CARLA BRUNI “PROSTITUTA”… MA ANCHE LE PROSTITUTE HANNO DIRITTO A PROTESTARE

Come avrete sicuramente letto sui giornali, la premiere dame Carla Bruni è stata definita “prostituta” dalla stampa iraniana, a causa del suo intervento in difesa della donna accusata di adulterio e condannata alla lapidazione.

Insulto che ha scatenato le reazioni sdegnate del mondo politico francese e internazionale, e dell’intero universo femminile, che ha mostrato solidarietà alla Bruni.

L’episodio fa sorgere però una riflessione: nell’ipotesi in cui Carla Bruni possa essere definita a ragione “prostituta”, ciò le impedirebbe di protestare o prendere posizione su un qualsiasi argomento?

La risposta è chiaramente no.

Tutti, comprese le meretrici o le ipotetiche tali, hanno il diritto di protestare contro le violenze e le usurpazioni commesse da soggetti che – loro si con certezza – possono essere definiti assassini e criminali.

Vorrei conoscere la vostra opinione al riguardo.

5 Commenti

  • Gentile Avvocato,

    il suo punto di vista, oltre ad essere legittimo, è più che giusto.

    In primo luogo credo che l’insulto nei confronti della prima donna francese in qualche modo non sorprende, vista la provenienza dello stesso.

    Sotto altro profilo, il ruolo pubblico ricoperto dalla Bruni in questo momento, checchè di lei se ne pensi bene o male, impone la presa di posizione su temi di questo tipo, che ci sia o no una considerevole dose di ipocrisia (ma dicendo questo non voglio in alcun modo mettere in dubbio l’onestà intellettuale della first lady francese).

    Al di là di tutto, che sia una monaca, che sia una prostituta, che sia un trans, un omosessuale, un eterosessuale, un asessuato, il Brunovespa o il Minzolini di turno, l’sprimere opinioni fa parte del progresso civile alla base di una solida democrazia e di conseguenza non può essere in nessun modo calpestata questa libertà. Certo è che però la storia ed i comportamenti dei personaggi che esprimono la suddetta opinione sono esplicativi del modo di essere degli stessi, del loro retroterra culturale, dei loro orientamenti, financo della loro credibilità. Pertanto denuncia e protesta vanno bene, ma sempre se accompagnate alla coerenza e non strumentali.

    Cordiali Saluti

    Fabio Conti

    P. s.: l’ho inserita tra i link del mio blog se può farle piacere.

  • Egregio Dottor Rienzi, desidero avere un Suo gentile consiglio su una disavventura che mi è capitata questa estate in un albergo di Bellaria, dove sono stata trattata malissimo e ho trascorso la vacanza più brutta della mia vita, oltre alla scortesia dei proprietari ho trovato anche la mancanza di igiene e scarso e per niente buon cibo.
    Desidero comunicarLe il nome dell’Albergo in modo che anche Lei riesca a non imbattersi in tale disavventura:

    Hotel Continental – Via Cristoforo Colombo, 12
    47814 Bellaria
    0541 344 375

    La ringrazio per l’attenzione e per l’aiuto che mi riuscirà a dare.

    Cordiali saluti.

    Sonia Codispoti – Milano

  • Carissimo Dr. Rienzi, a mio avviso le associazioni di consumatori fanno ancora “troppo poco”..a tutela dei consumator stessi; io posso citarle un’esperienza diretta anche se non è cofacente porre al lettore questioni personali.
    Bene: siamo a Parigi nel giorno di Pasqua 2009 e qui la brutta sorpresa per i telefoni cellulari mio e della moglie, entrambe gesitti da server Wind.Le telefonate inpartenza per l’italia rimangono bloccate, ma il credito no! posso riocevere solo Sms dale figlie :una all’estero e l’altra a Bologna in ospedale ed il credito mio e della moglie cala in continuazione..Decido di chiamare il numero a tre cifrfe dall’estero di Wind, che dovrebe, dico ovrebbe essere gratuito, mentre invece anche qui altro salasso di cica 40 €. per entrambe i telefoni in totale..Richiedo conferma alloperagtrice italiana, per tale disservizio, ma la stessa ,con accento pare polacco e Ceco, mi conferma la gratuità di tale servizio. Al rientro in Italia faccio denuncia alla Polpost di ravenna , che mi mconsigliano di rivolgermi al Codacon regionale di Bologna. A questo punto il Codacon rimane lettera morta, nonmostante i vari solleciti fatti da un’ amica dipendente in Regione…Allora caro Rienzi, chi mi rimborsa degli oltre 120 €. circa “perduti e beffati” dalla italiana Wind. Se ciò non è furto legalizzato, mi dica allora lei di che si tratta?
    saluti da Caplaz
    giornalista Freelance in Ravenna

    Ps. inoltre mi suggerisca cosa debbo fare per recuperare i soldi spesi in + in autostrada da Faenza ad Aosta e ritorno essendomi recato a Ginevra nel periodo in cvui è andato in vigore l’automento,ora illegittimo del pedaggio autostradale..conservo entrambe le ricevute dedi caselli..
    Grazie IC:

  • Signora Sonia e Signor Caplaz,ma cosa centrano i vostri commenti con codesto blog?Cmq i tel a l’estero sono soggetti a roaming internazionale ed ad ricevere una chiamata oppure uno squillo come fanno i ragazzini vieni addebitato un costo,poi cosa centra l’accento anche se era eschimese boh???
    Poi Meussier Caplaz da Pasqua 2009….
    Saluti

  • Gentile Avvocato,
    desidererei lasciare 2 piccoli commenti:
    Sono della’avviso che ci piaccia troppo interessarci dei piccoli affari degli altri stati,
    non riesco proprio a capire come possiamo intervenire su leggi (discutibili) ma comunque laggi di Stati sovrani, e lasciare sotto silenzio i più di un milione di morti, nel genocidio prerpretato nel Ruanda tra l’aprile ed il luglio del 94.
    Tacciare di ipocrisia chiunque intervenga a favore o contro mi sembra realmente poco.
    Per quanto riguarda il superenalotto, ritengo che qualsiasi cifra possa essere raggiunta, spetta di diritto a chi se la aggiudica. Quanto vale un sogno?
    Crede sia immorale? Dovremo metterci d’accordo sul concetto di moralità. Resta il fatto che il sogno di ciò che ognuno può fare con la vincita, non ha limiti di valore.
    Almeno questo è il mio pensiero.
    Con cordialità e stima
    Francesco

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