AUMENTO DELLE BOLLETTE: “LORO SBAGLIANO, MA TU PAGHI”!


Cari amici,

quanto successo a partire dal 1° luglio – mi riferisco al rincaro della bolletta elettrica – ha dell’inaudito e del vergognoso.
Per i più distratti faccio un breve riassunto: dall’inizio del mese l’elettricità è aumentata del +4,3% e il gas del +1,9%. “Che novità!” – alcuni penseranno. Già, perché i consumatori sono così abituati alla “lievitazione” dei costi da insospettirsi solo in caso contrario!
Eppure, stavolta, qualche sospetto c’è; e non si tratta di una cosa da niente! L’Autorità per l’Energia elettrica, il gas e il sistema idrico ha giustificato (placidamente) l’impennata delle tariffe dell’energia elettrica: spiegando che ciò è accaduto a causa delle speculazioni di alcuni grossisti.
In pratica, come ha chiarito l’Authority in una nota, il monitoraggio del servizio di dispacciamento negli ultimi due mesi ha rivelato “una serie di criticità” in alcune zone d’Italia “riconducibili alle strategie anomale” adottate da diversi operatori sul mercato all’ingrosso dell’energia elettrica. Morale della favola: il comportamento illecito degli speculatori è ricaduto dritto dritto nelle tasche dei consumatori. Per la serie: “loro sbagliano, ma tu paghi”!
Ma l’Autorità per l’energia non dovrebbe svolgere attività di controllo e monitoraggio? Se le tariffe energetiche sono aumentate per effetto di condotte illecite adottate da speculatori professionisti – e non per il normale andamento del mercato – non avrebbe dovuto sospendere qualsiasi incremento dei prezzi?
Per ora ha solo ordinato la cessazione immediata delle condotte anomale ancora in corso, prevedendo “l’eventuale adozione di altre misure regolatorie”. Peccato che il gesto punitivo sia avvenuto a luci spente: senza far conoscere ai cittadini l’elenco dei grossisti accusati di azioni illecite e la lista degli operatori coinvolti.
Come consumatori, siamo abituati a situazioni da teatro dell’assurdo. Preferiremmo però non subire un’illegalità talmente palese da provocare brividi, a stento contenibili, di stizza.
Per questo grido all’Autorità: “fuori i nomi“! Non si tratta di un capriccio repentino, ma del diritto di ciascuna famiglia a sapere da chi è stata danneggiata. E non basta qualche intervento “regolatore” per appianare la situazione a mo’ di contentino. Si deve indagare sul reato di truffa aggravata e aggiotaggio, perché di questo si tratta di una truffa che, almeno finora, non mi sembra sia stata ostacolata a dovere.

A presto,
CR

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