  • Buonasera, io non ero sul 615. ma vi assicuro che la situazione in stazione centrale a milano era allucinante.
    Ieri 17, 15 mi dirigo verso il binario 23 per prendere il treno diretto a Mantova. Sembrava tutto regolare, nessun ritardo segnalato. Arrivo finalmente al binario ben 8 carrozze chiuse, solo la prima in testa ha le porte funzionanti e il riscaldamento che va.
    Iniziamo a chiedere chiarimenti al capotreno…”sono entrato in servizio adesso non ne so niente”
    Non vi dico la scena di uno dei controllori che con il piede di porco cerca di aprire le porte di una delle tante carrozze inagibili.
    Si crea tensione e il capotreno ci informa “tra pochi minuti dal binario 20 partirà il treno che va a Bologna”
    Fuggi fuggi generale. Arriviamo al 20 nessun treno…dopo pochi minuti annunciano ” il treno diretto a bologna centrale previsto in partenza alle 17.20 è stato cancellato”
    Io personalmente ho ovviato al problema saltando su un treno per pavia…andando a dormire da una amica… Ma vi assicuro che la situazione che mi si è presentata questa mattina alla stazione di Pavia è stata altrettanto assurda.
    Treno proveniente da Asti delle 8.01 arriva con venti minuti di ritardo…e va beh ci può anche stare, siamo in linea quasi con il ritmo normale di trenitalia anche quando non c’è la neve.
    Il treno arriva ma non si aprono le porte, la gente che è su vuole scendere, e noi invece vogliamo salire, in quelche modo dobbiamo arrivare in ufficio no?
    dopo varie tentativi arrivano due agenti della polfer che ci dicono che il treno in quelle condizioni non può viaggiare e ci dirottano al binario 1 per prendere il famoso suburbano. Vi dico concludendo che il treno è partito comunque anche con la gente che non è riuscita a scendere… Vengognoso..
    Come mai i treni nuovi e riscaldati non hanno problemi con il ghiaccio nelle carrozze e invece “i carri bestiame” dove viaggiamo tutti i giorni si? Sono treni del 15/18 e con tutti i soldi che si prendono potrebbero anche cambiarli al posto di mettere i videoproiettori sui freccia rossa.
    Sara

  • Maledetta Freccia Bianca 9823

    620 minuti di ritardo.
    Freddo, buio, disorganizzazione e disagi. Siamo nel 2012 e questo non lo tollero. Non posso essere prigioniero da 40 cm di neve della zona di Bologna.
    Occorre investire e fare manutenzione.
    Adesso le ferrovie devono pagare

    CARLO RIENZI AIUTACI TE A COORDINARE UNA FORTE AZIONE DI RIMBORSO. NON SONO LE 200 EURO CHE CI CAMBIERANNO LA VITA MA DEVE SERVIRE PER IL FUTURO

  • Avevo scritto un commento ma non so se è arrivato.
    Non ero sull’inter city ma su due degli altri due treni che si sono fermati: il primo quello diretto ad ancona che si è fermato prima di rimini, il successivo partito da rimini e diretto ad ancona che si è fermato con un problema a fano.
    Le soste non sono stata di otto ore, ma una di circa due ore l’altra circa tre ore, ma la situazione smepre la stessa: mancanza di informazione, non rispetto nei confronti dei passeggeri, luci spente, fermi in mezzo alla campagna e alla neve, al buoi, al freddo..senza nemmeno avere il diritto di un bicchiere d’acqua (impensabili erano coperte e cibo), impossibile scendere dal treno, impossibile sapere se fossimo o meno davvero in pericolo.
    Non lo chiamo servizio, 30 cm di neve parallizzano intere città.
    Un’azienda che si permette di trattare i passeggeri nel modo che preferisce, solo perchè non vi è concorrenza.
    Non è un paese civile questo, non è rispetto per le persone.
    Sono delusa.
    Spero si possa afre qualcosa.

  • Treno delle 13.35 da Milano a Bari del 1 Febbraio, orario previsti di arrivo ad ancona ore 19.30 circa, orario effettivo di arrivo ad ancona (in macchina!) ore 2 am del 2 Febbraio!
    1 ora di sosta fuori stazione a Modena, più di un’ora a Bologna, un’ora a Castel San Pietro, un’ora circa a Rimini. Cibo finito, ci dicono che sono disponibili solo bottiglie d’acqua. La capotreno è una ragazza giovane ed educata (tranne quando alza la voce in preda al panico gridando “io sono la capotreno!!!!”) ma inadeguata per mancanza di esperienza a gestire l’emergenza. Gli annunci recitano frasi quasi comiche se non fossero tragiche, sito testualmente:
    “il treno è fermo per la neve e per problemi agli altri treni. NON SI SA QUANDO RIPARTE.” , ” FORSE stiamo risolvendo i problemi sulla linea”, “DOBBIAMO ASPETTARE DUE TRENI CHE SCENDONO E DUE TRENI CHE SALGONO”. Tre o quattro carrozze sono senza luce né riscaldamento dunque le altre sono sovraffollate. Le predelline per scendere e salire sono blkoccate dal ghiaccio quindi in alcune stazioni bisogna saltare dal treno al binario! Apprendiamo tramite internet (twitter) etc quello che sta accandendo all’intercity diretto a Taranto, nessun altro ci informa del perché rimaniamo bloccati così tanto tempo e quasi sempre fuori stazione senza avere la possibilità di scendere (a Bologna, unica fermata in stazione dove arriviamo intorno alle 21, nessuno ci informa che ci aspettano ancora ore ed ore di attesa, altrimenti avremmo potuto decidere di trovare un hotel. tutte le stazioni sono peraltro inagibili, le banchine e i marciapiedi sono coperti di neve e muoversi con le valigie è davvero difficoltoso..pensiamo agli anziani in treno con noi e ci chiediamo come possano scendere in quelle condizioni).
    Vengono chiamati i medici a bordo perché qualcuno si sente male per l’affollamento, la mancanza di cibo, la claustrofobia etc. Ci sono anche diversi bambini a bordo.
    Quando la linea viene ripristinata inizia la parte più bella. E’ ormai passata la mezzanotte e il treno (forse per recuperare le sei ore almeno di ritardo??) inizia una folle corsa..tanto che iniziamo a chiederci se non sarebbe il caso di rallentare..poco prima di ancona iniziano a sentirsi rumori fortissimi sotto le rotaie, il treno sobbalza..vengono scagliati dei sassi contro i finestrini (almeno sembra) tanto che le persone si abbassano per paura che i vetri si infrangano e di venire colpiti. la cosa si ripete altre due o tre volte mentre continuiamo la folle corsa, io in tanti anni di treno non ho mai visto una cosa del genere tanto che penso che stiamo per deragliare. La terza volta la carrozza si riempie di fumo e si sente un odore strano. Dagli altoparlanti annunciano che “I RUMORI CHE SI SONO SENTITI SONO DOVUTI SOLO AL GHIACCIO CHE SI STACCA”.. ci guardiamo tutti un po’perplessi..quei colpi ai finestrini, i sobbalzi del treno, il fumo..non sembrano esattamente ghiaccio… il treno prosegue un altro po’ e poi a marotta si ferma di nuovo… dopo un po’ il capotreno annuncia che “SIAMO FERMI PER UN PROBLEMA TECNICO” , tutti ci guardiamo capendo immediatamente che non era ghiaccio!. Passano ancora i minuti e stavolta l’annuncio recita: ” C’E UN GUASTO AL SISTEMA FRENANTE. IL TRENO RIMARRA’ FERMO”. Ormai disperati chiediamo chiarimenti alle due ragazze (una il capotreno) che urlano parolacce al telefono e ci dicono che forse ci metteranno su un treno successivo e che però non ce lo possono garantire, non si sa niente di cosa ne sarà di questo treno!.
    Lo sbigottimento è sempre più simile a rabbia (siamo ormai all’una di notte, dopo 10 ore bloccati) e usciamo dal treno. Ci ritroviamo in una stazione chiusa, sotto la pioggia..ci sono i bimbi piccoli che non parlano più e fa ovviamente freddo..cerchiamo la sala d’aspetto che è..chiusa a chiave!! rimaniamo li sui binari sotto la pioggia fino a che uno dei passeggeri decide di forzare la serratura della sala d’aspetto visto che il personale non si vede e ci avrebbe lasciato tranquillamente fuori. entriamo dunque tutti in questa minuscola sala dove tutti si accalcano ai distributori di bibite e merendine per mangiare e bere qualcosa. ad un certo punto dopo un’altra mezzora viene annunciato un altro treno, nessuno ci viene ad avvisare che dobbiamo salire su quello e così specie gli stranieri salgono sopra all’ultimo minuto. E’ un treno peraltro già superaffollato (non so se quello diretto a taranto?) e a quel punto decidiamo di organizzare un passaparola con altri passeggeri e ci viene offerto un passaggio da uno di essi che ormai stremato si sta facendo venire a prendere in macchina (alle due di notte e in mezzo al gelo!) a marotta. Saliamo dunque in macchina con degli sconosciuti, con noi anche una signora anziana che ci chiede di andare con lei (noi siamo in due, due ragazze) per paura di andare da sola in auto con qualcuno che non conosce. I nostri compagni di viaggio ci accompagnano ad ancona e sono ormai le due passate del giorno dopo…totale 11 ore di viaggio per una tratta che dovrebbe impiegarne 4…tanto disagio, freddo, fame e anche un po’di paura.. e soprattutto tanta indignazione per come vengono gestite le emergenze (annunciate), le situazioni a bordo e fuori dal treno, e le comunicazioni con noi passeggeri. Risarcimento danni? SI, GRAZIE!

  • Ciao a tutti anch’io ero sul quel maledetto intercity Bologna-Taranto che è stato fermo per ben 7 ore tra Cesena e Forlì (senza poi considerare le ore fermi in stazione a Bologna per aspettare un treno che arrivasse). Omai sapete tutti quali sono state le condizioni che hanno caratterizzato quella lunghissima ed estenuante fermata, quindi non mi sto a dilungare troppo. Vorrei sapere se è possibile almano per una volta chiedere un riborso sia per il biglietto che per i danni morali subiti. Sì perchè essendo una studentessa universitaria che fa la pendolare, sono veramente stanca di dover subire ogni volta il rincaro dei prezzi per un servizio, che ogni giorno che passa diventa sempre più scadente e al limite del ridicolo: scioperi, ritardi continui, per non parlare delle condizioni dei treni, sporchi e con la gente stipata in ogni angolo! Questa volta però NON CI STO, ho sempre pagato i biglietti (sempre più cari, per giunta) per un servizio che ogi giorno che passa si fa sempre più scandaloso. ALMENO IN QUESTO CASO PRETENDO DI ESSERE RISARCITA!!! Trenitalia non può continuare a rendere un servizio così, passando sempre impunita! FACCIAMO SENTIRE LA NOSTRA VOCE E PER UNA VOLTA PASSIAMO AI FATTI!

  • salve,sono Cristian Riderelli.ieri pomeriggio IL 1 /2/2012 alle ore 13.53 dovevo effettuare un viaggio da Desenzano del Garda a Falconara Marittima con tre diversi treni ..Avrei dovuto arrivare a destinazione alle ore 19,05 ma il mio viaggio è iniziato con ritardi e problemi di neve sulla linea ferroviaria e per finire guasti al treno a Marotta ,DOVE SONO ARRIVATO ALLE ORE 1 CIRCA DEL GIORNO 2/2/2012 e dopo 6 ore di ritardo avrei dovuto aspettare un’altro treno che mi portasse ad Ancona .Ho dovuto chiamare delle persone che sono venute a prendermi a Marotta perchè ero esausto letteralmente congelato e affamato.Posso chiedere un risarcimento per tutto ciò senza ricorrere ad avvocati da parte mia?grazie e buon lavoro

  • brevemente la mia disavventura dell’1 febbraio:
    salgo a Roma, alle ore 11.15, sul Freccia rossa, diretta a Bologna. Rimaniamo fermi prima in galleria e poi a pochi chilometri da Bologna fino ad accumulare un ritardo di oltre 2 ore.
    Lo so che questo è niente. Il seguito: faccio la mia riunione di lavoro, in stazione, con altri 3 disperati e alle 16,30 sono pronta per ripartire, ma devo tornare a casa mia in Abruzzo. Consulto i cartelloni: c’è un RV in partenza sul binario 7: arriverà ad Ancona, ma intanto mi avvicino. Salgo a fatica sul treno, suscitando le proteste di alcuni e mi fermo come una sardina a pochi centimetri dalla porta (intanto altra gente pressa per salire, gli animi si scaldano). Resto in questa condizione per un’abbondante ora e 30 e, quindi, decido che è il caso di cercare un intercity o un FB che abbia la precedenza. Con prepotenza, bussando a forza sulle porte, riesco a salire sul FB 9815 in ritardo, per Lecce. Però mi seggo, al caldo, mi sento privilegiata. Comincia l’odissea: si procede a “soste forzate”, perché c’è il treno fermo dopo Forlì (lo apprendiamo da internet, certo non dal personale del treno) e, la fine, intorno alle ore 1 arriviamo ad Ancona con 380 minuti di ritardo. Però il treno si rompe e, come sempre, nessuno sa dire quanto tempo sia previsto per ripartire. Aspettiamo, comincia a far freddo, non so cosa fare. Arriva un treno su un binario vicino: nessuno ci dice dove sia diretto, se possa rappresentare un’alternativa, alla fine mi muovo e scopro che è l’Intercity diretto a Bari (forse quello ripristinato delle 8 ore, non l’ho capito) e così, alle ore 3,30 dopo 9,30 minuti di viaggio (invece di 3) arrivo a Pescara. Ma io vivo a Teramo, sarei dovuta scendere a Giulianova; ma alle 3 di notte non avrei trovato né coincidenze né taxi, né hotel vicini. Per fortuna un’amica mi ha ospitata.
    Per inciso: la neve finiva a Rimini, a Bologna c’erano solo 40 cm di neve.
    Se ci avessero avvisati a Bologna che c’era da ore un treno bloccato su un binario, avrei deciso o di rimanere a Bologna o di tornare a Roma. E’ un diritto dei viaggiatori essere informati? 40 cm di neve durante “i giorni della merla” sono un qualcosa di eccezionale?
    Attendo istruzioni.
    Grazie

  • Ciao, anche io ero un povero sventurato a bordo dell’ IC 615. Io non ho seriamente parole, è stato veramente tutto assurdo, tanto che dopo un paio d’ore ho pensato realmente che si trattasse di una candid. Io avevo il posto a sedere ma non sono riuscito a raggiungerlo vista la marea umana che aveva invaso il treno. C’erano anche passeggeri che avevano il biglietto per i regionali (dato che erano stati soppressi anche loro dovevano pur tornare a casa).
    Alla fine sono rimasto imbottigliato in mezzo alle persone fra la “doppia porta” che divide due vagoni e il bagno. Quella porta è rimasta aperta e siamo stati tutti esposti al freddo dell’esterno dato che non è termicamente isolata. Nonostante ciò non si respirava e il capotreno ci ha bloccato porte e finestrini e non avevamo più nemmeno la possibilità di ossigenare l’aria. Anche servizi sono andati in panne e dopo poco il bagno non scaricava più e ha cominciato a maleodorare, ma purtroppo si continuava per “cause di forza maggiore”. 7 ore in piedi (come tanti) al gelo e in balìa di persone incompetenti che scambiano un problema elettrico per un problema meccanico. Infatti la linea di fianco alla nostra funzionava alla grande e il primo locomotore chiamato in soccorso si è ovviamente fermato appena è entrato nella nostra linea, mancante di corrente. Per me questa è stato veramente imperdonabile, dovrebbero essere esperti di queste cose e non penso sia difficile per un addetto ai lavori capire se un problema sia elettrico o meccanico. Il momento più sconcertante è stato quando il capotreno ci ha comuinicato che non aveva più notizie da nessuno e nessun altro aggiornamento. Ha taciuto per oltre un ora. Ormai era finita acqua, cibo e anche batteria del cellulare, quindi non riuscivo più a comunicare con la mia famiglia a Foggia,. che si aggiornavano come potevano. Dopo la giornata più lunga della mia vita siamo riusciti a tornare in stazione, dove si sono registrati vari tafferugli e la protezione civile è stata veramente la nostra salvezza. Sarò in debito con loro a vita.
    Celeremente (non so se è il caso di dirlo dato che hanno avuto 7ore di tempo) trenitalia ha allestito un altro treno e io sono riuscito ad arrivare a casa con ben 11 ore di ritardo.

    Io posso capire tutto, ritardo per la neve, guasto alla liena elettrica, freni congelati… Veramente tutto, però non riesco proprio a concepire degli errori tanto grossolani degli addetti ai lavori, si sarebbero potute evitare tante ore di attesa se avrebbero capito subito il problema. Senza parlare del vero e proprio mercato nero del servizio bar del treno. Per me è una cosa vergognosa e voglio essere risarcito, sia per l’incredibile ritardo e sia per le 7ore in piedi al gelo, con i piedi praticamente “morti”.
    Questa società è sempre più vergognosa, ogni volta che hai un problema non c’è mai un titolare, un responsabile, un ufficio dedicato… NIENTE! Non sai neanche con cui prendertela quando succedono queste cose, visto che i suoi dirigenti sono praticamente anonimi! L’unica cosa che ti dicono è di chiamare ad un numero 199!! NEANCHE UN NUMERO VERDE!!!
    IO MI VERGOGNO DEL SERVIZIO PUBBLICO FERROVIARIO DEL MIO PAESE!

    Ringrazio di cuore Codacons per aver impugnato la situazione e sono fiducioso, spero che per una volta trenitalia la paghi! Non può farla sempre franca! Ripongo tutte le mie speranze e la fiducia in voi! Grazie per questo spazio e cordiali sauti

    Giuseppe Marinaccio.

  • Complimenti a Codacons per la celerità con cui si sta occupando della situazione. Purtroppo ero anch’io sul famigerato IC 615 Bologna-Taranto. Non aggiungo particolari a ciò che è già stato ampiamente raccontato dai miei compagni di sventura. Da ieri alle 17 sono finalmente a casa ad Ascoli Piceno, anche se con molta stanchezza e tosse e raffreddore dovuti al freddo preso durante il viaggio. Io sono tra i pochi passeggeri che hanno pernottato a Rimini a carico delle Ferrovie dello Stato. Mi sono fermata perché avevo perso ogni possibile coincidenza con Ascoli. Devo dire che mentre a Forlì siamo stati lasciati nel caos più totale e senza notizie, giunti alle 11.30 a Rimini i due addetti Trenitalia sono stati gentilissimi ed efficienti. Complimenti a loro e a tutti i passeggeri dell’IC615 che hanno mantenuto la calma in quelle ore difficili. Anche il giorno dopo il viaggio è stato lungo e disagiato. Mi terrò informata sulle azioni collettive nei confronti di Trenitalia che non deve cavarsela con il semplice rimborso del biglietto. la cosa più triste è stato constatare l’assoluta inadeguatezza a gestire una simile emergenza.
    M. Gabriella Mazzocchi

  • Anche io ero sull’IC 615 rimasto fermo sette ore a Villa Selva, sono tornato a casa alle 4,30 di note anaziché alle 15,30 come previsto (13 ore di ritardo).
    Oltre alle 7 ore infatti vanno aggiunte
    1. un’ora e mezzo di ritardo già alla partenza da Forlì, poi,
    2. altre due ore di attesa a Forlì prima di ri-partire verso sud (verso le 22,30),
    3. una sosta di mezz’ora a Marotta per caricare altri passeggeri di un Frecciabianca rotto più avanti e
    4. altre due ore di attesa ad Ancona per un pullman allestito da Trenitalia che trasportasse i passeggeri nelle varie stazioni dove a quell’ora di notte non arrivava più nessun regionale.
    Quindi non mi accontento del rimborso del biglietto ma esigo un risarcimento danni e gradirei aderire all’azione portata avanti da Codacons, altrimenti me la farò da solo (sono avvocato).
    Tenetemi aggiornato. Grazie.
    Paolo Bartolomei

  • Salve, io e mio marito eravamo sul freccia argento (poi a bordo rinominato feccia argento…) partito a Roma il 01/02/12 alle 16.10 con arrivo previsto a Trento alle 20.13, fra l’altro preso di corsa annullando tutti gli impegni di lavoro perchè una telefonata ci avvertiva che nostra figlia (tre anni) stava male. La partenza è stata puntualissima e non è stato segnalato nessun possibile disagio (prima scorrettezza). Poco prima di Bologna è iniziata l’estenuante serie di “stop and go”… con pochissima, fuorviante ed ingannevole informazione da parte dei responsabili secondo e peggiore errore), tanto che dal messaggio per interfono “RIPARTIREMO FRA 5 MINUTI” siamo stati fermi più di un’ora senza vedere nè sentire nessuno (e senza più sentire nessuno fino all’arrivo). Di fronte a me c’era una coppia con una bimba di pochi mesi, visto il loro disagio ho percorso per ben tre volte tutto il treno, dalla prima classe al vagone ristorante, senza riuscire a trovare nessuno (terzo errore madornale, totale mancanza di assistenza). Io sono arrivata a Trento a mezzanotte circa, sono adulta e per fortuna mia, mia figlia era in buone mani e mi è stata amorevolmente custodita anche la notte, ma mi sono ripetutamente chiesta come può un servizio pubblico diventare a tal punto nemico del cittadino. Forse se ci avessero informati del ritardo avremmo preferito prendere una stanza a Roma o a Bologna, forse se il personale di bordo si fosse fatto vedere informando i passeggeri, l’attesa sarebbe stata meno tesa e soprattutto meno critica, forse se fossero passati con un po’ d’acqua sarebbe stato apprezzato almeno il gesto, invece hanno solamente lucrato sul ritardo vendendo panini e bevande al vagone ristorante. Oltre a tutto ciò segnalo anche lo stato di estremo degrado e sporcizia del treno che avevamo preso la sera prima a Trento alle 20.15, stato sicuramente non imputabile all’emergenza neve che fra l’altro era stata segnalata da parecchi giorni. Mi sorge poi un’altra domanda… ma come faranno al Brennero o nelle zone nevose a far funzionare i trasporti? Magia o forse un pizzico di organizzazione e serietà? Grazie per l’attenzione.
    Moresco Flavia

  • Sono sempre Flavia Moresco, dimenticavo il piccolo particolare che a Roma ci era stato offerto un passaggio da amici che si recavano a Bolzano, rifiutato perchè eravamo convinti di arrivare prima con il treno, anche se i 150 € del biglietto un po’ ci pesavano…. beata innocenza…
    Flavia Moresco

  • bologna—->Rimini 9 ore!! Non è possibile pensare che in un Paese Occidentale possa accadere una cosa del genere. Non è concepibile che la neve paralizzi l’intero traffico ferroviario italiano. Io da cittadino e studente sapevo che avrebbe nevicato una settimana fa…. le autorità no?? Non si poteva creare un’allerta meteo?? Non viviamo mica nella repubblica delle Banane!!!!(o forse sì???). Questa è l’ennesima dimostrazione della scarsa propensione a prevenire i problemi già vista e rivista migliaia di volte su tutta la nostra cara penisola, la nostra attitudine a pensare che finchè nulla succede tutto va bene! Possiamo pensare ad un mezzo di soccorso che non ti soccorre perchè si rompe?? Non si poteva prevedere prima della partenza da rimini il possibile guasto?? Non so voi ma mi passa per la testa una immagine di un’ambulanza che viene a prenderti perchè stai male e poi si rompe per strada!! é una cosa assurda!! Grazie trenitalia per l’ennesimo bel viaggio da ricordare… A dimenticavo… sai dove puoi metterle le scuse per il disagio???

    Andrea Nigro

  • anch’io ero su IC615 del 01/02/2012
    assieme a mia moglie e mia figlia minorenne.
    io,soffro un po’ i luoghi chiusi e non so propio come abbia fatto a resistere su quel treno con le porte bloccate ed i finestrini che si aprivano di pochi centimetri.fissavo il martelletto appeso ad una parete con molta insistenza perchè era la mia unica salvezza,per fortuna non c’è stato bisogno che rompessi un vetro.
    siamo partiti da forli e dovevamo andare a foggia ad un funerale di un nostro parente caro.
    mia moglie gia’ scossa dal lutto,temeva di non poter arrivare a destinazione in tempo x salutare il fratello,cosi’ che ha avuto una crisi di nervi che si è manifestata con grida, pianti e crollo psicologico.
    mi auguro che trenitalia paghi e risarcisca noi viaggiatori nella maniera + adeguata.

    saluto e ringrazio

    vladimiro abbondanza

  • Salve a tutti,
    sono l’ennesimo passeggero coinvolto in questo dramma sono partito alle 15 di venerdi 3 da Capua e sono arrivato a Roma alle 14 di sabato 4 bloccati per nella stazione di colleferro,dopo ore di sosta ci hanno comunicato che il treno non partiva per dei alberi caduti nelle rotaie ,modestamente il personale e stato discreto e ci hanno offerto un pasto e stamattina sono arrivati i pullman per portarci a Roma.
    Alla stazione ci ha accolto il servizio clienti di trenitalia in cui abbiamo fatto un esposto per il disaggio e i danni creati anche economici,in cui ci hanno rassicurato il 90% dei danni nel mio caso albergo e tratta. …. vediamo e speriamo

  • E nonostante tutto questo aumentano pure i prezzi? e’ semplicemente vergognoso la mia solidarieta’ a tutti i passeggeri vittime di questo disservizio.

  • Mercoledì scorso mi trovavo sull’Intercity che è rimasto fermo per 7 ore ero con mio marito e mio figlio (disabile). Vorrei dire che il piano di emergenza mi è sembrato un pò ridicolo, non all’altezza della situazione. Quello che mi chiedo è il perchè ci hanno lasciato lì per tutte quelle ore e ad un certo punto sembrava di essere come al circo dove noi davamo spettacolo e loro “i soccorritori” erano il pubblico che ci guardava, mentre il capotreno e gli altri della truppa ferrovie erano i domatori: state ai vostri posti, non aprite i finestrini (che erano chiusi e ci voleva la chiave per aprirli), non aprite le porte siamo sulla linea, ripariamo la motrice, ne arriva una nuova, ne arriva un’altra nuova da Rimini, si è rotta ne mandano una nuova da Bologna …….. insomma bello lo spettacolo spero almeno che abbiano pagato tutti il biglietto per guardarlo altrimenti noi passeggeri abbiamo lavorato gratis! Certo che il mondo è prorpio vario dove ci si diverte un disabile viene escluso perchè non in grado di gestire le emozioni, in una situazione di pericolo il disabile è una persona normale che può tranquillamente stare lì anche se cardiopatico e perdipiù quando siamo arrivati a Forlì : acqua FRESCA per tutti e niente per chi come mio figlio è celiaco ! Ma in compenso alle 23,30 siamo arrivati a casa e ci siamo fatti spaghetti aglio olio e peperoncino alla faccia del mitico capotreno e del suo staff che spero questa storia gli porti qualche disagio.

  • Salve, nonostante Trenitalia abbia parlato di rimborsi dei biglietti per l’emergenza meteo, l’indirizzo di posta rimborsi@trenitalia.it da loro indicato per chiedere i rimborsi non accetta email da giovedì. le mail tornano indietro con questa motivazione: “La cassetta postale del destinatario è piena e non può accettare messaggi in questo momento. Non verranno effettuati ulteriori tentativi di recapito del messaggio. Effettuare un ulteriore tentativo di invio del messaggio oppure contattare direttamente il destinatario”. cordiali saluti. RD

  • Alla c.a. Trenitalia
    e pc Adiconsum

    In considerazione delle condizioni metereologiche, dei disagi ai passeggeri da esse derivati e seguendo le prudenziali indicazioni delle istituzioni, degli organi di informazione e di Trenitalia, ho dovuto, mio malgrado,
    rinunciare ad alcuni viaggi precedentemente programmati ed acquistati online. E bene ho fatto, visti i fatti di cronaca e l’ulteriore aggravamento delle condizioni climatiche nelle zone che avrei dovuto attraversare!
    Ho provveduto pertanto a richiedere, sempre online e nei giorni precedenti la partenza dei treni, il rimborso di tali biglietti ma con esito negativo: respinta ogni richiesta.
    Di seguito i PNR dei viaggi da me acquistati:

    ……………………

    Credo sia sempre utile e proficuo associare coerenza e buon senso, al di la del tipo di tariffa acquistata (non si può penalizzare un utente che usufruisce di una offerta perchè programma per tempo i suoi spostamenti!) o perchè i biglietti sono stati acquistati online e già stampati al self-service (tra le motivazioni riportate nel sito Trenitalia)!!!!
    Segnalo inoltre la grave dicotomia tra le operazioni online e le operazioni di sportello, come fossero appartenenti a due aziende diverse!
    Richiedo pertanto il rimborso dei suddetti viaggi.
    Certo di una risposta positiva e sollecita porgo distinti saluti.
    Silvio Di Stante

    PS segnalo che alcuni viaggi sono intestati a D’Aversa Iolanda, mia moglie, ma da me acquistati con carta di credito.

  • Ero anch’io sull’IC BO-TA bloccato a Villa Selva.
    Aggiungo solamente che nel mio vagone (il 2, II classe) eravamo in 13 adulti in piedi nell’area antistante la toilette tra le porte a chiusure automatica che ci dividevano dall’altra carrozza (la 4) e le porte d’uscita. L’ambiente era gelido, l’unico modo per consentire ad un passeggero di usufruire del bagno era spostarsi come mattoncini del tetris. L’unico ricambio d’aria avveniva dalla finestrella del bagno la cui porta veniva lasciata aperta finchè a tarda sera prevalendo l’odore fetido di latrina è stata chiusa. esperienza traumatica!

  • Parto da San benedetto del tronto, un viaggio della speranza con mia madre malata x raggiungere Milano ed effettuare una visita medica. Rientro a San Benedetto alle 05 00 del giorno dopo con un autobus dopo aver passato 17 ore in treno senza mangiare, bere. Nn siamo riuscite a raggiungere Milano e siamo state sequestrate ore ed ore a bordo di treni fermi. Con mia madre in quelle condizioni. Ho una rabbia che nn mi passa piu’

  • Vittima dell’Intercity 615 anche io. Premetto che sono una pendolare che da 3 anni fa il tratto Cesena-Forlì, e che per soli 13 minuti c.ca di tratta spesso ha subito ritardi vari ma questo episodio è il clou. Arrivo alla stazione di Forl intorno alle 13.00 per almeno 5 minuti cerco di decifrare i tabelloni per capire quale fosse il primo treno in partenza per Cesena, non riuscendo a capirlo ( treni soppressi e ritardi di 60-70-90 min…) chiedo allo sportello dove mi viene detto che prima delle 2 non arriva nulla , decido comunque di fare un biglietto per il regionale pagando poi l’eventuale integrazione. Dopo + di un ora di attesa annunciano l’arrivo di un Intercity ed io ben contenta mi dirigo su di esso non vedendo l’ora di tornare a casa dopo una mattinata interminabile, non l’avessi mai fatto.
    Inutile ripetere quello che già hanno scritto i miei compagni di viaggio, ma quello che voglio evidenziare è che mi sono sentita vittima di un sequestro per ben 7 ore dove nessuno si è preoccupato di noi e dove l’unica cosa che ci veniva ripetuta era di non aprire le porte e di non uscire , non soffro di attacchi di panico ma ci sono andata vicina, al freddo ammassati come sardine con un calo di zuccheri dovuto alla fame e con la luce che andava e veniva sfido chiunque a restare tranquillo.
    Quando poi finalmente siamo tornati a Forl’ mi aspettavo un minimo di organizzazione nell’indicarci i treni da prendere per il ritorno ma siamo siamo stati lasciati nel caos più totale e senza notizie.
    Alla fine quasi avevo paura a risalire su un’altro treno . Quando ho visto la scritta Cesena mi è sembrata la cosa più bella che avessi mai visto.
    In altre circostaneza avrei lasciato perdere ma voglio tenermi informata sulle azioni collettive nei confronti di Trenitalia che non deve cavarsela con il semplice rimborso del biglietto poichè la cosa più triste è stato constatare l’assoluta inadeguatezza a gestire una simile emergenza.
    Anna Maria Fiore

  • Venerdì 3 alle 18,30 sono arrivata alla stazione Ostiense di Roma. Ho timbrato il biglietto (8 euro) per l’aeroporto di Fiumicino. L’aereo per Trieste che avrei dovuto prendere era previsto alle 20,55. Mi sono messa in attesa al binario 12 come altre persone dirette in aeroporto. Il treno delle 18,33 non è passato, il treno delle 18,48 non è passato, il treno delle 19,03 non è passato. Nonostante i vari annunci di ritardi e soppressioni di tutti gli altri treni, nessuno si è degnato di dire nulla relativamente ai treni per Fiumicino. Ma come è possibile pagare 8 euro per un tragitto di 30 minuti e non essere nemmeno informati della situazione reale? Finalmente il treno delle 19,18 è stato annunciato con 60 minuti di ritardo. Mi sono precipitata fuori dalla stazione ma di taxi nemmeno l’ombra. Risultato: ho perso l’aereo per Trieste (197 euro) senza alcuna possibilità di rimborso in quanto volo promozionale. Totale del danno economico: 197 euro + 8 euro di biglietto del treno timbrato e non utilizzato. Posso anche accettare che per 3 cm di neve i treni fossero soppressi ma mi chiedo perchè non comunicare il fatto ai viaggiatori. Come posso fare per farmi risarcire del danno subito?

  • Gentilissimo Carlo Rienzi e cortesissima associazione,

    è importante raccogliere l’esperienza e il vissuto da incubo di ciascuno di noi (sono un passeggero dell’IC 615 del 1 febbraio),
    ma ora mi sembra giunto il momento di partire con una class action con i fiocchi. Cosa stiamo aspettando?
    Noi necessitiamo di un risarcimento anche morale.
    Le tasse le paghiamo per ottenere in cambio disservizi sempre più imbarazzanti che ci portano a tragedie! (dalle alluvioni ale città bloccate per 20 cm di neve!)
    E’ ora di dire basta.
    Chi deve pagare paghi.
    Io sono particolarmente ferita da questa esperienza, tanto che dal 2 febbraio quando sono rientrata finalmente a casa non mi sono ancora alzata dal letto, con febbre forte, sotto antibiotico e a rischio polmonite.
    Io ho un’agenzia, se non lavoro CHIUDO!!!
    Non le sembra che abbiamo bisogno di RISPOSTE!
    Grazie
    Nicoletta

  • Buongiorno a tutti, la mia esperienza è già nota poichè descritta qui sopra. Mi sono recata in un’agenzia Trenitalia per chiedere ALMENO il rimborso del biglietto e mi è stato risposto che la domanda si può inoltrare solo 20 giorni dopo l’acquisto del bilgietto. Mi sento offesa una seconda volta, non si poteva prevedere un rimborso immediato, aggirando le solite ottuse burocrazie, almeno per le vittime di questi gravi disagi??? sarebbe stato un gesto di gentilezza dell’azienda nei confronti dei suoi utenti già così danneggiati. Macchè. Sono un illusa. Aspettiamo informazioni sul da fare, ma la rabbia sale.

  • Lo scorso venerdì 3 febbraio siamo rimasti, come molta altra gente, bloccati nel treno roma-viterbo per più di 7 ore. In tutto questo tempo, non avevamo informazioni, i bagni erano rotti, eravamo senza cibo e quando il treno si è completamente fermato a circa 3 km da Cesano i riscaldamenti si sono spenti. Tra la gente circolavano notizie vaghe:un treno rotto davanti a noi, stavano facendo scendere i passeggeri di quel treno, sarebbe arrivato un treno superpotente che ci avrebbe spinto fino a Cesano, erano ghiacciati i fili elettrici dei binari ecc..ma nessuno ci dava notizie fino a quando un carabiniere che si è fatto 3km a piedi lungo la ferrovia è venuto a dirci che sarebbe arrivata una motrice che ci avrebbe trainato fino alla stazione. In tutto il tempo non abbiamo visto protezione civile o qualcuno che ci avesse potuto aiutare o confortare, anche morlmente, siamo stati abbandonati a noi stessi. Io e mio padre dovevamo arrivare a Cesano..siamo tornati alle due di notte..i militari ci hanno accompagnato fino ad un certo punto perchè non potevano andare oltre..dopo siamo dovuti arrivare a casa a piedi, con la neve fino alle ginocchia e con la bufera di neve in atto. L’attesa del treno di oltre tre ore alla stazione dei Gemelli e la salita forzata sullo stesso treno strapieno, non è nulla rispetto a tutto ciò che è accaduto dopo! Vorrei sottolineare inoltre che se avessimo saputo sin dall’inizio che c’era un treno rotto davanti a noi e che quindi ci sarebbero stati problemi per arrivare a Cesano,probabilmente non avremmo preso il treno. Invece non ci è stata data alcuna notizia e alla stazione della Giustiniana abbiamo sentito voci che dicevano che che il treno si sarebbe fermato alla Storta e non sarebbe andato oltre. Non sapendo che fare molta gente è scesa per andare a piedi quando improvvisamente ci dicono di risalire perchè saremmo arrivati a Cesano…una vergogna!!!da lì poi per arrivare è stata un’odissea..bloccati prima di Cesano!!!una situazione incredibile..una cosa indecente!!
    Vorremmo partecipare ad un’azione collettiva di richiesta risarcimento danni morali!!!

  • Anche io sono rimasto bloccato nell’interciti 615 a Villaselva, a 5 minuti da Forlì. Stava nevicando molto a Forlì, per cui decido di ritornare a Rimini, vado in stazione, faccio il biglietto quando mi accorgo che tutti i regionali erano soppressi altri con ritardi di 2.5-3 ore.
    L’unico treno a passare era intercity 615 e mi sono indirizzato a prenderlo. Maledetto quel momento che sono salito su quel treno, dopo appena 5 minuti si è fermato!!!!
    Faccio presente che il treno era pieno di gente, d’appertutto, corridoi e bagni compresi…per raggiungere il bagno un impresa!
    E’ una cosa allucinate..8 ore bloccati, senza acqua, viveri (al bar era tutto finito per dipiù tutto a pagamento), finistrini chiusi, personale del treno assente, capotreno che annunciava inizialmente indicazioni scarse con contraddizioni per cui la gente si sentiva presa in giro…una situazione SURREALE quasi da film!
    Il locomotore da rimini si è rotto ad 1 km, quello da bologna a disel c’ha messo una vita ad arrivare…per cui alle fine dei conti il treno si è fermato alle 14.30 circa per rimanere fermo 8 ore al freddo ed al gelo. ORGANIZZAIONE DI TRENITALIA PESSIMA sopratutto se si pensa che l’allerta meteo c’è stato e per tempo!!!
    Bisogna dire che dopo 6 ore si sono visti anche gli uomini del 118 e della protezione civile, ai quali va un ringraziamento per la volontà e il lavoro svolto, anche perchè c’erano sul treno anziani e donne in cinta che dopo quel tempo non si sentivano troppo bene.
    Volevo salutare i 4 ragazzi pugliesi e la ragazza che doveva andare a mercatino conca, quella signora con il marito che era andata all’ospedale per poi tornare indietro perchè non operavano il marito..GRAZIE perchè alla fine ci siamo fatti forza a vicenda e con momenti di risate ed altri un po’ di escandescenza ci siamo conosciuti e abbiamo vissuto quelle infinite ore.
    Infine ribadisco il fatto che ervamo A 5 MINUTI DA FORLì e non nella RUSSIA PIù SPERDUTA. come dice un mio carissimo amico, non siamo nella repubblica italiana ma nella REPUBBLICA DELLE BANANE!!!

  • Buongiorno,

    ieri pomeriggio volevo prendere il treno da Imola (dove lavoro) a Faenza (circa 20 km); il treno era il regionale veloce 2129 tratta Piacenza – Ancona: ritardo stimato 100 minuti; fortunatamente un altro treno regionale in ritardo arriva a Imola, ma non ferma a Faenza: bisogna cambiare il treno a Castelbolognese alle ore 15.52. Puntualmente viene annunciato il treno in partenza ma sul binario non appare nessun treno: oltre ad essere mal organizzati ci prendono pure in giro: è VERGOGNOSO a distanza di una settimana trenitalia non riesce ancora a ripristinare i collegamenti: per la cronaca ho aspettato il treno che inizialmente dovevo prendere a Imola e che è arrivato a Castelbolognese con 120 minuti di ritardo. E stasera si replica

  • Eccomi, buonasera a tutti, sono un po’ in ritardo per raccontarvi come ho passato il giorno del mio compleanno, pero è necessario che sappiate quanto fa schifo Trenitalia…. un grazie particolare va a i militari della Fanteria di Cesano che ci hanno ospitati nella notte, alla mia carissima amica, il fidanzato che si sono mobilitati per venirmi a prendere ,un grazie anche a mio marito che anche se bloccato casa ha provato di continuo a chiamare Carabinieri e Protezione civile. Quindi avete capito qualcosa già vero ??? Ha ha ha!!!! Immaginavate torta amici ,sorrisi,e regali, ha ha ha!!!!! niente di tutto ciò solo una cosa ho ricevuto ,totale abbandono da Trenitalia in una situazione assurda. Ma non fraintendetemi non mi fregava assolutamente del mio compleanno è un giorno come gli altri, MI FA SCHIFO…. CHE NEL 2012 SIAMO ANCORA COSI…..Quella mattina come tutti mi sono recata a lavoro , un piccolissimo manto di neve aveva ricoperto il giardino del mio palazzo ,ma le auto scorrevano in totale normalità , in stazione i tabelloni annunciavano piccoli ritardi , poco dopo una voce dall’ interfono annuncia soppressioni consistesti , avrebbero lasciato un treno ogni 2 ore, ma poco male, visto che ogni giorno più o meno è cosi.. Arrivata in ritardo a lavoro( a Roma), vengo sollecitata da una telefonata di mio marito che mi dice di ritornare subito a casa (Bracciano) perché il tempo stava peggiorando. Riesco a uscire da lavoro solo 3 ore dopo ,e arrivata in stazione alle 12:30 trovo persone al gelo che attendono che passi un treno dalle 10 del mattino,il primo per Viterbo, dopo lunghe proteste siamo riusciti a farlo partire alle 16:30 ,a metà tragitto si è fermato per un ora,nessuno che ti desse spiegazioni…. ripartito poi , dopo 2 stazioni si è fermato e siamo rimasti li per ben 7-8 ORE…. inutile cercare un capo treno , che ti desse una spiegazione, in queste ore siamo stati senza acqua, luce, e RISCALDAMENTO…. nessuno di Trenitalia che passasse a chiedere se anziani e bambini stessero bene…. Molti di noi non avevano mangiato dal mattino tra cui io, SCANDALOSO….. il comportamento di Trenitalia e della Protezione Civile che avrebbero dovuto portare almeno una coperta e qualcosa di caldo, ma niente di tutto ciò. I TG annunciavano che la Prot. Civile lavorava da ore, ma NOI NON ABBIAMO VISTO NESSUNO PER ORE . Quando sono arrivati , non avevano con loro niente di caldo e nessuna coperta , anzi hanno chiesto a noi una bustina di zucchero per una ragazza svenuta…..la verità è che erano più spaventati e nel panico di noi di noi, velo assicuro…… Hanno solo saputo dirci di scendere dal treno e raggiungere la stazione che distava un quarto d’ora a piedi…… SI!!!!! Con il sole magari…. Non all’UNA di notte al buio su i binari con 40 cm di neve che coprivano le buche,e una vera tormenta di neve .. immaginate chi lo ha fatto , gli avevano detto che arrivati in stazione ci fossero bevande calde cibo coperte e pulman……. NIENTE….. E DICO … NIENTE DI TUTTO CIO….. una volta li ,si sono ritrovati bagnati gelati alcuni feriti, perche’ al buio sono caduti nelle buche, e hanno atteso il resto delle persone che non sono potute andare a piedi, io sono rimasta nel treno ad aspettare la fatidica motrice che ci avrebbe portati via, il bello è che se gli chiedevi quando sarebbe arrivata, ti rispondevano : “EEEEE!!!!! NON LO SO!!! NON SI SA!!!! NON SAPPIAMO COME FARE…… …… SE VOLETE RIMANERE QUI ;IO NON POSSO DIRVI A CHE ORA VI VERREMMO A PRENDERE…….” Io mi sono fatta 2 conti, fuori era impraticabile, ci avevo provato ma era troppo freddo , si, nel vagone si gelava, ma sempre meglio di fuori , al massimo avrei dormito li e poi boooo!!!!!! DOPO qualche ora hanno azionato il cervello e deciso di spostarci nel treno retrostante un po’ piu’ caldo , peccato che per scendere e salire , le porte da terra erano alte un metro circa perché in pendenza , il tutto condito dalla solita tormenta , per me, che sono giovane poco male, ma gli ammalati???? Gli anziani????? Qualche ora dopo arriva la motrice, e quindi il loro minuscolo cervello hanno pensato bene di farci scendere e metterci davanti al treno perche’ stava arrivando la motrice, TANTO …..MICA ERE COSI’ FREDDO…. NOOOOOO!!!! CHE SARA’ mai una tormenta di neve , qualcuno è svenuto , una signora si stava addormentando per assideramento. Ma quello che è peggio è che i decerebrati non si erano accordati…..Ehhhh si!!!! Perche’ il poliziotto diceva” STATE LI “(urlando) , un controllore invece, dall’altro lato diceva: “ NO!!! perche siete scesi la motrice è troppo alta non ce la farete a salire TORNATE SU” IMMAGGINATE IL PANICO DELLE PERSONE…… arrivati in stazione , ho trovato 500 persone congelate e incavolate nere , la Prot.Civile non sapendo che pesci prendere si è rivolta a i militari UNICI ANGELI CAPACI DI FARE QUALCOSA infatti ci hanno accolto con cibo e bevande calde , ma anche un letto e una coperta solo per i posti che avevano a dispozione (privilegiando donne, bambini e anziani), d’altronde sono stati anche troppo carini, perche’ il problema lo doveva risolvere Trenitalia , loro si sono tolti anche le coperte da dosso per darle a noi , ma capite bene che non bastavano per 500 persone, e qualcuno li ha pure criticati, IO LI RINGRAZIO DI CUORE PER NON AVERCI LASCIATO AL GELO, perche’ prospettive erano queste, ovvero dormire al gelo in stazione. Siamo rimasti li fino al giorno dopo perché le strade erano impraticabili, i militari ci hanno accolti per la colazione e pranzo tenendoci al caldo ,dandoci una parola di conforto , dei carica batterie per i telefonini , medicine e un medico per chi avesse bisogno. Io ho trovato un passaggio di fortuna alle 15:00 del 4/02 (il giono dopo ) grazie alla mia cara amica Chiara Tafuro e il suo fidanzato , gli altri non so’ quanto hanno aspettato ancora che il comune si degnasse a pulire le strade per far passare i bus organizzati da quegli angeli dei militari . In tanto Trenitalia giocava a fare il pupazzo di neve a casa , oramai la rogna era dell’esercito. ORA IO DICO UNA COSA PERCHE’ non VENGONO MIGLIORATI QUESTI SERVIZI????? SE UN GIORNO DOVRESTE AVERE UN MINIMO PROBLEMA CON I TRENI RECLAMATE, STO PROVVEDENDO A FARLO GIA; QUESTO SCHIFO DEVE FINIRE .

    Grazie per l’attenzione .

    P.s.: A distanza di qualche giorno vorrei nuovamente ringraziare Trenitalia per gli incubi che stanno allietando le mie notti….e ancora grazie al senso di panico che ho avuto addosso oggi quando ho dovuto prendere il treno per andare a lavoro.

  • Racconto brevemente questa bruttissima disavventura, anche se le cose da dire sarebbero moltissime. Il giorno 3 febbraio, sono uscita dall’ufficio alle ore 11.30 chiedendo 2 ore di permesso: Sono arrivata alla stazione Termini di Roma e speravo di riuscire a partire per Cassino, essendo io una pendolare della linea Roma-Cassino da ben 25 anni. Era appena partito un treno per Frosinone delle 12 e 17. Io avrei voluto utilizzare il treno delle 12 e 40 ma hanno annunciato che non sarebbe partito.E’ iniziata una lunga attesa. C’è stato poi l’annuncio che il treno delle 13 e 40 sarebbe partito da Ciampino e che per raggiungerlo si poteva utilizzare il treno per Velletri. Quest’ultimo era un treno piccolissimo che si era riempito di gente. Tante persone sono rimaste a terra, allora è stata annunciata la partenza su un altro treno e dopo aver fatto la spola tra un treno e l’altro, era anche questo troppo pieno e non sono ruiscita a partire. Ho aspettato ancora e finalmente è partito il treno delle 14 e 40, naturalmente stracolmo di gente. Inizia il calvario: il treno si ferma a Colonna, una piccolissima stazione deserta e noi siamo abbandonati senza notizie. Qualcuno dopo qualche tempo inizia a sentirsi male con attacchi di panico, sui treni ci sono finestrini che non si possono aprire ed essendoci troppa gente manca l’aria. Comincia già la paura perchè non siamo riusciti a contattare nè la polizia, nè i carabinieri, anche il telefono rimane isolato, qualcuno ha detto che sono chiuse le strade e anche l’autostrada. Ho parlato con il capotreno con suggerimento di contattare i vertici di Trenitalia e tornare a Roma, lì anche se fossimo rimasti nella stazione comunque saremmo stati soccorsi. Sarebbe stata l’unica cosa da fare, ma mi ha risposto che non si poteva. Dopo una lunga attesa siamo ripartiti e il treno si è fermato a Zagarolo, dove la stazione era lontana, per terra c’era tanta neve e siamo rimasti bloccati nel treno. Ogni tanto qualcuno chiedeva un medico, poi si cercavano medicine per la pressione o per altri malesseri. Alle due o tre di notte, è avvenuto un miracolo: sono apparse 3 o 4 persone con merendine, te’ e camomilla caldi. Erano della Protezione Civile. C’èra anche qualcuno della Croce Rossa che ha provato almeno a dare un’occhiata a coloro che stavano male. Per 5 minuti abbiamo respirato, li abbiamo ringraziato molto. Poi sono andati via e noi siamo rimasti lì, infreddoliti, impauriti, con malesseri di natura nervosa.
    L’UNICO BAGNO FUNZIONANTE sul treno, infatti ci si metteva in fila per usufruirne, dopo che è stato chiuso e svuotato 3 volte, è stato definitivamente chiuso perchè totalmernte inagibile; per andare in bagno, si usciva fuori . Ad un certo punto si è spento anche il riscaldamento che funzionava malissimo, dalla maggior parte delle bocchette usciva aria fredda (sui treni “Vivalto” infatti fa sempre molto freddo). Nel frattempo ci hanno detto che c’erano dei rami che per 2 KM davano fastidio alla linea e che gli operai stavano provvedendo a rimuovere. Poi ci hanno detto che stava arrivando un treno da Roma e che saremmo dovuti salire tutti su quel treno. Finalmente è arrivato, ma era gia’ pieno di gente, comunque siamo saliti anche noi. Siamo arrivati finalmente a Frosinone che era ormai mattina; speravo di poter prendere un bicchiere di latte caldo, visto che ci hanno detto che a Frosinone bisognava scendere dal treno. Siamo scesi tutti in mezzo alla neve, persone anziane, bambini, e, sorpresa, la stazione era deserta e il bar chiuso. Sono uscita dall’altra parte e ho visto solo neve, in lontananza c’erano due uomini e una donna ai quali ho chiesto di chiamare Polizia, Carabinieri, qualche medico perchè noi avevamo bisogno di aiuto e c’era tanta gente che stava male, oltre agli attacchi di panico c’era anche qualche cardiopatico. Mi hanno detto che loro erano dei volontari e non potevano fare niente e non sarebbe arrivato nessuno perchè le strade erano piene di neve. Così, ormai disperata, ho aspettato insieme agli altri sul marciapede con la neve, l’arrivo di un altro treno che avrebbe dovuto raccoglierci. E’ arrivato , infatti, ma già pieno di gente. Siamo saliti anche noi tutti, abbiamo aspettato ancora e questo treno, ormai stracolmo e con tantissime persone in piedi nei corridoi, spingendo avanti l’altro treno vuoto, è finalmente partito. Ma dopo aver percorso pochi kilometri, 2 o 3 prima della stazione di Castro dei Volsci, si è fermato. Ormai non c’era più alcuna speranza di arrivare a casa, il treno era fermo in aperta campagna, dove non si vedeva anima viva, ma solo tanta neve, lì il panico è stato totale, perchè in questo treno strapieno, oltre a sentirci male, c’era anche chi si arrabbiava moltissimo e cercava di coinvolgere anche gli altri. Ad un certo punto, sul treno sono salite due donne che ringrazio molto e ci hanno offerto il thè caldo o il caffe’. Un bicchiere di thè caldo è sembrato un miracolo. Erano donne che abitavano nei pressi della ferrovia.Dopo altro tempo, sentiamo agganciare una locomotiva e il treno è finalmente ripartito. Siamo giunti alla stazione di Cassino alle ore 12 e 45 del giorno 4 febbraio. Sono stata premiata da Trenitalia con questo ennesimo, terribile disagio per festeggiare i 25 anni trascorsi sui treni. Trenitalia “SI SCUSA SEMPRE PER IL DISAGIO”. Stavolta non ha fatto neanche questo.

  • Vorrei sapere se qualcuno che era sul treno intercity 615, ha fatto richiesta di rimborso a Trenitalia , e con quali modalità? Visto che si parla di rimborso costo del biglietto e di un risarcimento morale . Io non so che fare .

  • Ciao @Giuseppina. Io ero sul IC 615 ed ora chiedo a gran voce a Carlo Rienzi cosa fare.
    Se non ci dice nulla dalla prossima settimana procedo da sola.

    Grazie per l’ospitalità e Ballo da sola

    Un buon giorno a tutti

    Nicoletta

  • Sono uno dei tanti pendolari della tratta Avezzano Roma, lo scorso 3 febbraio, siamo rimasti bloccati a tivoli dalle 17:30 di venerdì alle 20:40 di sabato, quando con due autobus scortati dalla polizie siamo riusciti a tornare a casa.
    nel frattempo ci hanno accolti verso le 23 i ragazzi della croce rossa che ci hanno
    portato del the caldo, poi alle 13 il sindaco ci ha fatto mangiare ad una pizzeria adiacente la stazione (per questo lo ringrazio) ma per il resto non si è visto nessuno. Se c’è qualcuno che ha informazioni sulle azioni che si stanno prendendo su qyuesto caso mi invii anche un messaggio all’indirizzo enricodigiulio@yahoo.it..

  • Ma qualcuno sa se sono partite azioni verso trenitalia? Non stiamo sprecando troppo tempo?
    Io quoto Nicoletta Polliotto… Questi sono troppo furbi e io non vorrei far trascorrere troppo tempo!

  • Io pretendo da trenitalia il rimborso dell’abbonamento del treno (aumentato a gennaio del 10%), delle ore di lavoro perse, dello stress, delle persone che si sono dovuto occupare dei miei figli perchè a fronte di nevicate (olter 10 giorni fa) e del freddo intenso (ma siamo in Piemonte!!) dal 30 gennaio a tuttoggi non un treno è partito puntuale in orario pendolari (ore 8 al mattino, ore 17.30 al pomeriggio) ma è stato possibile coprire il tragitto carmagnola torino (quasi 30 km!) con una media di due ore a tragitto tra attese e salite e discese da treni pronti e poi soppressi. Pare che ci sia un piano neve, peccato che nessuno lo conosca visto che i passeggeri sono invitati a 10 gradi sottozero a stare nell’atrio di una stazione (aperto, le sale d’attesa non esistono) o sui binari prestanto attenzione agli annunci! E non un ferroviere interpellato che abbia mai una risposta. Ho assistito io stessa alla scena di un povero capotreno a cui la centrale operativa a fronte di una richiesta di informazioni ha staccato la telefonata! I treni che partono poi sono pieni all’inverosimile, già pieni alla partenza senza la possibilità di far salire nessuno nelle stazioni successive, con gente pigiata ai limiti di ogni norma sulla sicurezza (a proposito, qual è il piano sicurezza per i treni? E l’affollamento permesso?). Oggi per la prima volta il treno è arrivato puntuale. Alle 8.13. Peccato che alle 8.30 è stato annunciato un guasto, alle 840 un ritardo imprecisato per problemi su tutta la linea e che grazie alla corsa alla fermata dell’autobus di passeggeri ben informati (non autobus sostitutivo ma altra linea si intende!!) alle ore 10.00 si sia concluso il viaggio arrivando a Torino in ritardo a tutti gli impegni di lavoro, puzzolenti pressati e stressati. Non racconto poi della neve sui treni, della mancanza di riscaldamento, informazioni, luce, igiene …

  • anch’io ero su quel famigerato treno ic 615 del 1 febbraio, vorrei ricordare che prima che ci venisse detto che sarebbe di li a poco sarebbe giunto un locomotore da rimini il capotreno ci disse che avrebbero provato ad agganciare un locomotore di un treno merci che si trovava nei paraggi (solita soluzione raffazzonata) e poi mi ricordo che lo stesso capotreno ci disse che il locomotore da rimini era già giunto a noi e stavano provvedendo all’aggancio, solo in seguito lo stesso ci disse che il locomotore da rimini non poteva raggiungerci per problemi tecnici.Non auguro a nessuno un viaggio simile.

  • Salve, Io non ero sul treno 615 del 1 febbraio 2012 ma su quello dietro il 611… Bene son partito da Parma alle 10.48 con il frecciabianca 9807 arrivati nei pressi di Bologna il treno si è fermato per più di un’ora. Il capotreno ogni tanto ci avvisava che il motivo era dovuto ad un guasto di un treno che ci precedeva sta di fatto che siamo ritornati di nuovo a Modena e poi ripartiti ancora una volta. Arrivati a Bologna il treno ha sostato per un’altra ora circa e alla fine senza alcun motivo hanno spento tutto dicendoci, tramite altoparlante, che il treno era stato soppresso per problemi tecnici e quindi di arrangiarci per conto nostro. Ci hanno fatto salire sul primo treno in partenza per Lecce, l’intercity 611 partito da Bologna con un ora di ritardo arrivati nei pressi di Faenza il capotreno ci ha avvisati che per le avversità atmosferiche ci si doveva fermare e non ci ha saputo dire per quanto tempo. Dopo un ora siamo ripartiti ma arrivati nelle campagne tra Cesena e Rimini ci siamo ulteriormente fermati in mezzo ai campi senza acqua nè cibo per altre due ore circa per un guasto al treno che ci precedeva che poi abbiamo saputo essere il 615. Non c’era più nulla..i bagni fuori servizio..comunicazioni da parte del personale praticamente inesistenti. Finalmente ripartiti e oltrepassati Rimini alle ore 20,30 circa, la neve ha cominciato a sparire e quindi il treno ha ripreso la sua corsa fermandosi però ad ogni stazione con disagi enormi perchè si è passati da un frecciabianca ad un intercity. Dovevo arrivare a Lecce alle 18.37 del 1 febbraio 2012 ma sono arrivato alle 5.10 del giorno successivo. Ritardo di 10 ore e mezza. Insomma una situazioni allucinante, tenendo conto che solamente alla stazione di Foggia sono saliti alcune persone che ci hanno consegnate delle bottiglie d’acqua con dei crakers, per tutto il resto non si è fatto vedere nessuno manco a chiederci se andasse tutto bene.
    Attendo anche io notizie.

  • Buongiorno, ho già lasciato la mia testimonianza sul viaggio da incubo fatto sullafreccia bianca 9823 del 1° febbraio. Vista dal sito la comunicazione dell’azione intrapresa contro Trenitalia, ho chiamato il numero del codacons per avere maggiori informazioni su come muovermi. Al telefono mi hanno detto di lasciare un messaggio su questo blog. Invio di nuovo un post, con il mio indirizzo mail per avere quanto prima informazioni.
    Attendo notizie

  • in data 03/02/2012 treno Roma Caserta,
    12 ore di viggio da Roma per raggiungere Frosinone.
    una sola bottiglia di acqua 50 cl, consegnata dalla protezione civile e non da trenitalia.
    bagni fuori servizio.

    vi prego fate qualche cosa!

  • Buonasera,
    vorrei sagnalare un doppio disservizio di Trenitalia che, dopo aver soppresso tantissimi treni nella giornata di sabato 4 febbraio u.s. (tra cui il mio delle ore 8.20 da Roma Termini a Bari – treno 703) causa neve, ha anche ignorato la mia richiesta di rimborso inviata ripetutamente nei giorni successivi.
    Vorrei sapere se, oltre a inviare richiesta di rimborso via mail come ho fatto, posso intraprendere qualche altra azione per aver restituito almeno il prezzo del biglietto!
    Attendo un cortese riscontro.
    Grazie e saluti

    Maria Paola Polegri

  • sono un pendolare della linea Rimini – Cesena A/R con abbonamento regionale e sono alquanto infastidito per la situazione che Trenitalia sta offrendo ai suoi clienti .
    In particolar modo :
    Mercoledì 1 febbraio 2012:
    Arrivo in stazione a Cesena alle ore 14 circa, il primo treno disponibile direzione Ancona è transitato alle ore 17, per poi fermarsi tra Savignano sul Rubicone e Santarcangelo di Romagna per altre 2 ore senza luce e riscladamento per rottura motrice. Arrivo a Rimini alle ore 20 circa con un ritardo di 7 ore rispetto all’orario previsto di arrivo di detto treno.
    Da lunedì 6 febbraio ad oggi giovedì 9 febbraio:
    per la tratta * Rimini – Cesena in maniera sistematica è stato cancellato il treno regionale Ancona – Piacenza delle ore 7,53 e treni regionali successivi, costretto a prendere il treno Intercity Notte Lecce – Bologna con pagamento di supplemento previsto in arrivo alle ore 8,26 con ritardi minimi di 30 minuti circa.
    Per la tratta Cesena – Rimini dalle ore 17 cencellati tutti i treni regionali direzione Ancona, costretto a prendere Eurostar Milano – Pescara con pagamento di supplemento e con ritardi non inferiori ai 30 minuti e in particola modo ieri 8 febbraio ritardo di 80 minuti.
    Sono alquanto indignato per questa situazione e mi chiedo come mai visto che da lunedì 6 febbraio ad oggi hanno cancellato ogni giorno gli stessi treni non ci sia un’ avviso in Stazione in cui veniva comunicato appunto la cancellazione di detti treni.
    Inoltre considerata la grande mole di cancellazione di treni regionali mi chiedo come mai non ci sia stata una ulteriore comunicazione in cui tutti i possessori di abbonamento regionali venivano esonerati dal pagamento del supplemento del biglietto per tutte le tipologie di treni

  • L’ultima neve l’abbiamo vista 15 giorni fa ma a tuttoggi i treni continuano ad essere soppressi o in ritardo “a sorpresa”. Quel 90% ripristinato è una fandonia oppure il 10% dei treni che non va è tutto sulla “mia” (in quanto pendolare giornaliera) linea? Credo sia l’unico caso dove si sia obbligati a pagare un servizio in anticipo e di fronte al non rispetto del contratto (il tabellone degli orari per me fa parte delle condizioni contrattuali del servizio trenitalia) sia sufficiente una voce registrata che dice “ci scusiamo del disagio”. Arrivare sistematicamente in ritardo al lavoro e a tutti i propri impegni quotidiani affrontando un viaggio in precarie condizioni di sicurezza e igiene, schiacciati, addossati gli uni agli altri correndo tra un binario e l’altro per capire quale treno poi alla fine parte (trasporto quindi non viaggio!) è ben più che un disagio. Che per di più ho pagato.

  • Ragazzi voi avete, come immagino mandato il modulo vero? Avete ricevuto risposte?? Io ancora no e mi sto preoccupando. Fatemi sapere

  • MA CHE SCHIFO QUA…MA CHE SCHIFO LA’..CHE VERGOGNA SU..CHE VERGOGNA GIU’…Un popolo di lamentoni siamo e non si scappa!!
    Si le ferrovie..sempre le ferrovie..La vacca da soldi..ops da latte, da dove si può attingere con facilità…Perchè secondo voi la A14 Bologna-Taranto era bella pulita?..Tranquilli,come no..C’erano le margherite li..E INVECE..BLOCCATA PER NEVE..

    E li, quanti lamentoni ?NESSUNO..Ovvio c’era la neve!!Anche perchè a chi si lamenta gli rispondono che potevano starsene a casa!!..Dunque in autostrada la neve è concessa;Sui binari si dovrebbe sciogliere?

    Dite dite:
    GLI AEREI CIRCOLAVANO??
    NO…Ovvio..NEVICAVA..
    TUTTO BLOCCATO SIGNORI..ROMA K.O..Approposito gentili clienti di Trenitalia,Romani ad esempio..FARETE CAUSA AD ALEMANNO PERCHè HA CONSIGLIATO DI RIMANERE A CASA E NON USARE MEZZI PUBBLICI???
    Ma sa che ho sentito che è stato un SINDACO PREVIDENTE!!

    Dite dite..
    Aspettavate il pirla di turno di Trenitalia che col megafono passasse sotto casa vostra o al lavoro a INFORMARVI CHE CON LA NEVE,FORSE,NON E’ IL CASO DI PRENDERE I TRENI??

    Ma d’altra parte siamo italiani..in tutti i sensi..e non ci sarà da meravigliarsi Signor Carlo Rienzi se alla fine della fiera, su quei treni, risulterà esserci anche chi era a casa con le pantofole vicino al camino.

    Saluti.

  • Dicendo “siamo italiani” è ovvio che si considera come noi che disprezza tanto, quindi il senso di questo post? 5 minuti di gloria? Bravo li ha avuti, ma in modo sbagliato perchè è praticamente venuto ad autocriticarsi.
    Magari è vero che non era prudente partire con la neve, però noi che viviamo lontano da casa (o chi ci doveva tornare dopo una giornata di lavoro) che colpe abbiamo se trenitalia ci assicura il servizio? E’ ovvio che chi ha comprato il biglietto in largo anticipo, come il sottoscritto, parte se trenitalia fa circolare i treni. Poi dimmi ancora che colpa abbiamo noi se un capotreno non distingue un guasto meccanico da un guasto elettrico (Dovrebbe essere L’ABC proprio) e ci costringe a stare fermi al gelo per 8 ore nel nulla e senza alcuna assistenza di nessun genere ed in piedi!
    Lei nella nostra condizione avrebbe ballato dalla felicità? Io, come tutti noi no.
    Poteva startene anche lei tranquillamente con le pantofole vicino al camino invece di venire a fare questo post inutile e fare la solita parte del moralista.
    Saluti.

  • volevo anche io testimoniare la disavventura avuta il 03/02/12 sul treno diretto a Viterbo fermatosi tra la staz. di Olgiata e quella di Cesano di Roma. Visto che dalle ore 13.40 che è iniziata la mia epopea alla staz. balduina e si è conclusa alle ore 24.00 alla staz. di Cesano raggiugendola a piedi lungo i binari per circa 1 KM non trovando nessuna assistenza da parte di FS vorrei partecipare ad una causa di risarcimento. Distinti saluti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *