SCUOLA: SEI PRECARIO DA TANTI ANNI? RACCONTA LA TUA STORIA E POTRAI VINCERE IL CONCORSO INDETTO DAL CODACONS

Dopo la denuncia lanciata sabato scorso dal Codacons, e relativa all’insegnante romano di 54 anni precario da ben 32, abbiamo deciso di lanciare un vero e proprio concorso, per scovare regione per regione altri record di precariato.

Per partecipare all’iniziativa è sufficiente raccontare su questo blog la propria storia lavorativa, specificando da quanti anni si ricopre la non invidiabile carica di precario.

Per ogni regione d’Italia, verrà individuato il docente con il maggior numero di anni di precariato alle spalle, cui andrà in premio la possibilità di avviare gratuitamente attraverso il Codacons il ricorso contro il Ministero dell’Istruzione, volto ad ottenere la conversione a tempo indeterminato del proprio contratto e il risarcimento del danno.

PARTECIPA AL CONCORSO E RACCONTA QUI LA TUA STORIA!

LASCIANDO LA PROPRIA ESPERIENZA SI PRESTA IL CONSENSO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI AI SENSI DEL DLGVO N. 196/2003 PER LE FINALITA’ DI CUI AL CONCORSO DANDO DISPONIBILITA’ A RILASCIARE INTERVISTE RADIOFONICHE TELEVISIVE E/O SU CARTA STAMPATA

41 Commenti

  • Mi presento:sono una precaria “a vita”.Ho preso il diploma di Istituto Magistrale nel 1975,ho preso l’abilitazione all’insegnamento nella Scuola dell’Infanzia nel 1980.Il concorso l’ho superato nella provincia dell’Aquila:44posti,io risulto al 42°posto,dopo due anni annullamento delle graduatorie e bando di un altro concorso;io vengo superata da invalidi a non so cosa…Nel frattempo mi sposo e continuo le mie supplenze…nascono 2 figli a poca distanza e lascio perdere tutto perchè non ho nessuno a cui lasciarli.Riprendo le mie supplenze nel 1997,incarichi annuali,maternita’,supplenze saltuarie,la terza abilitazione e nel frattempo…divisione delle graduatorie in fasce ,sono in terza fascia perche’alla fatidica data per la presentazione delle domande, mi mancano tre soli maledettissimi giorni per andare in prima fascia e intanto per la graduatoria dell’infanzia non mi vale piu’il punteggio accumulato per la primaria(anche se solo a metà),sei punti e mezzo in meno!!!!Le supplenze lunghe continuano …e nel 2004 perdo il mio primogenito in un incidente ,è uno dei figli per cui avevo lasciato la scuola per vederli crescere…Gli incarichi continuano ed è così che nel 2007 vengo superata da 7 e dico 7 invalidi che di invalido non avevano proprio niente!e da allora ogni anno una nuova e il ruolo…che miraggio!!!!

  • Mi chiamo Marisa Martorilli, vivo a Pescara in Abruzzo, faccio l’insegnate dal 2003, quindi non credo di essere quella più “antica”, ma voglio raccontarmi ugualmente.
    Nel 1995 ho terminato l’accademia di belle arti a l’Aquila e dopo vari lavori, nel 2002 ho finito la SSIS e ho iniziato a lavorare nella scuola. Nell’anno scolastico 2002/2003 ho cominciato con supplenze brevi, l’anno successivo ho avuto il primo incarico annuale sulla mia materia “Arte e immagine” che allora si chiamava Educazione artistica. Percorrevo 200 Km al giorno per arrivare nella mia scuola, dove c’era la neve da ottobre a marzo, ma ho avuto i famosi punti di montagna e così ho deciso di spostarmi dal Lodi, dove ero iscritta nelle permanenti, a Pescara. Sono tornata in Abruzzo con molti punti e per tre anni, grazie anche alla specializzazione sul sostegno, ho avuto la nomina annuale vicino casa e sulla stessa cattedra. Ma dopo tre anni i famosi punti mi sono stati tolti, proprio l’anno che sarei entrata di ruolo, quelli che con gli stessi punti erano già stati immessi, non sono stati toccati…che fortuna!!
    Comunque era l’anno che si bloccarono le graduatorie, così decisi di non tornare a Lodi, sono nata nel 1972 cominciavo ad avere un’età! Il desiderio di famiglia era tanto!
    Da allora ho sempre avuto la nomina annuale al 31 agosto, solo un anno sul
    sostegno, tutti gli altri anni sulla mia materia.
    Quindi sono otto anni che ho avuto un incarico annuale e gli ultimi quattro al 31 agosto, anche se ogni tanto sbuca un riservista o le leggi retroattive mi vanno a penalizzare.

  • Mi chiamo Stefano e sono precario dal 1985, ho preso l’abilitazione all’insegnamento nella scuola media classe di concorso A032 nel 1989. La mia prima supplenza in una scuola media di Martina F. (Ta) dal 7/2/1985 al 30/6/1985. Il 29/7/1985 parto per il servizio militare e mi congedo il 29/7/1986. A settembre del 1986 ottengo il mio primo incarico dal Provveditore di Roma con scadenza 31/8/1987. Ho insegnato nella provincia di Roma fino al 1991. Per motivi famigliari (mia madre si ammala gravemente e muore il 22/7/1992) ritorno nel mio paese. Il cambio di provincia mi comporta la perdita di un anno scolastico di lavoro, visto che ero ancora inserito nella graduatoria provinciale di Roma. Nel 1992 presento la domanda per supplenze nella provincia di Bari, dove ho lavorato fino al 2003 e facendo il pendoalre dal mio paese della provincia di Taranto alla provincia di Bari, percorrendo più di 200 Km al giorno. Sempre nel 2003 nasce mia figlia e per questo motivo decido di presentare le domande nella provincia di Taranto, dove ancora tutt’oggi lavoro tutti gli anni e sono da 6 anni primo in graduatoria e “grazie” alla riforma Gelmini chissà quanto tempo ancora devo aspettare per un contratto a tempo indeterminato.

  • Sono Stefano (anno di nascita 1954), precario della scuola dal 1980. Assunto come insegnante di Religione Cattolica il 10 settembre continuai per 16 annualità (A.S. 1992/’93 escluso) fino al 31 Agosto 1997. Dopo la Laurea in Pedagogia con indirizzo didattico (1994) iniziai, dal 1999, ad insegnare materie letterarie (per la A050 e A043) anche interi anni scolastici. Nel Giugno 2004 ottenni l’abilitazione per l’IRC (Insegnamento della Religione Cattolica) ma nel 2007, al momento dell’entrare in ruolo mi venne revocata l’idoneità dell’Ordinario Diocesano. Sempre nel 2007, ma a Dicembre, conseguii l’abilitazione per la A050 e la A043 in virtù del Corso-Concorso DM85/05. Dal 2006 ho insegnato lettere, nello stesso I.I.S. fino al 2010 mentre nell’ultimo anno (2010-2011) fui assunto per l’insegnamento della materia alternativa all’IRC fino al 30 giugno u.s..
    Ora alla vigilia del mio 57° compleanno (con due figli piccoli: uno di 8 ed uno di 6, nonché un altro in arrivo per la fine di Settembre p.v.) non so cosa mi attenda dal 1° settembre… Stefano da Padova.

  • Grazie Sig. Rienzi per averci dato l’opportunità di dire la nostra.
    Mi chiamo Stefania, ho conseguito la maturità magistrale nel 1993, dopo anni di asili estivi, contratti con cooperative per ludoteche, nel 1999 riesco ad avere una supplenza per maternità di sei mesi. Nel 2000 passo il concorso per l’abilitazione e ho la prima nomina annuale. Lavoro in una scuola dell’infanzia paritaria e ho il doppio punteggio perchè è un paese di montagna. Ci lavoro fino al 2005, raggiungo un buon punteggio e decido di passare alla scuola statale, volevo più garanzie e sicurezza nel lavoro, mi ero separata e dovevo pensare ai miei due figli. Cambio città e mi trasferisco, forse il ministro Gelmini, non ha idea dei sacrifici che facciamo noi mamme a conciliare il tutto. Nel 2006 e 2007 il primo incarico dal Provveditore. Nel 2008 la doccia fredda, il punteggio di montagna accumulato non era più valido e “mi tolgono” 35 punti. Vorrei sapere quale è l’altra legge retroattiva dello Stato Italiano, quanti con quel punteggio sono stati immessi in ruolo e quanti come me hanno dovuto fare domanda di disoccupazione sentendosi abbandonati dallo Stato che a parole ti dovrebbe garantire un lavoro. Non prendo la nomina è chiaro, neanche una supplenza dal dirigente, lavoro a malapena tre mesi. Nel 2009 riesco a prendere una maternità, ogni mese con l’incubo che l’insegnante rientri. Nel 2010 riesco a prendere la nomina dal Provveditore. Quest’anno ho avuto la nomina dal dirigente. Cosa succederà a settembre? Non ci voglio pensare

  • Ciao a tutti …sono una precaria della classe di concorso AO29 e AO30!!!!!DIplomata nel 1983 all’ISEF di napoli vago come una meteora ,dal 1989 nel doppio canale (allora ci dicevano che giuridicamente eravamo di ruolo).Fra pochi giorni compio 50 anni e riflettendo le cose belle della mia vita sono le scelte fatte per la famiglia..il lavoro mi lascia l’amaro in bocca.E non e’ finita perche’ la chimera del ruolo si allontana sempre di piu’,nel frattempo sono subbentrati problemi di salute per cui diventa sempre piu’ difficile alzarsi la mattina e cominciare una nuova avventura…..Sono curiosa di sapere come va a finire questa storia ,resta il fatto che forse la voglia di fare mi e’ passata.Un bacio a tutti la vostra prof. di ed. fisica

  • Salve mi chiamo Lucia ho 40 anni
    sono precari da 18 anni insegno musica;
    l’estate quando divento disoccupata mi dedico a trovarmi un lavoro per fortuna riesco perchè mi adeguo. Ho un bambino di 10 anni, sono divorziata. Per il momento può sembrare nella norma quello che ho scritto. Ho “vissuto” 5 anni legata ad una macchina per vivere ( Dialisi) e durante la dialisi ho avuto difficoltà a lavorare perchè usufruendo della legge 104, potevo avere solo 3 giorni al mese invece la dialisi si è legati 4 giorni a settimana. Dal 2009 ho ricevuto un miracolo mi è stato donato un rene. Ma rimane sempre la cruda realtà del precario…. una canzone riporta la frase Odio l’estate..si io odio l’estate perchè non riposo mai non posso godermi una settimana di vacanza con mio figlio perchè sono costretta a lavorare per pagare l’affitto e i viveri.
    Lucia

  • 24….questi sono gli anni di precariato!!!e non e’ finita.Lo so ,non sono l’iunica,ma ringrazio il Sig RIENZI PER AVERCI DATO L’OPPORTUNITA’DI RACCONTARCI.
    Insegno musica da 24 anni ,abilitata con il concorso ordinario del “90 ,ho insegnato per 6 anni al liceo della formazione e adesso sono passata definitivamente alle medie(visto che e’ cambiato tutto!!!).Ho girato quasi tutta la provincia senese e penso di conoscerla meglio di chi, qui, c’e’ nato.Paesaggi bellissimi,ma a volte impervi e da raggiungre solo in auto.Nel corso degli anni mi sono fatta un
    aula di musica viaggiante,nel senso che quando trovo una scuola che non ha materiale ,io me lo porto da casa e cosi’,armata di computer ,mixer,strumenti vari ,esercito la professione di docente precaria di musica!!!non solo ,ma addirittura mi aggiorno sulle nuove tecnologie a mie spese!!!So che forse andro’ in pensione da precaria ,ma mifanno rabbia quelli che fanno i furbi e,passano di ruolo nella classe di religione o sostegno e poi vanno sulla materia!!!ma non e’ possibile evitare questo?e’ una guerra fra poveri!!!!
    maddalena sallusto

  • Salve a tutti, sono una precaria storica, anzi: “dinosaurica”! Insegno da 27 anni nei più svariati istituti secondari di Torino e provincia, dall’istituto per sirdomuti al liceo classico blasonato, alla scuola di frontiera vicino alle Vallette. Sedi raggiunte tramite pullman, corriere scalcinate, treni e a dorso di mulo, o quasi. E mica nella stessa classe di concorso: mi sono cimentata in esercitazioni pratiche di economia domestica(lezioni di taglio e cucito, smacchiatura, lavori a maglia, per intenderci), psicologia sociale e pubbliche relazioni, scienze dell’alimentazione, storia e filosofia, ora alternativa alla religione cattolica, per approdare dopo la scelta dell’abilitazione a lettere, che insegno da 18 anni. Cosa dire? Certo non mi sono potuta permettere di perdere l’elasticità mentale, con tutti i cambiamenti, sempre in peggio, della nostra condizione di precari. Dopo anni di pesci in faccia, o mi attaccavo alla canna del gas o mi sfogavo in qualche modo. Ho optato per la seconda soluzione e tre anni fa ho scritto un libro sulla mia (nostra?) tragicomica esperienza, che ha avuto un buon successo ma purtroppo è uscito solo a livello provinciale. Bisognava vedere la faccia dell’editore quando leggeva di certi episodi… Per lo meno ho avuto la soddisfazione di vedere tante persone estranee al mondo della scuola sbalordite e incredule di fronte alla situazione di cui, leggendo il libro, venivano a conoscenza. Sì, perchè il problema è soprattutto questo: siamo tantissimi, ma siamo soli. Neppure i colleghi di ruolo hanno idea di come veniamo trattati. L’opinione pubblica, poi… La gente ascolta i tiggì, che a malapena, quando parlano di precariato, si riferiscono comunque ai giovani ricercatori e company. “I nostri ragazzi non possono programmarsi un futuro!” Verissimo. Ma noi, precari cinquantenni, il futuro non solo non ce lo siamo mai potuto programmare, ma ormai lo abbiamo dietro le spalle.
    P.s. Sigh…
    Marina Pastore

  • mi chiamo iole, ho 60 anni e sono precaria da 22anni. ho superato ben 8 concorsi ordinari di cui 5 per l’inseg. nella scuola primaria e 4 nella scuola materna. ho insegnato per 17 anni Religione Cattolica, con orario ridotto, per dividere il piatto di lenticchie con altri, dopo aver superato l’ennesimo concorso per tale ins. il mio orario si era ulteriormente ridotto a 15 ore, per cui lasciai la chiesa per andare a piacenza, dove tuttora mi trovo, come docente comune di scuola primaria. con la nuova graduatoria rischio di non avere più la nomina, mi dica lei… sono proprio iellata?

    saluto tutti i precari iole

  • Gent.mo Avv. Rienzi ,
    sono Cristina Costa scrivo da Brescia , sono prof.ssa precaria di tecnologia ,non abilitata inserita nelle graduatorie di circolo e istituto (prima o seconda).Dal 1999 insegno nelle scuole medie di Brescia e provincia ,anche in sedi disagiate come Monteisola (2 anni e 1/2) e Lodrino con il titolo di laurea in architettura (anno 1990) e il punteggio maturato,tutte nomine da sttembre/ottobre fino al termine delle lezioni. Prima del 1999 supplenze brevi sempre A033 a parte occasionale disegno e storia dell’arte alle superiori.Non ho l’abilitazione in quanto per l’ultimo concorso ,forse di 6-7 anni fa…,mi mancavano 20 giorni per accedervi ;recentemente (2007 forse) non ho potuto frequentare i corsi abilitanti a Milano per la classe A033 perchè mi sono ammalata nel 2005 , una patologia che si è aggravata nel tempo,patologia invalidante (Sindrome di Menière,ospedalizzazioni,terapie con flebo…) che m’impediva di frequentare e svolgere le attività normali anche d’insegnamento .Per 2 anni (2006 e 2007) mi è stata riconosciuta la Grave Patologia (rimborso) per patologia e cure invalidanti (su indicazioni fornite alla sottoscritta dalla CGIL).Successivamente a.s 2007-2008 e a.s 2008-2009 dopo avere preso e prestato parziale servizio nelle scuole mi sono dovuta dimettere per motivi di salute essendo resistente alle cure ,trattandosi anche di una forma virale con altre complicazioni…Preciso che ho dovuto sostenere anche l’accertamento d’idoneità su richiesta della Preside della scuola media ove lavoravo nell’anno sc. 2007-2008 a causa delle assenze ,visto che non mi conosceva (essendo precaria ogni anno sono nuova!) e anche se”Lei è brava …”non potevo creare disagio alla scuola (dichiarata idonea dalla Commissione Prov. dopo ulteriore esame in Otorino).Per 2 anni di seguito quindi,periodo circa da Febbraio a Giugno ,in seguito alla presentazione di dimissioni per motivi di salute regolarmente accolte,non ho precepito ovviamente nulla e per i periodi precedenti riduzione al 50% dopo il primo mese di assenza come previsto dal CNL per gli insegnanti precari.Come sicuramente saprà dopo tre mesi c’è il licenziamento.Sono guarita, gli utlimi 2 anni sono stati regolari nomine da settembre a giugno (nessuna assenza )18 ore di tecnologia…Ho aderito alla Class Action (CGIL Uff. Legale) pur non avendo l’abilitazione ;ora “parlano” di TFA…Grazie per “raccogliere” casi ho illustrato sinteticamente anche la situazione di malattia perchè vista l’esperienza vissuta mi chiedo come mai non ci sia parità di trattamento del “diritto alla salute”, forse un precario non si può ammalare? Io ho 47 anni e ho iniziato le prime supplenze quando con il diploma di geometra e l’iscrizione ad Architettura era possibile insegnare (1986 circa). Ho fatto e svolgo anche altro ,esercizio della libera professione sospesa e poi ripresa nel 2011.Consapevole delle responsabilità che l’insegnamento come altre professioni comportano mi auguro ci siano prospettive e norme che tutelano (parità di diritti e doveri) chi svolge onestamente il proprio lavoro ,sperando/aspettando come ogni anno la “chiamata” a settembre dopo l’inizio delle lezioni
    Grazie per la cortese attenzione
    Cristina Costa

  • Salve, sono Concetta LUppino, ho 40 anni, con 6 anni già conclusi di incarico annuale in discipline giuridiche ed economiche, abilitata con concorso ordinario del 1999 ed ancora precaria. Inoltre, sono anche portatrice di handicap ed ogni anno non solo devo cambiare sede di lavoro ed anche casa, non potendo viaggiare senza conseguenze per la mia salute, ne subisco anche di ogni genere in quanto docente non di ruolo: ad esempio, lo scorso anno sono stata ricoverata in ospedale per un intervento, con conseguente degenza lunga. Ebbene, la scuola mi ha decurtato dallo stipendio sia il ricovero che la degenza ritenedo il tutto malattia ordinaria e sostenendo che non essendo di ruolo non avessi gli stessi diritti degli altri colleghi. Alla fine, pur essendo dovuta rientrare in servizio prima di una completa guarigione, sono riuscita a spuntare il decreto di reintegro dello stipendio dal Preside, ma solo dopo una personale e tenace battaglia con lui, consentitami sono da una conoscenza giuridica legata alla materia che insegno. Altri colleghi non hanno raggiunto il mio stesso risultato ed sindacati che sapevano meno di me di questo argomento e davano ragione al Preside. Non ne posso più di questa precarietà. Io vi ho già inviato tutti i documenti per il ricorso e spero che nell’impostazione dell’azione si possa aggiungere lo stato di handicap, perchè così non posso ancora andare avanti per molto tempo.
    Grazie per l’attenzione.
    Buona fortuna a tutti.
    Concetta Luppino

  • salve, grazie per l’oppurtunità.
    sono precaria da ben 25 anni, ormai senza speranza.
    mi sono diplomata ISEF nel nov.85 e subito a feb.86 (a roma) ho iniziato a fare supplenze brevi. Ho preso 4 abilitazioni con concorsi due per le medie e due per le superiori. Man mano le supplenze diventavano più lunghe fino ad arrivare al 30 giu, ma sempre chiamata dai presidi.Ho sempre portato avanti tutt’e due le graduatorie…. perchè non si sa mai!! quindi, sempre con doppie scuole, con il disagio che ne consegue. Ho fatto parte del famoso Doppio Canale con tante speranze poi morte nel trascorrere del tempo! Nel frattempo nel 2000 mi sono trasferita nella prov. di Bergamo dove la situazione è leggermente migliorata: sono in 1a Fascia (il Limbo…!) ovviamente tra le prime. Ogni anno vengo assunta a TD dal provveditorato immancabilmente fino al 30 giugno e poi …. disoccupazione! ogni anno vedo assumere 1 persona con il concorso del 1990 che assurdamente è ancora in vigore dopo 21 anni!!! purtroppo quello io lo feci a roma dove eravamo in 3000!…. se l’avessi fatto a bg …. mah. ancora mi passano avanti quelli assunti sul sostegno che dopo 5 anni chiedono il trasferimento sulla materia. Ogni anno rinizio da capo, ci metto tre mesi per farmi intendere dai ragazzi. Poi arrivo a pasqua che finalmente ho imparato i loro cognomi ed infine a fine anno , quando finalmente si sta istaurando un buon rapporto di fiducia, finisce tutto. Che schifo!!

  • Salve Sig. Rienzi e grazie per l’opportunità che ci concede! E’ bello non sentirsi solo un numero! Leggendo le storie dei miei colleghi mi sento quasi fortunata, sono precaria “solo” da 10 anni! Ho iniziato a lavorare nella scuola nel 2001 subito dopo aver ottenuto l’abilitazione tramite concorso ordinario nella 048 nel 2000. Mi ricordo che mi sentii subito fortunata per aver iniziato a lavorare così velocemente! Poi arrivarono nelle graduatorie i cosiddetti SISSINi con 30 punti di bonus e punteggi di abilitazione più alti rispetto a noi abilitati tramite concorso. Decisi quindi di iscrivermi alla SSIS , (nel frattempo era nata la mia bimba!) e presi l’abilitazione prima per la A047 e A048 poi per il sostegno. Sono stati anni durissimi, io e mio marito siamo calabresi e ci siamo trasferiti a Firenze nel 2000 affinchè io potessi avere qualche possibilità lavorativa, ma con l’arrivo di nostra figlia, la scuola, la SSIS e nessun familiare che ci potesse aiutare fù un periodo terribile, tanto che nell’aprile del 2004 lasciai mia figlia ai miei genitori, non riuscivo più a gestire la situazione! Iniziarono i viaggi allucinanti con partenza il sabato pomeriggio all’uscita di scuola e rientro il lunedì mattina, direttamente dalla stazione a scuola! Il tutto per riuscire a passare 24 ore con mia figlia! Dopo qualche anno le cose sembravano andare nella giusta direzione anche se con calma!!!…Poi è arrivata la Gelmini e adesso nell’attesa della riapertura delle graduatorie è piombata su di noi l’angoscia!

  • Mi chiamo Davide e insegno musica nella provincia di PD. HO 3 diplomi di conservatorio e 2 abilitazioni…Venuto a conoscenza della opportunità di esternare la propria (desolante) situazione nel mondo dell’istruzione, ho voluto prendere in mano il mio fascicolo di carte e fogli assunzione. Un bel malloppo, circa 5-6Kg con la continua tentazione di buttare tutto nel caminetto. Vado a vedere la data del mio primo foglio assunzione: 13/05/1982! Avevo poco più di 20 anni ora ne ho 49. Li ho ben catalogati, sono più di 80 fogli assunzione, con situazioni oscene, comuni a tutti coloro che oramai hanno la parola “precario” nel DNA: contratti di 2 giorni, poi subito di altri 4-5, saltando ovviamente la domenica oppure magari fino al 23 Dicembre per poi riprendere il 7 Gennaio per fregarti la pausa che invece per i docenti di ruolo viene pagata… Orami è più di un decennio che ho regolarmente (si fa per dire…) contratti annuali. Credo di far bene il mio lavoro, anche se purtroppo sono costretto a “vivere la giornata” senza la possibilità di una progettualità a lunga scadenza che darebbe sicuramente una marcia in più a docenti ma soprattutto agli studenti. Talvolta mi ritrovo situazioni in cui i colleghi “sperano” che ritorni ancora io…Ho perfezionato la mia didattica, avvio sempre laboratori a tutto spiano fino ad arrivare ad installazioni di musica live electronics e percorsi propedeutici di programmazione in ambiente open source. Ma tutto ciò nel 99% dei casi si chiude il 30/06 di ogni anno ed ogni volta, quando mi ritrovo a dover “ripartire” da 0 con una nuova scuola, nuovi colleghi, dirigente… è dura seminare in un terreno nuovo, si fa 100 volte + fatica e poi tutto si disperde. Ma insisto. Chi la dura la vince!

  • Salve mi chiamo Antonella e sono precaria da 16 lunghi anni.
    Mi sono diplomata nel lontano 1984. Nel 1985 ho vinto il concorso magistrale.Ho inziato a lavorare in una scuola privata per ben 7 anni . Nel 96 ho iniziato a fare delle supplenze a giorni a giorni e finalmente nel 2002 ho preso l’incarico dal provveditore:questa fortuna l’ho avuta fino all’anno scorso perchè da quest’anno ho riniziato di nuovo con le supplenze date dalle varie scuole.Speravo di entrare di ruolo per far far vivere la mia famiglia in maniera dignitosa ( mio marito è disoccupato e abbiamo 4 figli di cui uno portatore d’handicap) ma è solo ormai nella mia fantasia. Spero tanto che qualcosa cambi me lo auguro , così non riesco più ad essere serena.

  • a chi mi legge porgo i miei saluti e il mio sentito grazie per l’attenzione verso l’iniqua condizione di precariato a cui tanti come me sono costretti ormai da lungo tempo.
    Sono docente nella scuola superiore, insegno diritto ed economia da 15 anni sebbene sia inserita nella graduatoria ad esaurimento da molto più tempo (21 anni).
    Dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza in meno di 4 anni con lode attraverso un percorso di studi molto soddisfacente, la mie aspettative erano alte così come,però, le difficoltà ad inserirmi nel mondo del lavoro soprattutto dopo essere diventata madre in pochi anni di 4 figli. Dedicarmi alla mia famiglia era per me prioritario rispetto alla ricerca di un futuro sicuro così, inizialmente per ripiego e su consiglio di una cara amica, ho deciso di insegnare perché questo lavoro mi avrebbe consentito di svolgere la mia funzione materna più facilmente della libera professione, anche in considerazione del fatto che le mie condizioni economiche non mi permettevano di ricorrere a delle baby sitter per completare i miei studi e il mio praticantato… nessun “patron avvocato” era disposto ad avere un praticante “retribuito per un tempo limitato”, d’altra parte senza un sostegno economico non avrei potuto neanche sopravvivere!!
    Ho lasciato lo studio legale presso cui lavoravo e fiduciosa di poter diventare una brava insegnante di discipline giuridiche ho presentato istanza al vecchio Provveditorato agli Studi di Milano nel lontano 1990…da allora un susseguirsi di scuole e di studenti, lo spettro della disoccupazione a ogni cambio di governo e di ministro dell’istruzione finché, a partire dal 1998, la mia condizione di precaria si è stabilizzata e consolidata diventando il male minore…fino a quando?riuscirò a godere anch’io del beneficio della continuità didattica e delle soddisfazioni professionali?cosa impedisce ai nostri politici di garantire il diritto allo studio e al lavoro per costruire la società nuova prevista in un
    programma mai realizzato?…nella speranza che gli ideali e i valori costituzionali non diventino un’utopia continuo a credere nella mia funzione perché “progresso e civiltà” danno senso anche ad un’esistenza precaria…

  • Mi chiamo Giovanna, insegno dal 1978 nella scuola dell’infanzia come precaria. Credo di aver visto la materna statale agli inizi, quando tutte giovani si reinventava una nuova scuola, la stessa che stanno oggi demolendo pezzo per pezzo. Non ho superato nessun concorso, pur non essendo stupida e preparata nel mio lavoro. Ho sempre fatto supplenze in tutti questi anni, crescendo anche 4 figli , mia unica grande soddisfazione. Dal 2005 sono vedova senza nessun tipo di pensione, con due figlie a carico che sono miracolosamente riuscita a far continuare gli studi fino alla maturità, solo con il mio lavoro di insegnante precaria e con immaginabili sacrifici. Ho quasi 57 anni, li compio a settembre, speranze di entrare di ruolo potendo avere una pensione decorosa che mi permetta di non pesare sui miei figli è un sogno che temo rimanga tale. Grazie per aver dato l’opportunità di raccontare la propria storia professionale che si intreccia sempre con la vita privata. Saluti cordiali .

  • in data 08/07/2011 ho inviato il mio commento
    forse si è perso nella rete?????????””
    grazie e saluti
    proff.ssa anna g

  • Salve mi chiamo Maria Antonietta,allafine di luglio compirò 55 anni e sono anch’io una precaria.Mi sono diplomata nel 1974 ,e ho iniziato ad insegnare nella scuola materna nel 1977 (per pochi soldi)dalle suore in una scuola materna,per poi essere licenziata a giugno del 1978.Nel 1979 mi sono sposata e ho avuto mio figlio,e fra vari problemi di famiglia(una nonna con la quale vivevamo,malata di cancro,il piccolo che cresceva,la separazione…ecc) ho lasciato la scuola.Nel 1990 ho preso l’abilitazione per la scuola materna e ho iniziato a fare qualche giorno di supplenza fra la scuola materna e quella elementare… erano paragonabili a un granello di sabbia nel deserto i miei giorni di supplenza,ma continuavo con la speranza nel cuore di poter vedere il mio sogno avverarsi.Gli anni passavano e il mio pellegrinare ,giorno dopo giorno ,da una scuola all’altra,pure!.Ho frequentato corsi a pagamento di indirizzi differenziati,corsi vari,che poi non sono serviti a nulla,sempre per andare avanti…..ma il tunnel era sempre più lungo e più buio per arrivare alla luce.Nel 1999 prendo anche l’abilitazione per la scuola elementare,è utile…..ma si torna sempre daccapo….Dal 2000 inizio ad avere supplenze che mi fanno coprire i 180 giorni nella scuola materna….un traguardo!!! E continuo sino all’a.s. 2008-2009 quando prendo un incarico dal provveditorato fino al 30 giugno,poi disoccupazione….l’anno dopo 2009-2010 ancora incarico fino al 30 giugno, a,s, 2010-2011 ancora incarico,ancora 30 giugno ,ancora disoccupata ad oggi….La conclusione? Beh,sono stanca quest’Odissea finirà? potrò avere il ruolo,per condurre una vita dignitosa a 55 anni, far finire gli studi a mio figlio?sono divorziata,senza un futuro….. Non lo so…….chissà…chi vivrà …vedrà! Maria Antonietta

  • Salve, in una recentissima puntata di “Istruzioni per l’uso” Lei Dott. Avv. C. Rienzi ha affermato che, non solo i precari della scuola, ma anche altre tipologie di precari (mi sembra di ricordare quindi anche di altri settori del pubblico impiego) che hanno lavorato per più di due anni (o almeno due anni) a tempo determinato hanno diritto alla trasformazione del contratto a tempo indeterminato. Ma quali sono in sintesi gli estremi di questa norma da Lei sottintesa o a quale sentenza si riferisce?
    Cordialità.

  • Mi chiamo Filippo Gensabella, sono di Catania e la mia storia è presto detta: diplomato nel 1970, iscritto in architettura ma per vari motivi non completata, prendo l’abilitazione per insegnare educazione artistica. All’epoca ho fatto varie domande per insegnare ma con risultati quasi irrilevanti. Dal 1975 ho sempre lavorato nel privato facendomi qualche sporadica breve supplenza ogni tanto. Nel frattempo ho messo su famiglia ed ho quattro figli, ormai tutti grandi, ma nessuno con un lavoro stabile. Da quando sono state istituite le graduatorie permanenti, nel 2000, prendo il mio primo incarico annuale. Da allora ho sempre lavorato tutti gli anni con incarichi “fino al termine delle lezioni”. Ho completato il mio undicesimo anno consecutivo di servizio con licenziamento al 30 giugno. Probabilmente avrò un nuovo incarico annuale il prossimo settembre, ma c’è sempre un “forse” che ti lascia nell’incertezza e nell’angoscia, e comunque sempre con lo stipendio base, come se fosse il primo impiego! Spero proprio che la vostra iniziativa, unita a quella di altre organizzazioni, possa finalmente mettere giustizia e far valere i diritti fondamentali del cittadino.

  • la mia storia somiglia certamente a quella di molti altri precari/ precarie della scuola. Ma l’effetto peggiore di tanti anni di precariato lo ha risentito la mia famiglia e soprattutto la mia unica figlia che oggi ha 17 anni e che ogni anno ha vissuto con me l’incertezza del rinnovo del contratto, cambiamenti continui di provincia e di scuola che hanno compromesso il suo equilibrio psico-fisico.
    Vorrei chiedere all’USP di Roma – che tanti danni ha arrecato alla vita della sottoscritta e della ragazza – che ne riconosca l’entità. E sottolineare quanto le negligenze, le omissioni, le leggerezze – ma ancor più – le clientele e gli imbrogli, il diffuso malcostume e la totale assenza di rispetto nei confronti della categoria – ripetutamente incentivati o semplicemente avallati – possano rovinare l’esistenza delle persone e di interi nuclei familiari.
    Sarei molto grata all’avv. Rienzi se prendesse a cuore la questione e l’USP di Roma venisse sanzionato per le inadempienze e i reati commessi.

  • Spett. CODACONS, grazie per questa opportunità.
    Sono nato a Villa Estense in provincia di Padova, ho iniziato ad insegnare Ed. Musicale nella Scuola Media nel gennaio del 1982 quando, ancora sprovvisto del titolo di studio specifico, la PA ha avuto bisogno di me. Erano tempi in cui gli insegnanti di Musica erano veramente richiesti. Per essere sprovvisto del titolo di studio richiesto non mi è mai stato conteggiato il punteggio di quell’anno. Niente da dire su questo. Dal 1985 ho iniziato la mia Odissea di insegnante precario e oggi mi ritrovo ancora nella stessa situazione. Sono in provinciaa di Padova e come me ci sono altri numerosi colleghi. Abbiamo avviato con il sindacato GILDA il nostro ricorso per la stabilizzazione del rapporto di lavoro tre anni fa e il giudice del lavoro di Padova ha sentenziato l’illegalità di questa reiterazione di rapporti a tempo determinato ed inoltre ha disposto per ciascun ricorrente un risarcimento pari a 20 mensilità più gli interessi e le spese legali.
    Il gruppo precari storici della provincia di Padova confida anche nella Vostra azione e Vi ringrazia anticipatamente per l’interessamento a questo settore oggi sempre più maltrattato.
    Grazie CODACONS, un saluto speciale e di vero cuore a quel battagliero dell’Avv. Carlo Rienzi.
    Cordiali saluti.
    Claudio Gallana

  • Gent.mo Avv.Rienzi,
    nel 2000,dopo essermi separata,avendo bisogno di lavorare per mantenere me e mia figlia,ho intrapreso la lunga strada del precariato;ho sempre avuto incarichi dai dirigenti fino al termine delle lezioni,qualche volta al 30 giugno.Diciamo che con i soldi della disoccupazione riuscivo ad avere una continuità economica,non mi lamentavo e riuscivo a gestirmi benissimo quello che avevo e,anzi,qualcosa mi avanzava.Sono andata avanti con la convinzione,dato che ho iniziato ad insegnare che avevo 35 anni,che sarei andata in pensione senza un giorno di ruolo,ma mi stava bene così,pazienza.Ma adesso no,sono troppo indignata perchè da due anni,grazie a Mariastella,sono a casa senza stipendio,senza disoccupazione,faccio brutti pensieri,con una figlia liceale che ha le sue esigenze,con un affitto da pagare,le bollette e tutto quanto fa da contorno.Sono sempre stata dell’idea che a 40 anni un uomo o una donna dovrebbero avere gia una posizione nella società,una ,anche minima,stabilità economica,invece no,mi ritrovo a 45 anni avvilita,abbattuta,sconfitta da un Governo,di destra o di sinistra,non ha importanza,perchè sono tutti gli stessi,che ha volutamente lavorato per portare il popolo alla fame con la scusa della crisi mondiale.E così,dicevo,mi ritrovo a 45 anni ad umiliarmi con i miei familiari,ad elemosinare i soldi per l’affitto,per un libro per mia figlia,per il quotidiano.Mi scusi,caro avvocato,ma non mi va più di scrivere,sto troppo male.cordiali saluti.

  • carissimo avv. Rienzi
    ho iniziato il precariato nel 2003 da quel momento mi ci è voluto ben 7 anni x accedere alla graduatoria permanente 7 lunghi anni x complettare 24 mesi di servizio, premetto nn ho riffiutato mai un gg di servizio seppur la sede fosse lontana. Ora dopo tanta fatica x raggiungere l’obbiettivo cosa trovo ? A 50 anni nessuno mi vuole più x lavorare troppo vecchia ora mi chiedo ne è valsa la pena?
    Ah dimenticavo di dirle che nn ci sono solo gli insegnanti ci siamo anche noi COLLABORATORI SCOLASTICI!!

  • Voglio partecipare al Vostro interessante e simpatico concorso. Io sono laureato iin Ingegneria e dopo aver adempiuto agli obblighi di leva nell’anno 1986-87 ho fatto il mio primo anno di servizio su chiamata del preside. In tutti gli anni a venire fino ad oggi anno scolastico 2010-2011 ho lavorato ininterrottamente tutti gli anni prima con chiamate dai presidi e successivamente con incarico annuale dell’ex Provveditorato agli studi ed oggi CSA. Ho detto che sono laureato in ingegneria per il fatto che essendo iscritto alla Cassa degli ingegneri e non potendo avere la doppia contribuzione pensionistica, nel periodo in cui sono in servizio con la scuola vengo cancellato. Ora se i contributi della scuola non mi valgono (o almeno in parte) e quelli della Cassa Ingegneri sono pochi, quale vecchiaia mi aspetta, visto che ho appena compiuto il 58 esimo anno d’età?.
    I miei 25 anni di precariato li ho trascorsi tappando buchi prima in tutta l’attuale provincia di Crotone, e poi Catanzaro. Sono stato a Taverna (CZ) considerato paese di montagna quando c’era il doppio punteggio, a giugno di quell’anno, il nostro ministro a deciso di toglierlo, e non mi è servito a niente, lasciando pero valido il doppio punteggio per il carcere, consentendo a chi era dopo di me nella G.P. di avere l’immissione in ruolo.Tante altre vicende vi potrei raccontare ma non so se riuscireste a leggerle. Aspetto notizie. Saluti

  • sono antonio di Mola di Bari, sono laureato in scienze politiche ma per 10 anni ho insegnato col diploma laboratorio di meccanica a Bergamo con tanti sacrifici e spendendo tra affitti e vitto quasi tutto lo stipendio.
    Quest’anno grazie alla Gelmini sono fuori perchè non ho mai avuto l’occasione di abilitarmi.
    Sono orfano di padre da 14 anni e mamma anziana, ora lavoro a nero e ho fatto ricorso per i tfa.
    Ora rinnovero le graduatorie in provincia di Treviso a causa di molte province che hanno classi di concorso in esubero.

  • Non ho fortunatamente 32 anni di precariato nella scuola come il collega romano di 54 anni, tuttavia mi “difendo bene” con i miei 20 anni di servizio da precario prestato nella scuola pubblica.
    Infatti, sono un insegnante abilitato di “Dattilografia, stenografia” e “Trattamento Testi e Dati” rispettivamente classi di concorso A075 e A076. Classi di concorso senza un futuro, anche se, con la nuova riforma Gelmini, sono abilitanti per l’insegnamento di “Informatica” nel 1° biennio degli ITC e “Tecnologia dell’informazione e della comunicazione” negli IPSIA e IPAA.
    Ho iniziato ad insegnare nell’a.s. 1990/91, da allora ho girovagato per tutta la provincia di Nuoro con nomine a contratti a termine sia dal CSA che dai Dirigenti scolastici.
    Sono ormai rassegnato e sfiduciato, per cui non aderirò ai ricorsi in atto, preferisco cambiare mestiere.
    Spero invece, a differenza mia, che gli altri colleghi non abbandonino la via giudiziale intrapresa per salvaguardare i nostri diritti e ricevere giustizia
    Antonino Gattaino

  • Ho avuto da sempre la passione per lo sport e quindi è stato naturale scegliere di fare l’insegnante di educazione fisica.
    Ho 52 anni, mi sono diplomato all’Isef nel 1981 e da subito ho ricevuto incarichi di supplenze temporanee, quindi mi sono immaginato un ingresso facile e veloce nel mondo della scuola…. quanto mi sbagliavo!
    Nonostante due concorsi e relative abilitazioni, e tanti anni di insegnamento più o meno continuativo, tanto da poter vantare la prima posizione in graduatoria ad esaurimento ormai da anni, e un punteggio di ben 271 punti nella graduatoria A029, sono ancora precario.
    Durante questi anni, quando non vi era la possibilità di lavorare nella mia materia, ho accettato incarichi anche nell’area psico-motoria, ricavandone una gran esperienza e molta soddisfazione, malgrado le molteplici difficoltà incontrate.
    Per coerenza ho scelto di non sfruttare lo spiraglio per la stabilizzazione fornito dal concorso riservato, per entrare di ruolo come insegnante di sostegno, per poi passare dopo 5 anni all’insegnamento della mia materia.
    Quindi eccomi qui, ancora precario dopo 30 anni, felice di fare il mestiere più bello del mondo.
    Roberto Marassi

  • Salve Avvocato Rienzi,
    le mie peripezie scolastiche risalgono al 1998 e qui di seguito le descrivo come ho iniziato questa avventura che non so come chiamare.
    Mi chiamo Raffaele Scicchitano e sono del 1962. Oggi ho quasi 50 anni e una vita precaria con una famiglia composta da 4 persone e una moglie precaria della scuola, come me. La classe di concorso in cui sono abilitato, la C270 – laboratorio di elettrotecnica – è una di quelle classi che ha subito i maggiori tagli dalla riforma Gelmini. Ho iniziato facendo quasi 100 km al giorno…e nella mia testa pensavo: mah…io speriamo che me la cavo…e tiravo avanti. Per quasi quattro anni ho continuato nella stessa sede…e pensavo sempre : mah…io speriamo che me la cavo. Dopo quattro anni una sede più vicina e una piccola luce si è accesa e pensavo…Mah…Io speriamo che me la cavo!…Poi istituti diversi e spole tra più scuole, tra collegi diversi e consigli diversi con diversi colleghi e intanto nella testa frullava sempre la stessa frase: MMahh, Io speriamo che me la cavo! E allora l’attesa delle graduatorie prima permanenti e poi ad esaurimento…e poi l’attesa delle convocazioni!!! Oggi, dopo tredici anni di precariato nella scuola, non penso più …MMAHHH, IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO…ma la frase che accompagna queste mie riflessioni è…MAHHH IO CHE C’HO PIU’ DA CAVARE??? Mi risponda Lei se può!
    Raffaele Scicchitano

  • Voglio raccontarvi la mia storia perchè tutto serve a far capire la scuola italiana.
    Nata nel 1940, dopo aver lavorato in uffici privati ho conseguito l’abilitazione e ho cominciato a lavorare come insegnante di scuola superiore nel 1984.Ho accettato tutti gli incarichi che avevo, ho sofferto negli anni duri dal 1995 al 1998 con supplenze di pochi mesi, ho conosciuto decine e decine di paesi e di scuole, ma pensavo di fare tutto per rendere con il mio impegno e la mia dedizione una scuola migliore.
    Mi ero illusa perchè dopo 16 anni di precariato, immessa in ruolo nel 2001,alla tenera età di 61 anni, mi rendevo conto che gli anni di preruolo vengono computati non per intero ma con un largo sconto. Pazienza mi dicevo verranno giorni migliori.
    Arriva il 2005 e la scuola mi chiede di fare domanda di pensione.Avendo i miei contributi parte presso l’inps e parte presso l’inpdap per riunirli ho dovuto riscattare quelli che avevo presso l’inps pagando 27.000 euro che mi sono stati rateizzati fino al 2017.
    Ultima dolorosa scoperta non mi spetta la liquidazione ma solo il tfr degli ultimi 4 anni perchè in base a leggi del 1995/1997/1998/1999 ho avuto la disgrazia di entrare in ruolo nel 2001 e non nel 2000.
    Grazie a tutti per l’attenzione e riflettete.

  • Gentile Avv. Rienzi io l’ho seguita sempre su ”istruzioni per l’uso” fino a quando è andato in onda. Non sono proprio un precario della scuola, ma voglio prospettargli il mio caso per sapere se si può agire in qualche modo, visto che Lei è la massima istituzione in merito ai diritti dei consumatori, lavoratori compresi.
    Sono stato assunto da una Cooperativa Sociale in data 10/10/2000 come assistente ai ragazzi diversamente abili nelle scuole superiori di pertinenza della provincia di Palermo. Essendo invalido civile al48% sono stato assunto con la legge ”categorie protette”, con contratto a tempo pieno e indeterminato. Dopo 2 anni di lavoro nelle scuole, durante la vacanze estive (visto che la provincia assicura il lavoro, tramite appalto pubblico, solo per il periodo didattico) mi viene proposto di lavorare in una CTA (Comunità Terapeutica Assistita) dove la mia Cooperativa assicura il servizio igienico e alberghiero, per consentire la mia continuità lavorativa. Alla successiva ripresa dell’attività didattica, nonostante la Cooperativa aveva rivinto la gara, mi fanno rimanere in comunità salvo di tanto in tanto mandarmi a scuola per delle sostituzioni. Addirittura nel 2003 mi mandano al Liceo classico del mio paese, Termini Imerese, per una sostituzione, ma alla fine ci rimango tutto l’anno. Ritorno in Comunità, ma visto che la CTA alla fine del 2008 chiude (tagli da parte dell’USL) chiedo ed ottengo di ritornare a scuola. Fino a giugno di quest’anno ho lavorato a scuola, recuperando le ore mancanti (8 settimanali visto che a scuola si fanno 30 ore sett.) in comunità oltre che i periodi estivi, come in questo momento, svolgo attività in ”Casa protetta per inabili”, in attesa di sapere cosa succede a settembre. Considerando che la provincia sta cercando di sbarazzarsi di questo servizio (quest’anno ha diviso il servizio in 4 lotti ed in effetti è gestito da 4 Cooperative diverse), ogni tanto prova con l’accreditamento (peraltro sperimentato l’anno scorso con il servizio di assistente alla comunicazione e fallito miseramente in quanto all’albo hanno permesso di iscriversi a chiunque avesse i titoli e facendo scegliere direttamente ai parenti dei ragazzi l’assistente, morale gente con oltre 10 anni di servizio e senza ”amicizie” sono rimaste a casa, mentre molti neofiti con ”amicize” hanno lavorato) quest’anno si riparla di accreditamento o di servizio da far svolgere agli assistenti alla comunicazione (per riparare dell’anno socrso????) a svantaggio nostro, chiedo: potrei chiedere all’amministrazione provinciale o ad altro ente pubblico l’assunzione diretta per svolgere tale mansione nelle scuole visto che sono invalido? Premetto che il sindacato SLAI Cobas di Palermo ha tentato più volte di far internalizzare il servizio (numeri alla mano l’amministrazione risparmierebbe e con i soldi risparmiati per pagare le Coop potrebbe pagarci il tempo pieno creando a costo zero 177 posti di lavoro solo in provincia di Palermo) ma senza esito (io oramai considero tale eveienza una utopia). Ma possibile che non esiste un cavillo giuridico per far lavorare un invalido civile nella pubblica amministrazione dove per altro ci ho e ci sto lavorando da 10 anni anche se ad intemittenza? Si è vero che con la Cooperativa ho il contratto a tempo indeterminato, ma con i problemi che ci sono specie al sud, gli enti pubblici che non pagano, strutture che chiudono, mi sento peggio di un precario, visto che non prendo lo stipendio puntualmente, e visto che il precario almeno spera di essere, prima o poi, assunto. La prego trovi un cavillo e mi suggerisca il d farsi. grazie anticipatamente,
    Cordiali saluti. Giuseppe Gandolfo.

  • Oggetto: Precaria indignata

    Sono delusa, amareggiata, indignata! La tanto declamata “stabilizzazione” del personale precario del comparto scuola per noi assistenti amministrativi precari storici si è rivelata un’ennesima beffa! Una grossa fetta dei posti vacanti sarà infatti riservata ai docenti inidonei, mentre il 40% dei restanti posti sarà destinato ai collaboratori scolastici già in ruolo, per la cosiddetta “mobilità professionale”. Per coprire i rimanenti posti disponibili, finalmente, verranno utilizzate le Graduatorie Permanenti – peccato, però, che anche queste ultime siano formate in buona parte da collaboratori scolastici di ruolo, ai quali viene concesso di assumere incarichi a tempo determinato in qualità di assistente amministrativo o tecnico, senza perdere il proprio posto fisso.
    Noi assistenti amministrativi precari, che per anni abbiamo lavorato con dedizione, senza gli stessi diritti e le stesse tutele dei nostri colleghi assunti a tempo indeterminato; noi che abbiamo seguito corsi di formazione ogni volta che ce ne è stata data la possibilità; noi che abbiamo acquisito esperienza in questi anni di grandi cambiamenti (vedi “la dematerializzazione dei contratti”, le “istanze on line”, ecc.), veniamo usati e gettati via come vuoti a perdere!
    Per essere concreta darò dei numeri, quelli della ripartizione del contigente di nomine per il ruolo di assistente amministrativo nella mia provincia, Grosseto:
    Posti vacanti 18, di cui 9 accantonati per i docenti inidonei, 4 destinati ai collaboratori scolastici per la mobilità professionale e 5 per le nomine in ruolo dalla Graduatoria Permanente

    Antonella Fanciulli

  • 13 ANNI
    PRECARIA A 60KM DA CASA
    5 ABILITAZIONI
    1 LAUREA
    1 SPECIALIZZAZIONE
    1 MARITO
    2 FIGLI

    E QUEST’ANNO FORSE SOLO 10 ORE A 55KM DA CASA
    NON MI INTERESSA VINCERE HO GIà FATTO ILRICORSO CHE FORSE SI ANDRà AD ACCUMULARE NELLA MIA MONTAGNA DI DOCUMENTI…

    I MIEI SANTI LI HO SOLO IN PARADISO E SPERIAMO CHE MI DIANO SEMPRE LA SALUTE PER ANDAR AVANTI E PERCEPIRE LO STIPENDIO PER PAGARE IL MUTUO.

    STORIA DI UNA PRECARIA COME TANTE

  • Salve avv.Rienzi,sono al mio terzo anno di incarico a t.d. al 30/06 da gae anche se,in realtà, insegno da 5 anni.Ho inviato in data 18/01/2011 tutte le R/R da voi consiglate per partecipare alla class action gratuita, dopo avere compilato il form, ma non ho ancora fatto l’iscrizione al codacons,cosa devo fare se decidessi di andare avanti?Premetto che sono molto pessimista a riguardo perchè mi sembra quasi impossibile,con i tempi che corrono, la trasformazione di tutti i contratti dei numerosi precari da t.d. a t.i..Ho un fratello anche lui precario,ma penso in una situazione migliore della mia perchè è al V anno di incarico da gae e quest’anno al 31/08 e anche lui ha inviate tutte le R/R. Certa della vostra cortese attenzione, resto in attesa di risposta e invio cordiali saluti

  • Grazie per l’opportunità. Mi chiamo Sabrina elavoro in una scuola paritaria da 20 anni. Ho iniziato con il ruolo di assistente ma da 10 anni sono insegnante di scuola dell’infanzia. Ho 12 punti all’anno e un misero stipendio. Il problema però è un altro. Il mio contratto è stato sempre determinato dalll’01 settembre al 30 giugno per 20 anni di seguito. Colleghe che sono entrate dopo di me hanno il contratto a tempo indeterminato ma io no. Ho provato parecchie volte a chiedere il motivo. Risposta: non ho i soldi da darti per i due mesi di stipendio di luglio e agosto. Siamo circa 50 in questa scuola tra docenti bidelli e operai, ma solo 15 vengono licenziati ogni anno. Io sono la più anziana a livello lavorativo. Cosa devo fare? Esiste la legge di cambiare il contratto da determinato a indeterminato dopo i tre anni. E io cosa dovrei fare per attuarlo? A chi mi devo rivolgere? Un altro problema. La nostra cara Direttrice sostiene che lo stipendio può essere retribuito entro il 10 del mese successivo. E’ vero? Lavoro full time ma a volte io e le altre colleghe facciamo dei turni per tenerci i bambini del pomeriggio anche se so che ci tocca. Mi aiuti per favore. Voglio richiamare i miei diritti. Non si lavora bene se ci si sente umiliati e sfruttati nel proprio lavoro. A proposito, sono in possesso di due diplomi: ragioneria, scuola magistrale e abilitazione conseguita all’università di Catania per ben 2 anni. Penso di essere una persona molto preparata. Mi scusi lo sfogo. Aspetto al più presto una sua risposta e grazie ancora di tutto. Sabrina.

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